Lettori fissi

giovedì 30 aprile 2009

Come montare una finestra su un tetto

Le finestre per tetti vengono fornite in kit completi pronti per la posa. Sono già dotate di vetrata isolante e possono essere corredate di vari tipi di tende a seconda delle esigenze abitative:
tende rotolanti per filtrare la luce del sole
tende plissettate per filtrare ed oscurare quasi totalmente la stanza
tende alla veneziana manuali ed elettriche per controllare le direzione e l'intensità della luce
tende oscuranti ideali per camere da letto in quanto consentono di oscurare totalmente la stanza anche in pieno giorno
tende per esterno per bloccare la luce diretta del sole prima che colpisca il vetro della finestra
persiane avvolgibili elettriche per proteggere da caldo, freddo, rumori, grandine
PRODOTTI: Finestra per tetti, chiodi della lunghezza di 120 mm, staffe per capriate, travetto di unione (80 x 80 mm), kit di impermeabilità (raccordo prefabbricato), tenda e/o persiana avvolgibile.
ATTREZZI: Segaccio, metro, cacciavite, smerigliatrice a disco, mazzuola di legno, martello.
La scelta della finestra dipende da:
la pendenza del tetto (X)
l'altezza della finestra (Y)
la distana tra la parte superiore del telaio e il pavimento finito (H)
la distanza tra la parte inferiore del vetro e il pavimento finito (A)
Scegliere tra i sistemi di apertura a bilico o a doppia apertura (vasistas-bilico)
Per un'ottimale luminosità della stanza consigliamo di segliere la misura della finestra pari a circa il 15% dell'area pavimentata.
LA PREPARAZIONE DEL FOROIl foro è lo spazio nel quale andrà inserita la finestra.A seconda della larghezza del telaio e dello spazio tra le capriate, segare una o più capriate.Definire il posizionamento del telaio, togliere l'isolante, rimuovere le tegole dove si dovrà effettuare il foro e segare i listelli.
Definire l'altezza del foro (x); misurare l'altezza del telaio (y) e riportarla sul tetto dove andrà posizionata la finestra.L'altezza dovrà essere maggiorata dello spessore delle travi, superiore e inferiore (a e b), più 15/20 cm.Esempio: x = y + a + b + 15/20 cm
Segare la parte inferiore e superiore delle capriate. Tagliare allo stesso modo le travi (a e b). Fissare le loro estremità sulle capriate esterne.Inchiodare poi queste travi sulle estremità delle capriate tagliate, utilizzando 3 chiodi di lunghezza di 120 mm.
Bloccare definitivamente le estremità delle travi (a e b) sulle capriate, utilizzando delle staffe con viti o chiodi.Definire la larghezza del foro; misurare la larghezza della finestra e riportare la stessa sulle travi (a e b), maggiorandola del gioco che suggerisce il fabbricante.Fissare una delle capriate tagliate sulle due travi (a e b) in modo da delimitare la larghezza del foro. Utilizzare delle staffe di fissaggio.Segare tutti i listelli interni a filo del foro.
INSTALLAZIONE DELLA FINESTRAPer facilitare l'installazione della finestra, togliere la prima fila di tegole in prossimità del foro.Togliere il battente dal telaio e inserirlo nel foro.Segnare, in rapporto al telaio, la posizione dei listelli.
Controllare che il telaio sia in squadra verificando x = x'Fissare il telaio con l'ausilio di staffe angolari (fornite dal fabbricante) sui travetti (capriate e travi) e non sui listelli.Rispettare i giochi consigliati dal fabbricante per il rivestimento definitivo.Verificare la messa in squadra del telaio (x = x') in rapporto alla linea rossa presente sullo stesso.
RIVESTIMENTO DELLA FINESTRAUtilizzare il kit d'impermeabilità (raccordo prefabbricato)Posizionare il piombo sul materiale di copertura utilizzando un mazzuolo di legno.Collocare le parti laterali del raccordo.Inserire il cappellotto superiore sulle parti laterali del raccordo e fissarlo con le viti.
Rimettere le tegole intorno al telaio lasciando uno spazio sufficiente per lo scolo dell'acqua e della neve.Utilizzare una smerigliatrice a disco nel caso in cui sia necessario tagliare eventuali tegole.
Rimettere il battente sul telaio.

Installare dei bastoni per tende

La scelta dei bastoni per tende
Bacchetta per tendina a vetro
Generalmente di piccole dimensioni la bacchetta per tendina a vetro si incastra direttamente nell'intelaiatura della finestra. La tendina viene infilata nella bacchetta. Può essere piatta o rotonda in legno metallo o resina ed è generalmente estendibile. Per le finestre in PVC o con modanature esistono dei bastoni che si installano senza necessità di perforare.

Il bastone rotondo
E' un bastone decorativo che rimane visibile. Può essere in legno (tinto o di colore) in metallo (ottone ferro battuto) in resina. Esiste in diversi diametri (da 16 mm a 35 mm) e in diverse lunghezze.

Il binario
E' un binario metallico o in PVC dotato di guide scorrevoli su cui la tenda viene fissata tramite dei ganci. Tirando l'apposito cordone la tenda si sposta sulle guide aprendosi e chiudendosi. L'apertura può essere laterale o centrale. Esistono dei binari ultra piatti per le finestre vicino al soffitto. Per le finestre arrotondate o ad angolo usate un binario curvabile in PVC.

Il binario per cassonetti
E' un binario in PVC nascosto da un rivestimento in legno o in PVC. Esiste ad una o due vie per fissare un velo o una tenda.
Il bastone per porta
E' un bastone fissato su un asse girevole che segue i movimenti della porta.

Gli attrezzi
Dei kit di fissaggio adatti (viti + tasselli) sono disponibili al reparto ferramenta del vostro negozio Leroy Merlin. Possono essere kit di fissaggio in materiali vuoti (mattoni forati blocchi in calcestruzzo forato lastre di cartongesso con o senza isolante) e kit di fissaggio in materiali pieni (lastre di gesso calcestruzzo cellulare).

Prendere le misure
Posa al muro o al soffitto
Lunghezza del bastone = larghezza della finestra + da 30 a 50 cm. Distanza tra il bastone e la parte superiore della finestra: 5 cm minimo per permettere l'apertura della finestra. Distanza tra il muro e il bastone: da 10 a 15 cm

Effettuare la posa
Prima della posa
Prevedete uno spazio sufficiente tra il bastone e la parte superiore della finestra in modo tale da non ostacolarne l'apertura (a). Prevedete una distanza sufficiente tra la tenda e il muro o la finestra in maniera da evitare il contatto tra questa e la maniglia o il calorifero (b).

Posa al muro
1.
Con il righello e la livella tracciate una linea orizzontale all'altezza in cui volete posare il bastone.
2.
Segnate i punti di fissaggio dei supporti ai lati della finestra. Fate attenzione che siano alla stessa distanza.
3.
Posizionate i supporti e fissateli.
4.
Fissate il bastone centrandolo rispetto alla finestra.
Posa al soffitto
1.
Individuate sul soffitto la collocazione del bastone e segnate la posizione dei supporti a uguale distanza da ogni lato della finestra.
2.
Posizionate e fissate i supporti verificando che siano centrati rispetto alla finestra.
Posa tra 2 muri
1.
Individuate sul muro la posizione dei supporti partendo dall'angolo del muro e del soffitto. Posizionate e fissate i supporti.

L'accorciamento
Se necessario potete accorciare il bastone delle dimensioni volute.
Bastoni rotondi
Utilizzate un supporto ad U per un taglio perfetto. Lisciate l'estremità.

-->
Binari
-->
Togliete il cappuccio a pomello e il cordone di tiraggio (lato a) allo scopo di tagliare il binario.

-->
Utilizzate un supporto a U per un taglio perfetto. Rimettete il cappuccio a pomello e il cordone nel binario.Nel caso di un'apertura centrale se necessario accorciate il cordone a partire dal punto d'incrocio (b).

-->
Tirate la corda (b) per decidere la lunghezza del cordone di tiraggio uscendo del bastone.

Installazione di una finestra

GLI INFISSI
Battente: parte mobile della finestra
Infisso: telaio o parte immobile che si fissa nella muratura
Gocciolatoio: blocca lo scorrere dell'acqua. Non deve trovarsi a contatto con la muratura
Foro di deflusso: favorisce il deflusso dell'acqua infiltrata.
MURATURA
Vano luce: dimensioni del foro; tali misure dovranno essere superiori di 1 o 2 cm a quelle del manufatto di legno.
Quadro : Muratura esterna finita, visibile dopo l'installazione della finestra e dopo l'intonacatura delle pareti del lato esterno del vano luce. La larghezza del quadro è uguale alla larghezza del manufatto di legno,meno 6 cm. La sua altezza, è uguale all'altezza del manufatto di legno meno 3 cm.
ATTREZZI: Livella a bolla d'aria, filo a piombo, metro, sergente, scalpello da muratore, martello, cazzuola.
L'INSTALLAZIONEVerifìcare i livelli, l'appiombo la squadratura delle pareti interne del vano luce come pure il livellamento del davanzale della finestra.Disponete l'intelaiatura nell'apertura, per controllare l'inserimento.Mantenete l'intelaiatura in posa con l'aiuto delle zeppe in legno.Avvitate le zanche d'ancoraggio al telaio, badando che le estremità da sigillare siano dirette verso l'esterno del muro. Quindi, piegate leggermente le zanche per migliorarne la presa nel muro.Nel caso esistesse una paratia di raddoppio, prevedete delle zanche più lunghe, comunque da ancorarsi nel muro esterno.
Disponete la finestra. Tracciate il posto dei fori d'ancoraggio delle zanche. Con lo scalpello, scavate un buco per l'ancoraggio.Posizionate un giunto a tenuta stagna (di stucco o silicone) sul davanzale, dove è prevista la parte inferiore del telaio.Sistemate l'intelaiatura in maniera definitiva e fissatela,verificandone l'appiombo con la livella.Piantate con il martello delle piccole zeppe di sostegno.
LA FINITURA Ancorate le zanche con del cemento a presa rapida (con la cazzuola).Per migliorare la resistenza dell'ancoraggio, sistemate nel cemento dei pezzi di mattone o pietre frantumate, in grado di migliorare la presa. Dopo 24 ore di essicazione, eseguite le finiture.
RIFINITURE INTERNERiempite lo spazio esistente tra l'intelaiatura ed il muro con della schiuma poliuteranica.
RIFINITURE ESTERNERifinite i quadri con dell'intonaco. Lo spessore dell'intonaco deve coprire la giunzione muro-intelaiatura. Dopo più giorni di essicazione, togliete le zeppe di posizionamento.Per le finestre di vecchie case può accadere che si formi uno spazio tra la muratura e l'intelaiatura dovuto alla dilatazione del legno. Per riempire in profondità tale spazio, utilizzate dello stucco. Rifinite con dell'intonaco.

Installare un lavabo

PRODOTTI: Lavabo o lavabo semincasso, mobile sotto lavabo, pannelli per eventuale incastro, silicone trattato fungicida, viti, fissaggi per lavabi e tasselli, sistema di svuotamento per lo scarico, sifone, tubo PVC diam. 32 o 40, gomiti, manicotti, collari per fissaggio PVC diam. 32 - diam. 40, tubo di rame diam. 10x12 o 12x14, tubi in pvc diam. 15, tubi in ghisa 3/8 - 1/2, raccordi PVC diam. 32 o diam. 40, rubinetteria, teflon in rotolo, colla PVC
ATTREZZI: Metro, trapano, punte per cemento, martello, livella a bolla, pinza multipresa, chiave inglese o chiave stillson, foretto o sega alternativa, cacciavite, sega per metalli, tagliatubi, chiave a pipa.
LAVABOIl lavabo è generalmente provvisto di un foro centrale di troppo pieno e dei fori necessari all'installazione del sistema di scarico e della rubinetteria.I lavabi possono avere diverse forme, dimensioni e colori:
lavabo da fissare su un muro: semplice o doppio da montare su colonna con copri sifone
vasca semincasso o incasso totale: si monta su un mobile o un piano da bagno.
FISSAGGIOLa scelta del sistema di fissaggio del lavabo a muro dipende dal modello del lavabo, della natura del supporto (cemento, mattone, cartongesso) e dalla messa in opera o no di una colonna. I sistemi di fissaggio sono:
su mensole da avvitare o da murare
con staffe da avvitare
con viti o tirafondi per pareti vuote o piene
I tubi d'alimentazione e di scarico dell'acqua devono essere installati prima della posa del lavabo (vedi scheda consiglio 50.02).I sistemi di svuotamento possono essere:
con valvola di tiraggio o piletta con tappo e catenella
con sifone a S con o senza tappo di scarico
con sifone a bottiglia smontabile
SCARICOPrevedere tubi, raccordi, gomiti, collari di fissaggio in PVC di diam. 32 o 40 cm, secondo la lunghezza della rete di scarico. I diversi collegamenti sono resi stagni con una colla per PVC o guarnizione.ALIMENTAZIONERealizzabile con tubo di rame diam. 10x12 o 12x14 o con i tubi in ghisa - diam 3/8 o 1/2 pollice o con tubi PVC diam. 15 e i raccordi da avvitare.
LA MESSA IN OPERA DEL LAVABOPOSA SU COLONNAAppoggiare il lavabo con la colonna al muro. Tracciare lo spazio per i buchi di fissaggio con una matita o una punta.Controllare l'orizzontalità con una livella a bolla.
Se non è possibile accedere ai buchi frontalmente, tracciare il profilo della parte posteriore del lavabo sul muro e riportare, secondo le misure e rispetto al tracciato, la posizione dei buchi sul muro.Mettere in opera il sistema di fissaggio del lavabo scegliendo la tassellatura in base al tipo di muro.
POSA CON SUPPORTIFissare i supporti al muro e incastrare il lavabo
POSA CON VITIFissare il lavabo contro il muro dopo aver messo i tasselli. Avvitare mediante i buchi di fissaggio.Portare la colonna (che è tenuta ferma nella maggior parte dei casi dal solo peso del lavabo) sotto l'apparecchio, controllare l'orizzontalità del lavabo e bloccare le viti di serraggio.
POSA SU MENSOLESegnare la posizione della parte superiore del lavabo a circa 80 cm da suolo.Preparare le mensole sotto il lavabo; tracciare sul muro la collocazione delle viti di fissaggio, controllare la loro orizzontalità, poi avvitarle con tasselli o sigillarle, secondo i modelli.
POSA AD INCASSO O SEMINCASSO DI UN LAVABOEffettuare la posa su un mobile o su un piano da bagno da realizzarsi o posizionato tra due muri, ad angolo o centrato.Utilizzare un pannello stratificato, agglomerato o compensato marino.Questi ultimi due devono essere tassativamente ricoperti di piastrelle o di rivestimento plastico.Effettuare il taglio secondo il progetto fornito con il lavabo (utilizzare un segaccio o seghetto alternativo.
Esistono diversi sistemi di posa. In ogni caso, interporre tra il piano di toilette e il lavabo, o anche tra il piano di toilette e il muro, una guarnizione di tenuta in silicone trattato fungicida.Gli incastri possono essere:
dall'alto
a livello
dal basso
La posa a livello e dal basso obbliga al bloccaggio del lavabo con staffe avvitate fornite con il lavabo.
LO SCARICO E LO SVUOTAMENTOSCARICO AD IMPUGNATURADepositare un cordone di silicone fungicida attorno al foro di svuotamento del lavabo.Avvitare la griglia di fissaggio sul corpo del foro di scarico di un lavabo dopo aver interposto una guarnizione di tenuta tra il corpo del lavabo e il corpo del foro di scarico.Incastrare la valvola nella griglia e collegare la leva della valvola all'impugnatura di sollevamento a mezzo della staffa di regolazione della valvola.L'impugnatura di sollevamento può essere comandata con il bottone di manovra (il cui dispositivo di fissaggio si avvita nel buco centrale del lavabo) o fissato al rubinetto.Per regolare la valvola d'evacuazione, posizionarla in posizione chiusa.Avvitare la staffa sull'impugnatura di sollevamento. Migliorare se necessario la regolazione facendo salire o scendere la staffa.
FORO DI SCARICO CON TAPPOSi utilizza lo stesso sistema di posa appena visto ma una sola vita centrale mantiene il tutto. Il tappo mobile impedisce lo scarico dell'acqua.
SIFONEAvvitare con la chiave l'anello di serraggio sul corpo del foro di scarico senza dimenticare di interporre una guarnizione di tenuta.Incastrare il tubo di evacuazione nel foro di uscita del sifone e stringere il dado di tenuta.I principi di posa descritti sono dati a titolo di informazione. Esiste un'ampia gamma d'accessori di svuotamento e di sifoni commercializzati. Per ognuno di questi, seguire le indicazioni del fabbricante.

Riparare una perdita d'acqua su una condotta

PRODOTTI: Saldatura a freddo, saldatura a stagno, saldatura in bobina autodecapante diametro 2 mm o bacchetta di stagno, saldatura a fuoco, saldatura a fuoco con argento diametro 2 mm, saldatura a fuoco con rame dim. 1,5 mm, flusso, trielina, tubo di rame, manicotto, lana d'acciaio.
ATTREZZI: Lima piatta, taglia tubi, pennello, pinza universale, scudo termico, sega per metalli, apparecchio di riscaldamento adatto al tipo di saldatura scelta
LE RIPARAZIONI PROVVISORIEPrima di ogni intervento, chiudere il rubinetto generale di ingresso dell'acqua e aprire il rubinetto più vicino per svuotare l'acqua del condotto.PERDITA SUL RACCORDOFissare attorno al raccordo che perde una banda di plastica (camera d'aria di una macchina, tubo irroratore, etc.)Allacciare il pezzo con del filo di ferro e una pinza piatta universale o con dei collari a vite
PERDITA A SEGUITO DI GELO (FESSURA)Tagliare la porzione di tubo rovinato con una sega per metalli o un taglia-tubo.Formare un manicotto con un pezzo di tubo plastico di diametro adeguato (ad esempio tubo irroratore).Stagnare il manicotto sul condotto d'acqua con due collari a vite.
RIPARAZIONI DEFINITIVEPERDITA SUL RACCORDONel caso di una perdita su un manicotto di collegamento:
Asciugare con uno straccio pulito la zona da saldare, che deve essere perfettamente asciutta e pulita.
Limare a bianco (mettere il metallo a nudo) la base periferica del manicotto ed il tubo.
Pulire con una spazzola metallica gli eventuali residui entrati nella cavità che perde.
Sgrassare la parte da saldare con un pennello o uno straccio imbevuto di trielina. Questo procedimento di pulizia è valido per sigillare una perdita con saldatura a freddo o a cannello.
LA SALDATURA A FREDDO Preparare una saldatura mescolando bene i due componenti e seguendo le indicazioni del fabbricante.Stendere la pasta per saldature attorno alla zona della perdita rivestendo il tubo su tutta la sua superficie con una spatola.Lasciare asciugare.
LA SALDATURA CON CANNELLO Pulire la superficie da riparare.Riscaldare il raccordo alla temperatura necessaria per la fusione dello stagno (il rame deve diventare color ciliegia).Spostare la fiamma e posare il filo di saldatura sulla giuntura che perde. Lo stagno fonde e fila in capillarità.Pulire la saldatura dopo il raffreddamento
LA SALDATURA CON CANNELLO Pulire la superficie da riparare.Riscaldare il raccordo alla temperatura necessaria per la fusione dello stagno (il rame deve diventare color ciliegia).Spostare la fiamma e posare il filo di saldatura sulla giuntura che perde. Lo stagno fonde e fila in capillarità.Pulire la saldatura dopo il raffreddamento
Tagliare un pezzo di tubo di rame di una lunghezza leggermente inferiore alla porzione rovinata. Pulirla e sgrassarla.Metterla in posizione con i manicotti.Saldare.

Installare una doccia

PRODOTTI: Cabina, piatto doccia, antine o tende, miscelatore o valvola termostatica, soffione, flessibile, supporto, tubi di rame diametro 12x14, raccordi, gomiti di rame, collarini di fissaggio diametro 14, sifone per doccia, tubi-raccordi PVC diametro 40, collararini di fissaggio diametro 40, silicone trattato fungicida, colla per PVC, trielina, acetone, cemento da sigillo, mattone di gesso, conglomerati.
ATTREZZI: Metro, cazzuola, secchio, livella, multipresa, chiave inglese, cacciavite, seghetto per metalli, tagliatubi, trapano elettrico.
CABINA DOCCIA:Completamente equipaggiata e pronta da posare, è composta da un piatto in metacrilato, da pareti con antine scorrevoli o tendina, da rubinetti, da uno scarico e da un soffione.PIATTOOgni piatto, indipendentemente dalla sua forma, può essere:
da appoggiare: il piatto è posato a terra. In questo caso occorre prevedere lo scavo per lo smaltimento delle acque;
da sopraelevare: evita opere murarie poiché il deflusso avviene in superficie;
da incastrare: anche in questo caso occorre un intervento di carattere murario.
ANTINELe antine possono essere: scorrevoli, paravento a fisarmonica o su cardini.TENDALe tende possono essere montate da muro a muro, ad angolo o a "U".RUBINETTI E SOFFIONEPotete avere, a scelta, un rubinetto miscelatore o meglio ancora una valvola miscelatrice meccanica o termostatica (vedi scheda consigli n. 50.02), un soffione normale in ABS o metallo, con la possibilità di regolare il flusso dell'acqua. I supporti per i soffioni possono essere scorrevoli su colonne o fissi.ALIMENTAZIONECalcolate la lunghezza dei tubi, il numero dei gomiti, i manicotti e i raccordi necessari. L'alimentazione dell'acqua deve avvenire mediante tubi di rame rigidi o ricotti (flessibili). Per opere di deflusso vedere scheda consiglio n.50.02 e 50.09)DEFLUSSOSifone per doccia: esiste in PVC o in metallo. In funzione dell'altezza disponibile sotto il piano potete adottare un sifone piatto o un sifone semplice.TUBII tubi di PCV, i raccordi, i collarini di fissaggio ed i gomiti (diametro 40 mm) devono essere in funzione della lunghezza della rete di deflusso. I vari collegamenti dovranno essere fatti con l'idonea colla speciale per PCV
LA PREPARAZIONE ALLA POSAL'installazione inizia con delle opere necessarie per creare un adeguato sistema di deflusso delle acque.Posizionate il piatto doccia nello spazio previsto: tra le pareti, sul piano del pavimento che, nel frattempo, avrete già preparato. Tracciatene la posizione.
Montate a titolo di prova, il sifone piatto o il sifone semplice sul piatto doccia.Ponete sotto il piatto doccia il sifone (D) con inserito il giunto di tenuta stagna (C); fissatevi la griglia (B) senza stringere inserendola dall'alto attraverso il piatto doccia. Avvitate (A)
Misurate l'altezza del sifone in modo da determinare la posizione del tubo di scarico.
Smontate il sifone e misurate il tratto corrispondente dall'asse Y e Z compreso tra l'apertura di deflusso nel piatto doccia e il suo lato "Z".Riportate Y e Z sul pavimento prendendo come riferimento le linee precedentemente tracciate.Il punto O darà con precisione la posizione del sifone.
Raccordate la canalizzazione di deflusso della doccia al sistema esistente (lavabo o vasca), tenendo conto che la pendenza minima necessaria è di 1 cm per metro.Per fissare il tubo di PVC su un manicotto o un gomito: ricoprite di colla la parte "maschio" su tutto il bordo dopo averla sgrassata con dell'acetone. Incastrate la parte femmina con decisione: la presa sarà immediata. Togliere la colla in eccesso.
CONSIGLIBloccate il tubo in PCV con dei blocchetti di polistirolo espanso.Prima di fissare il "montaggio di prova" correggete, se necessario, la posizione del tubo.Stringete il dado di partenza del sifone.
MONTAGGIO DEL PIATTOVerificate, con l'aiuto di una livella a bolla d'aria, che il piatto sia ben orizzontale.Sigillate i bordi del piatto doccia con il gesso o con il cemento, senza dimenticare il giunto impermeabile a tenuta stagna sul sifone.Deponete una striscia di silicone fungicida intorno all'apertura della griglia di deflusso.Avvitate la griglia sul sifone.
ALIMENTAZIONEPer evitare di realizzare un'installazione di eccessivo ed inutile impegno, collegatevi ad un circuito esistente
IMPERMEABILIZZAZIONERealizzando un gradino complementare ai bordi, è possibile allargare lo spazio relativo al piatto doccia. Il vantaggio sarà quello di impedire, data la sua pendenza, parzialmente la diffusione dell'acqua.Sigillare con silicone i bordi del piatto, per assicurarne la perfetta impermeabilità dopo aver sgrassato la superficie interessata con trielina.

Installazione di un rubinetto

CHE TIPO DI RUBINETTO SCEGLIERERubinetto semplice:un solo tubo per l'acqua in arrivo e uno solo in uscita (calda o fredda). Installazione a muro o su colonna. L'entrata di questo rubinetto è sempre maschio.Monoforo:due arrivi d'acqua (calda e fredda) per due rubinetti e una sola uscita. Messa in opera su colonna. Foro d'entrata in tubo di rame con due attacchi maschi da avvitare.Miscelatore:due arrivi di acqua (calda e fredda). Una leva regola la temperatura della miscela d'acqua calda-fredda. Fori d'entrata e modalità d'installazione identici a quelli del mescolatore.Miscelatore termostatico:permette una regolazione costante della temperatura desiderata. I miscelatori moderni sono provvisti di dischi in ceramica di durata illimitata. Questi rimpiazzano le tradizionali guarnizioni di chiusura in gomma presenti nella rubinetteria tradizionale.
PRODOTTI: Rubinetto semplice, rubinetto con due arrivi (monoforo o miscelatore), raccordi a collare maschio-femmina o biconi, giunti e rondelle metalliche, riduzioni a gomito, da avvitare, giunti di fibra, anello biconico (ogiva) giunti di gomma, rondelle di acciaio, nastro di teflon, canapa, silicone.
ATTREZZI: Chiavi piatte, pinza universale, martello, mazzuolo, scalpello piccolo, lima rotonda per legno, trapano, tagliatubi, morsa da idraulico, cacciavite a croce, punta al tungsteno, lima a "coda di topo" o semi rotonda (morbida), chiave per snodi o eccentrici.
FORATURA LAVABO E LAVELLOPosizionate il lavabo, individuate la pastiglia preforata e segnatene approssimativamente il centroCon una punta al tungsteno da 8 mm o con un cacciavite a croce da usarsi come punteruolo, scollate la pastiglia battendo delicatamente con un martello. La pastiglia si deve rimuovere senza difficoltà.Se l'attrezzo ha attraversato la pastiglia senza scollarla, ingrandite delicatamente il foro con un piccolo scalpello.
FORATURA DALL'INTERNO VERSO L'ESTERNOLavandino d'acciaio inoxTracciate la posizione del buco e poi effettuate una serie di fori tangenti; il foro non deve avere un diametro compreso tra 32 e 38 mm.Togliete il pezzo centrale, limate il foro con una lima a "coda di topo" o semi rotondaSuperficie di lavoro in legnoProcedete come per il lavandino in acciaio inox.Ultimate con una lima per legno rotonda.
Su piastrellaProcedete come per il lavandino in acciaio inox ma effettuate la foratura con una punta al tungsteno, avendo cura d'incollare del nastro adesivo sulla zona di foratura, in modo da evitare schegge.
Fissaggio di un rubinetto, un mescolatore o un miscelatore su lavandino.
RACCORDI SPECIALI- Tubolari:2 diametri, ambedue femmina.- A gomito:2 diametri, maschio o femmina- Eccentrici:2 diametri, maschio o femmina.
L'INSTALLAZIONE MURALEInstallazione a vistaAvvitate il raccordo nel muro avvalendovi dell'apposito tassello. I suoi fori sono in rapporto al diametro d'entrata del rubinetto e al raccordo per collare "maschio-femmina"Installazione a incastroCon tubi a incastro: il rame va opportunamente rivestito, dovrà perciò essere infilato in una morbida guaina di plastica ad anelli.Montaggio con raccordo diritto: avvitate il rubinetto nell'uscita femmina del raccordo
Rubinetto a due arriviMontate il rubinetto su tubi e raccordi, in occasione del fissaggio o del sigillo dei tubi stessi.I tubi risulteranno in tal modo, esttamente posizionati sull'interasse del rubinetto.Smontate quindi il rubinetto prima di rivestire il muro.Se l'interasse dei tubi è diverso da quello dei rubinetti o del mescolatore, utilizzate raccordi eccentrici.
RACCORDI SPECIALIGrazie alla rotazione del suo gomito, il raccordo eccentrico permette di unire mescolatore e miscelatore a tubi aventi un interasse diverso da quello del rubinetto.
LA CONGIUNZIONE TUBO-RUBINETTORACCORDO PER BRASATURA O SALDATURANon raccordare mai per saldatura i tubi con miscelatore dotato di dischi di ceramica.RACCORDI CON COLLAREIl raccordo si effettua con raccordi a vite "maschio" e "femmina". I 2 elementi filettati si infilano ad ogni estremità dei tubi e successivamente stretti.I raccordi con collare comprendono un giunto di fibra per assicurare la tenuta stagna.Potete realizzarli voi stessi con una morsa da idraulico.Il collare può essere utilizzato per:
raccordare 2 tubi tra loro
raccordare un tubo su un rubinetto
Due tubi di diametro differente possono essere uniti interponendo, tra i due collari, un raccordo a riduzione doppio "maschio".
RACCORDI BICONISu un rubinettoQuesto tipo di raccordo prevede due dadi che si avvitano su un pezzo centrale. Le estremità dei tubi ricevono il dado, quindi un'"ogiva".La tenuta stagna è garantita dal fissaggio dell ' "ogiva" tra i due raccordi smussati da avvitare.Sui tubiLa tenuta stagna è assicurata dal serraggio di due dadi su un raccordo a riduzione o filettato che pressano le "ogive" sui tubi.
RACCORDO A GIUNTI E RONDELLE METALLICHEIl principio, identico a quello appena visto, prevede soltanto l'utilizzo di rondelle curve d'acciaio e di un giunto di gomma al posto dei collari bi-conici.Ai fini del serraggio la rondella si raddrizza e si sistema nel fondo piatto del dado.Pratico e rapido, questo tipo di raccordo permette la giunzione di tubi di diametri diversi.RACCORDO PER AVVITAMENTO (rubinetto ad estrazione)Per ottenere la tenuta stagna:arrotolare del nastro di teflon, facendogli compiere alcuni giri nel senso dell'avvitamento; potete utilizzare anche della filaccia e della pasta per giunti.Avvitate il rubinetto nell'entrata "femmina", per esempio di un raccordo.Per tubi di diametri diversi, esistono raccordi con riduzioni intermedie, saldabili qualsiasi sia il tipo di raccordo

Taboulé ai broccoli

Ingredienti :
½ broccolo
200g di couscous
1 peperone
½ cetriolo
5 cipolle novelle piccole
2 limoni
1 confezione di feta
menta fresca
prezzemolo fresco
olio d'oliva sale, pepe

triglie al cartoccio

Ingredienti :8 triglie
100g di paté di olive
16 foglie di basilico
3 cucchiai d'olio d'oliva un pizzico di sale
succo di limone
Ricetta :Riscalda il forno a 150°C (th-5). Pulisci, lava le triglie e lasciale asciugare. All'interno di ogni triglia metti un cucchiaino di paté di olive e 2 foglie di basilico. Sala, versa l'olio di oliva, un po' di succo di limone e inforna per 10-15 minuti.

Cosa è un contratto di mutuo

Il contratto di MUTUO (disciplinato dall'art. 1813 ss. del Codice Civile), come il contratto di comodato, di deposito, di sconto, è un CONTRATTO REALE, ossia che si perfeziona e viene in essere CON LA CONSEGNA DELLA RES MUTUATA (o del denaro mutuato).

Prima della consegna, il mutuo non esiste.E siccome le banche NON CONSEGNANO, né potrebbero consegnare, il denaro del 'mutuo', perché NON LO HANNO, stante il sistema di riserva frazionaria e il modo di capitalizzarsi senza denaro proprio, I MUTUI NON VENGONO IN ESSERE.Se la banca fa firmare un contratto preliminare di mutuo, ebbene, questo è un contratto non di mutuo, ma che impegna le parti a concludere un mutuo - ossia, impegna la banca a DARE il denaro, e il cliente a riceverlo, a rimborsarlo e a pagare gli interessi.Ma siccome la banca non dà il denaro, il mutuo non viene concluso. Quindi non vi è obbligo di restituzione né di pagamento di interessi.Con questa premessa, occorre studiare le pratiche di mutuo per accertare che cosa sia stato fatto, concretamente, volta per volta. Codice Civile (1942) Art. 1813 Nozione.[I]. Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all'altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili, e l'altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità. Art. 1814 Trasferimento della proprietà.[I]. Le cose date a mutuo passano in proprietà del mutuatario [ 1782].LA CORTE DI CASSAZIONE HA DETTO:Il contratto di apertura di credito bancario è un negozio mediante il quale la banca si obbliga a tenere una somma di danaro a disposizione del cliente, il quale ha diritto di utilizzarla anche immediatamente dopo l'apertura del credito, mentre il mutuo è il contratto (reale) con il quale una parte consegna all'altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili. (Nella specie, gli elementi che caratterizzavano l'apertura di credito sono stati individuati, attraverso l'esame del modulo sottoscritto dal cliente, nell'obbligazione della banca di tenere a disposizione del cliente stesso una somma di danaro per un certo periodo di tempo, nella facoltà del cliente di utilizzarla in una o più volte, nell'obbligazione assunta dal medesimo di pagare alla scadenza quanto dovuto per capitale, interessi e spese, nella facoltà della banca di recedere in qualsiasi momento dal rapporto, nella garanzia prestata da un terzo, nei movimenti che erano seguiti nel conto corrente).Cassazione civile, sez. I, 4 febbraio 2000, n. 1225Soc. Finalfra c. Banca pop. Brescia e altro Giust. civ. 2000, I,1679Il mutuo è contratto di natura reale che si perfeziona con la consegna di una determinata quantità di danaro (o di altra cosa fungibile) ovvero con il conseguimento della giuridica disponibilità di questa parte del mutuatario, la quale può ritenersi sussistente, come equipollente della "traditio", nel caso in cui mutuante crei un autonomo titolo di disponibilità in favore del mutuatario, in modo tale da determinare l'uscita della somma dal proprio patrimonio e l'acquisizione della medesima al patrimonio di quest'ultimo. Nel predetto paradigma contrattuale rientra pertanto anche il caso in cui la somma mutuata sia depositata su di un libretto fruttifero di risparmio al portatore, contestualmente costituito in pegno a favore del mutuante a garanzia di una fideiussione da quest'ultimo prestata a beneficio del mutuatario per l'erogazione di un finanziamento in valuta estera da parte di banca estera, poiché detta somma, pur non essendo mai entrata nella disponibilità materiale del mutuatario, è comunque uscita dalla disponibilità del mutuante ed entrata nel patrimonio del mutuatario.Cassazione civile, sez. I, 15 luglio 1994, n. 6686

La sega a mano

Per segare correttamente, utilizzare una sega adatta allo spessore e alla durezza del materiale da segare:legno di carpenteria: sega lunga a grossa dentaturatondino di legno: sega a dorso, dentatura finecompensato: sega a dentatura finepannello di truciolato: sega a dentatura media, trattata
ATTREZZI:
SEGACCIOUniversale: utensile da taglio per tagliare dritto. Si compone di un’impugnatura in legno o in plastica e di una lama triangolare in acciaio. È preferibile una lama in acciaio cromato vanadium. La sua lunghezza varia dai 30 ai 60 cm. Più la lama è lunga, più l’ampiezza di taglio è importante. Utilizzare una dentatura media al passo di 4mm (il passo è l’intervallo o la distanza tra i denti).Sega per tagli trasversali (troncatrice): lama grande a grossa dentatura per tagliare il legno trasversalmente
SEGA A DORSOUtensile di precisione per tagliare dritto. Utilizzato soprattutto con una cassetta per cornici per incorniciare e assemblare. Si compone di un impugnatura in legno o in plastica e di una lama rettangolare in acciaio tenuta da un dorso di ottone o in acciaio per assicurare una buona rigidità. La sua lunghezza media è di 30 cm e il passo è di 2,5 mm.
LE SEGHE SPECIFICHESega da traforo: orientabile e intercambiabile abbastanza fine per tagli del legno e derivati.Sega foretto o gattuccio: lama spessa e dentatura affilata per tagli centrali di pannelliSega per impiallacciature: lama di piccola dimensione a dentatura molto fine, per il taglio preciso di fogli di impiallacciatura.
LE LAME:Scegliere lo spessore della lama secondo il lavoro da effettuare: più il numero di denti è elevato, più la dentatura è fine e la segatura è grossolana ma rapida.La lama della sega necessita una affilatura regolare, salvo quella a dentatura trattata che si avvale di una dentatura permanente(Per l’affilatura delle lama vedere Scheda Consigli n. 20.12)
LA FORMA DELLA DENTATURASemi inclinata o universale per segare nei due sensiDritta o isoscele per segare di traverso rispetto alla venatura (taglio in sezioni)Inclinata per la segatura in lungo
LA PREPARAZIONEEseguire una linea precisa per il taglio evidenziando con una croce la parte da tagliare.Fissare saldamente il pezzo da segare con dei serragiunti sul banco da lavoro, affinché non si muova e non vibri.Intercalare delle zeppe di legno tra il serragiunto e il pezzo da lavorare per non rovinare la parte decorativa.Prendere una posizione comoda e stabile per non avere fastidio nei movimenti e potersi inclinare sopra la linea del pezzo da segare. Seguire la linea tenendo conto dello spessore della lama. Segare sempre dalla parte da eliminare.Per evitare qualsiasi scheggia, segare sempre dalla parte opposta a quella decorativa.Per facilitare lo scivolamento nel taglio, rivestire la lama di paraffina o cera da candela.Per rinnovare il tagliente delle seghe a dentatura indurita a vita, passare due volte la pietra per affilare, a grana fine, su ambo le parti, facendola scivolare dall’estremità della lama verso l’impugnatura
LE TECNICHE DI TAGLIOTenere l’impugnatura della sega saldamente ma senza contrazioni nel movimento del polso ed avviare il taglio con precisione.Tenere la sega quasi orizzontale con la mano destra ed impugnarla vicino alla linea da seguireMettere il pollice della mano sinistra accanto alla linea in modo che serva da guida.Posare la lama sull’angolo del pezzo da tagliare e tirare la sega verso di sé, almeno 2 o 3 volte, ma senza aggrapparsi. Quando la lama morde il legno, inclinarla a 45° e proseguire il taglio con un movimento alternato in avanti e indietro.
Per finire il taglio, inclinare la sega sino a riportarla nella posizione verticale. Ridurre il movimento per dare dei colpi di sega corti diminuendo la pressione e per evitare delle scheggiature.Mantenere, mentre si taglia, il pezzo da tagliare.
PER SEGARE GRANDI LUNGHEZZEUtilizzare una guida metallica o un tassello inchiodato provvisoriamente.Inserire una zeppa di legno nella linea già segata per evitare che non si richiuda e blocchi la lama.
Posizionare un sostegno sotto il pezzo da tagliare per evitare ogni spaccatura in fine taglio.
IL TAGLIO AD ANGOLOI PEZZI DI LEGNO DI PICCOLA SEZIONEUtilizzare una sega a dorso, a dentatura fine e una cassetta per cornici.Mantenere saldamente il pezzo di legno nella cassetta per cornici.Scegliere le scanalature corrispondenti al taglio desiderato e segare lentamente, tenere la lama in posizione orizzontale.
I PEZZI DI LEGNO DI GRANDE SEZIONEUtilizzare una sega a saracco a lama larga e rigida con una guida di taglio regolabile. Gli angoli variano da 45° a 135°.
IL TAGLIO DI APERTURAUtilizzare una sega a foretto o gattuccio munita di una lama molto stretta e rigida. Serve a realizzare dei tagli dritti e sinuosi.Tracciare il taglio. Forare all’interno del tracciato uno o più buchi da 20 mm di diametro con l’aiuto di una punta per legno.Infilare la sega nel buco e tagliare tenendo la sega verticalmente.

IL TAGLIO DEI PANNELLI
IL COMPENSATOUtilizzare una sega per pannelli, a dorso dentato in parte, lama larga e rigida a dentatura fine e cominciare a tagliare il pezzo dritto in mezzo al pannello con la punta arrotondata e dentata.Utilizzare un tassello come guida. Tirare la lama verso di sé premendo fortemente più volte.Girate la lama rispetto lo spessore del pannello per terminare il taglio.
L'IMPIALLACCIATURAScegliere una sega a dentatura molto fine ed incollare sul tracciato del taglio un nastro adesivo trasparente.Segare attraverso il nastro in modo da evitare scheggiature.
IL TAGLIO DI STRISCE SOTTILIFissare l'asse da segare su un asse più larga di qualche centimetro.Segare tagliando prima l'asse di sotto che serve da guida.

La posa di cornicini e rosoni

PRODOTTI:
Rosoni – CorniciPossono essere in legno, polistirolo o poliuretano. Gli elementi in polistirolo, o poliuretano devono essere tinteggiati sono con pittura acrilica o vinilica
AdesivoPer incollare il poliuretano, utilizzate un mastice a doppia incollatura.Per il polistirolo, scegliete un adesivo specificoLa tecnica più rapida è l’incollatura a caldo, con l’apposita pistola, alimentata da piccole barre di materiale collantePosizionate nell’apposita cassetta la cornice rivolta nel senso in cui opererete. Ciò per evitare inversioni nel taglio. La qualità del lavoro dipende, infatti, dalla precisione del taglio degli angoli e dalla levigatura.
ATTREZZI:
Metro, sega e cassetta per tagli obliqui, spatola, pennello, carta vetrata a grana molto fine, lime piatte, postola incollatrice, spatola dentellata, cavalletti, fermi
Iniziate la posa dall’angolo interno, più in vistaTagliate l’estremità della cornice obliquamente con l’ausilio di una sega e dell’apposita cassetta
Incollaggio semplice. Incollate con una spatola dentellata, i lati che andranno a contatto col il muro e con il soffitto.Doppio incollaggio (colla neoprene compatta). Posizionate la mondatura nella sua esatta ubicazione e tracciatene il contorno sul muro e sul soffitto.
Incollate con il pennello le zone appena delineate e i lati della cornice che vi andranno a contattoAspettate 15 o 20 min. per l’essiccazione fintanto che l’adesivo non risulti più appiccicoso al dito. Quindi, applicate la cornice al soffitto, con precisione, allineandovi al tracciato. Per evitare eccedenze di adesivo, incollate lasciando un margine.
Applicate l’adesivo ai vari elementi, incominciando da quello d’angolo.
Finitura. Mascherate le giunture, applicando, con una spatola sottile, dello stucco. Spalmate lo stucco negli angoli con un dito.
Dopo l’essiccazione, levigate le giunture accuratamente con della carta vetrata molto fine. Spolverate, quindi applicate due mani di pittura, acrilica o vinilica, alla cornice.
Trucco. Per ottenere degli angoli vivi perfetti, utilizzate una lima piatta molto fine ricoperta di carta vetrata altrettanto fine. LA POSA DI UN ROSONE
Tracciatene l’ubicazione, applicate l’adesivo al rosone, seguendo le stesse modalità sopraesposte.Non dimenticate di forare, se occorre , in corrispondenza del passaggio dei fili elettrici per l’illuminazione, per l’eventuale ventilazione a pale, ecc..Dipingete il rosone prima della posa

martedì 28 aprile 2009

La finitura a gommalacca

Il principio.- Su un mobile nuovo: finitura anticata, resistente ed estetica - Su un mobile antico: restaurare l'aspetto estetico 3 casi: - Vernice o gommalacca incrostata: pulire con un prodotto per mobili o uno straccio imbevuto con essenza di trementina. Applicare con uno straccio in cotone, facendo movimenti circolari, una miscela composta da 1/3 d'alcool per gommalacca a 95° e 2/3 d'essenza di trementina. Lasciare asciugare e lucidare con uno straccio di lana. - Vernice o gommalacca incrostata: pulire la superficie come sopra, senza togliere tutto lo strato di gommalacca o vernice. Ritoccare con un pennello piatto in pelo di martora. Passare uno o più strati di di gommalacca con un pennello poco carico. Stendere velocemente. - Vernice o gommalacca da rifare: applicare con un tampone che meglio otturare i pori, passare la vernice o lucidare.
PRODOTTI: Polvere di pomice di seta, carta abrasiva (secca, media, fine), alcool per gommalacca (denaturato 95°) pulitore per mobili, olio di vaselina, pennello spazzola in pelo di martora, cotone in batuffoli, stracci in cotone che non lascino pelucchi, tela di lino o misto lino, guanti e maschera di protezione, 2 o 3 vasi ermetici.
La preparazione del legno.Lavorare in un locale arieggiato, lontano da fiamme ed al riparo dalla polvere. Passare sulla superficie ancora verniciata uno straccio imbevuto con l'alcool.Levigare, procedendo nello stesso senso della venatura del legno, con della carta abrasiva utilizzando in principio quella a grana media per passare poi a quella a grana più fine.
Applicare con uno straccio l'olio di vaselina su tutta la superficie, fregando con energia per coprire tutti i pori. Eliminare l'eccesso di olio e lasciar asciugare per 12 ore.Preparare un tampone arrotolando dei batuffoli di cotone su un pezzo di maglia bianca. Versare l'alcool al centro ed avvolgere con uno strato di lino.
Passare il tampone su tutta la superficie, premendo a fondo con larghi movimenti a forma di 8.Ricaricare il tampone se necessario. Al termine dell'operazione, conservare il tampone in un vasetto ed etichettarlo
L'applicazione della vernice.Sulle piccole superfici stendere la vernice con un pennello piattoa peli lunghe e morbidi o con pezze di cotone.
Sulle grandi superfici piane, preparare un tampone piegando un pezzo di maglia bianca, versarci la vernice ed avvolgere con una tela di lino imbevuta d'alcool.Eventualmente provare il tampone su un pezzo di legno preventivamente preparato.

Passare un primo strato fine di vernice, lasciando scivolare il tampone con un movimento circolare, rapido e regolare, senza ripassare su parti già verniciate.
Successivamente, fregare con ampi movimenti a forma di 8 nel senso della venatura del legno per ottenere una superficie liscia ed uniforme.
Se il tampone è asciutto, inumidire di nuovo la maglia e richiudere col lino sul quale è possibile depositare una goccia d'olio di vaselina per agevolare il movimento.Se sul tampone si formano delle macchie (accumulazione delle scorie), sostituire la tela di lino.Controllare con la luce la regolarità delle applicazioni.
Effettuare un ultimo passaggio col tampone umido per omogeneizzare definitivamente la superficie.Conservare il tampone in un vasetto ermetico.Lasciar asciugare la gommalacca per un paio di giorni, dopo di chè è possibile effettuare una nuova passata, passando però il tampone in modo più delicato.
La finitura.Lucidare la superficie per eliminare eventuali rimanenze d'olio.Passare un tampone inumidito d'alcool fino al raggiungimento della lucidità massima.

Realizzare una cornice

Le cornici sono tante e diverse a seconda dello stile, della materia (legno di diverse essenze, verniciato o smaltato, metallo ludidato o spazzolato, smerigliato, alluminio, ottone, inox), della forma e del disegno. La loro lunghezza può variare dai 2 ai 3 metri.
ATTREZZI: Riga, metro, sega e cassetta per tagli obliqui, punzone, pressa a nastro da corniciaio, pennello, graffatrice elettrica, martello, taglierino, spatola sottile, carta vetrata molto fine e stucco.
IL TAGLIOLA SCANALATURALa scanalatura si trova nel dorso di ogni listello ed è utilizzata per alloggiare il quadro ed, eventualmente, il passe-partout ed il cartone di fondo.
Misurate le dimensioni esterne del quadro da incorniciare.Aggiungete alle dimensioni rilevate un margine di circa 3 mm. In questo modo otterrete le misure base della scalanatura.Rilevate la misura X del listello senza la scalanatura.Aggiungete 2 volte la misura X ad ogni altezza 'H' e ad ogni larghezza 'L'.Esempio:Dimensioni del quadro da incorniciare: 200 mm x 150 mmMisura X della cornice: 20 mmAltezza da tagliare: (153) + (20) + (20) = 193 mmLarghezza da tagliare: (203) + (20) + (20) = 243 mm
Collocate attentamente il listello sul fondo dell'apposita guida, lato decorativo a vista, ed effettuate i tagli previsti con la sega da corniciaio a dentatura fine.Segate a cominciare dalla parte esterna della linea segnata e non direttamente sopra.
L'ASSEMBLAGGIOSistemare i 4 elementi su una superficie piana. Spalmate, con un pennello fine, la colla vinilica sui lati che dovranno essere uniti.Unite con una pressa (pressa a nastro, pressa ad angolo, etc.) e togliere la colla in eccedenza.
Rinforzate l'assemblaggio con delle graffette poste agli angoli del dorso. Si possono usare anche mini squadre inchiodate.Lasciate asciugare 24 ore passate le quali potete togliere la pressa.
CORNICI DA VERNICIARERiempite con stucco grasso le giunzioni dei listelli e i difetti visibili nel legno. Utilizzate una spatola molto sottile.
CORNICI DA TINTEGGIARE, CREARE, VERNICIARE Riempite con della pasta di legno del colore adatto o con legno sintetico le giunzioni e gli eventuali difetti del legno.Evitate eccessi di stucco quando i listelli sono molto lavorati.
Una volta avvenuta l'essiccatura dello stucco, levigate leggermente ed accuratamente con della carta vetrata molto fine. Potete utilizzare la punta di un cacciavite per raggiungere gli angoli.Dipingete, tinteggiate, cerate o verniciate in base alla decorazione desiderata.
IL MONTAGGIO Posizionate la cornice con la scanalatura a vista e montate:
il vetro (facoltativo), sagomabile da Castorama (spessore 2 mm). Esiste anche il tipo antiriflesso.
il passe-partout di cartone (facoltativo), che potrete acquistare o realizzare voi stessi, ricavandolo con l'ausilio di una riga e di un taglierino
il quadro o la stampa
il fondo di cartone o compensato dello spessore di 3-4 mm
Fissate il tutto con dei chiodini rivoltati senza testa o con delle girelle avvitate nella cornice.Se avete utilizzato dei chiodini, incollate sul dorso del quadro una banda di carta kraft a sormontare sia il fondo che la modanatura per migliorare la tenuta.
L'ATTACCOUtilizzare:
triangoli ottonati da inchiodare
anelli
ganci da fissare alla cornice o sul compensato di fondo
Se il quadro è pesante, sistemate due triangoli collegati tra di loro con una cordicella.Prevedete un kit che permetta di appendere più quadri di vari formati e a diverse altezze. Ciò preserva meglio la tappezzeria e la pittura murale.Considerate, eventualmente, anche la possibilità di illuminare i quadri.

Restaurare una cornice

Una vecchia cornice può necessitare di tre dipi di riparazione:- rinforzo dell'assemblaggio- restauro della sagomatura- restauro della doratura (liquida, con cera, placcatura)
PRODOTTI:
Restauro: nastro adesivo, alcool, stucco autolivellante, mastice, carta vetrata fine, doratura in cera, gesso, pasta elestomero e catalizzatore, gessi per rivestimento o stuccatura, colla vinilica, legno plasticoAssemblaggio: chiodi senza testa, pasta di legno, tintura, lacca, verniceDoratura: fondo per doratura, doratura liquida, cera per dorare, foglio d'oro, pennarello per dorare
ATTREZZI: Spazzole, pennelli, cassetta per cornici, sega a dentatura fine, spatola, pulitrice in agata o legno, stracci fini, pelle di camoscio, sgorbie da scultura, piccolo martello
Il restauroL'assemblaggioSmontare il fondo della cornice per poter rimuovere il vetro e la stampa.Se occorre rimuovere dei chiodi, è possibile stuccare con della pasta per legno e ridipingerla con lo stesso colore della cornice.Riassemblare la cornice posizionando i chiodi senza testa sulla costa della cornice ad ogni angolo. Fissare il vetro ed il fondo.E' possibile rinforzare gli angoli della cornice inchiodando un pezzo di cartone o di legno sul retro.
Stuccatura dei piccoli difettiPrima di operare, proteggere il vetro con del nastro adesivo.Pulire accuratamente de parti da stuccare con dell'alcool. Eliminare le eventuali schegge di modanatura, stando attenti a non rovinare il legno.
possibilità di stuccatura Con rivestimento fine di stucco.Applicare con una spatola un sottile strato di stucco sui buchi e in corrispondenza delle schegge di legno eliminate.
Con il legno plastico.Il legno plastico è un tipo di pasta per modellare che indurisce all'aria.Dopositarla dove necessario podo averla lavorata con le dita.
Quando la pasta è asciutta, dargli la forma della modanatura con le sgorbie da scultore e levigarla con della carta vetrata molto fine.
La doratura in cera.Riempire i buchi con la cera, rendendola uniforme al resto della cornice.
La modanaturaSi tratta di costruire col gesso i pezzi di cornice mancanti. Occorre realizzare uno stampo con della pasta, modellarlo ed incollarlo.Preparare un impasto omogeneo con la pasta elastometro ed un po' di catalizzatore. Applicare la pasta sulla cornice coprendouna superficie leggermente più estesa di quella da ricostruire.

Attendere qualche minuto per far asciugare la pasta.Estrarre lo stampo.
Riempire la modanatura da modellare con del gesso o dello stucco o del mastice poliestere bicomponente. Pressare bene la pasta per formare l'impronta sulla pasta.
Sagomare la pasta per poterla inserire nella cornice nel punto necessario. Incollare con della colla vinilica.

Restaurare una cornice

Una vecchia cornice può necessitare di tre dipi di riparazione:- rinforzo dell'assemblaggio- restauro della sagomatura- restauro della doratura (liquida, con cera, placcatura)
PRODOTTI: Restauro: nastro adesivo, alcool, stucco autolivellante, mastice, carta vetrata fine, doratura in cera, gesso, pasta elestomero e catalizzatore, gessi per rivestimento o stuccatura, colla vinilica, legno plasticoAssemblaggio: chiodi senza testa, pasta di legno, tintura, lacca, verniceDoratura: fondo per doratura, doratura liquida, cera per dorare, foglio d'oro, pennarello per dorare
ATTREZZI: Spazzole, pennelli, cassetta per cornici, sega a dentatura fine, spatola, pulitrice in agata o legno, stracci fini, pelle di camoscio, sgorbie da scultura, piccolo martello
La doratura.Stesura della base.Prima di procedere occorre applicare con un pennello fine la base (di colore rosso) per assicurare una buona presa della doratura. Sono disponibili vasetti di base pronti all'uso.
Lisciare lo strato di base con un utensile duro.
Doratura liquida o in pasta.Applicare con un pennello la doratura liquida in modo omogeneo su tutta la cornice, per evitare differenze di colorazione.La cera in pasta può essere applicata con le dita o con una piccola spazzola.Per lucidare, stsrofinare con uno straccio tutta la zona trattata.
La doratura per placcatura.Tendere una pelle di camoscio, stendere il foglio d'oro sulla pelle e tagliarlo in piccoli pezzi.
Bagnare le mani, prendere un pezzo di foglio d'oro e farlo aderire negli incavi e sui rilievi della cornice.
Bagnare le mani, prendere un pezzo di foglio d'oro e farlo aderire negli incavi e sui rilievi della cornice.
Se la doratura è semplicemente sbiadita, è possibile ravvivarla utilizzando una mistura di bianchi d'uovo diluiti in aceto o in un prodotto specifico per la pulizia. Lasciar asciugare e pulire con del cotone.

Preparazione del legno per pittura, verniciatura e inceratura

PRODOTTI:
Detersivo, solvente, acqua ragia, carta vetrata, stucco, trementina, fungicida e insetticida, pasta di legno, lana d'acciaio.
ATTREZZI: Spazzola metallica, spazzola flessibile, bietta per scartavetrare, raschietto triangolare, levigatrice, spatola, spugna, raschietto, pistola termica, lampada per saldare a becco piatto, pennello, tela smeriglio, giunti di gomma.
IL LEGNO DA DIPINGEREIncominciate otturando crepe e fessure con la pasta di legno.INTERNOSupporto nuovoTrattate il rivestimento, se necessario, con un prodotto fungicida e insetticida. Passate della carta vetrata a grana mano a mano più fine.
Spolverate con la spazzola flessibile.Stendete una mano di pittura impregnante o la pittura da voi prevista, molto diluita.Lasciate asciugare.Levigate con carta vetrata molto fine.Spolverate con uno straccio leggermente umido.
Vecchio supporto- se il legno è in buono statoIntervenite con del detersivo diluito, in ragione di 100g o 150g per litro di acqua calda.Sciacquate con acqua pulita tiepida
- se il legno è malandato1 ª soluzione: sverniciatura mediante prodotti chimiciIl legno può reagire diversamente a secondo del prodotto usato, fate una prova preventiva.Spalmate il prodotto servendovi di un apposito pennello: le mani è bene siano protette con guanti di gomma. Questi prodotti sono pericolosi. Evitate la posa su ferramenti.Lasciate agire.Raschiate il manto di pittura così ammorbidita con una spatola o con un raschietto triangolare.Sciacquate abbondantemente con acqua calda e con una spugna.Levigate leggermente dopo la completa essiccazione.Spolverate con una spazzola flessibile.
2ª soluzione: sverniciatura termicaRiscaldate la superficie con una pistola termica o con una lampada per saldare (500° o 600°)Attenzione a non bruciare il legno!Raschiate con la spatola o con la spazzola metallica la pittura che nel frattempo si sarà gonfiata.Levigate.Spolverate ed eventualmente sciacquate leggermente con acqua pulita o usando acqua ragia.
3ª soluzione: bruciatura (prodotti di falegnameria)Con la fiamma per saldare a becco piatto, ammorbidite la pittura senza bruciare il legno, e toglietela col raschietto o con la spazzola metallica.Levigate.Questo metodo è sconsigliabile se il manufatto deve essere verniciato.
ESTERNOTrattate il legno con un prodotto fungicida e insetticida. Se il legno è umido vedere Casto Consigli n° 90.03: Come trattare l’umidità. Poi procedere come sopra.
IL LEGNO DA VERNICIAREIniziare turando fori e crepe con la pasta di legno.
INTERNOSupporto nuovoTrattate, se è il caso, con un prodotto fungicida e insetticida.Levigate nel senso della fibra, con carta vetrata man mano sempre più fine.Spolverate con uno straccio.Stendete una mano di vernice trasparente diluita al 40% con acqua ragia o con trementina in modo da nutrire il legno.Levigate nuovamente con carta vetrata o con lana d’acciaioSpolverate con uno straccio.
Supporto vecchio- Se il legno è in buono statoLevigate leggermente con della carta vetrata molto fine.Lavate con acqua addizionata a detersivo e con una spazzola a pelo rigido.Sciacquate con acqua pulita.
- Se il legno è avariatoApplicate un prodotto chimico per sverniciare, facendo attenzione di proteggere le mani con dei guanti.Raschiate la vernice ammorbidita con una spatola.Sgrassate con acqua ragia, poi levigate con lana d’acciao.
ESTERNOTrattate il legno con un prodotto fungicida e insetticida.: Trattare l’umidità. Poi, procedete come sopra.
IL LEGNO DA INCERARE Incominciate con il turare fori e crepe con della pasta di legno.
INTERNOSupporto nuovoLevigate con della carta vetrata molto fine o con della lana di acciaio e spolverate.Supporto vecchioTogliete la cera con un pennello e acqua ragia o trementine, e asciugate.Riempite i fori e le crepe con la pasta di legno. Levigate e aciugate.Prima di passare la cera, levigate con le lana di acciaio e spolverate.
TRUCCONell’eseguire il lavaggio di mantenimento, (5g o 10g di detersivo per litro d’acqua), sciacquate sempre man mano dal basso verso l’alto, per evitare le colature di detersivo sulla vernice non ancora pulita, essendo le colature indelebili.

Messa in opera di un parquet

I VARI TIPI DI PAVIMENTO IN LEGNOA INCOLLAGGIO: in tavole o a mosaico.A INCASTRO: In tavole o listelli. Gli elementi possono essere grezzi o verniciati. In diverse essenze a scelta.COMPOSIZIONI A SCELTA
Listellato
Lisca di pesce
Quadro-mosaico
La posa, con adesivo o ad incastro deve essere assolutamente effettuata su un pavimento perfettamente piano e stabile.Poiché il legno reagisce all’umidità e alle variazioni di temperatura, la posa è sconsigliata in locali umidi e non sufficientemente riscaldati.
PRODOTTI: Parquet da incollare (in tavole o in quadrotti-mosaico), parquet a incastro (in tavole o in quadrotti), colla, feltro bitumato in fogli, fungicida, insetticida, livellante, cemento.
ATTREZZI: Metro, righello, sega, martello, mazzuolo in legno, spatola dentellata, spago ricoperto di gesso, squadra, piede di porco.

LA PREPARAZIONE DEL PAVIMENTO
Se il pavimento è in condizioni precarie, si deve innanzitutto prepararlo. Controllate se il fondo è adeguatamente piano con un righello e una livellaFONDO IN CEMENTOSpolverate e rendete il fondo perfettamente piano con del cemento.
PAVIMENTO PRE-ESISTENTE IN LEGNO
Trattatelo con un prodotto insetticida - fungicida.Ripassate gli elementi di chiodatura o fissaggio e sostituite le tavole deteriorate.Levigate con carta vetrata a grana grossa .Applicate un primer d’ancoraggio e poi effettuate un livellamento con il cemento
PAVIMENTO DI PIASTRELLE
Togliete le piastrelle malferme, quindi riempite il vuoto con del cemento.Decapate con un detergente e applicate un primer d’ancoraggio.Applicate un primer d'ancoraggio.Livellate con il cemento.PAVIMENTO PRECARIO
Confezionate una intelaiatura di supporto, da fissarsi saldamente sulla superficie interessata
LA POSA CON ADESIVO
Stabilite il centro X e Y delle due larghezze della stanza.
Tracciate con lo spago ricoperto di gesso, il primo asse X e Y.
Segnate il centro.
Tracciate la perpendicolare a X e Y, passando da 0 con un righello e una squadra da muratore.
Per ottenere una perpendicolare perfetta, misurate 0A = 80cm. Poi 0B = 60cm. Le due linee saranno perfettamente perpendicolari quando AB misurerà 1 metro. Il principio della posa è identico sia per il pavimento a tavole che a mosaico. Il centro 0 è, quindi, il punto di partenza della posa.

Coprite di colla una superficie di circa 1mq con una spatola dentellata.
Sistemate la prima tavola (o quadrotto) e con un mazzuolo e un blocchetto di legno fate aderire la colla. Se le strisce sono preverniciate ricoprite il blocchetto di legno con uno straccio.
Proseguite la posa dal centro o lavorate per “quarto di stanza”

Serrate il pavimento, cioè battete, interponendo un blocchetto di legno in modo da avvicinare gli elementi l’uno all’altro, mano a mano che avanzate. Se il parquet è a piccole tavole disposte a lisca di pesce, preparate un blocchetto di legno, tagliato in modo da non poter rovinare il pavimento battendolo.
Terminate la posa di tutti i quadretti interi.
Correggete i quadretti periferici con la sega.
Lasciate un giunto di dilatazione ai bordi della stanza, utilizzando dei blocchetti di legno che si toglieranno solo quando la colla si sarà completamente seccata.
Nella maggior parte dei casi, la tenuta degli elementi è assicurata:
da una reticella o da una carta perforata o a trama incollata, da annegare nella colla stessa.
da un film di polietilene incollato sulla superficie superiore, asportabile non appena il singolo elemento sia posato.
LA POSA A INCASTRO
PER UNA MIGLIORE TENUTA E PER EVITARE LA FORMAZIONE D’UMIDITA’, SI RACCOMANDA DI INTERROMPERE, PRIMA DELLA POSA, UN FOGLIO DI FELTRO BITUMATO TRA FONDO PARQUET.
Questo foglio, di spessore sottile (2mm), può essere incollato o semplicemente posato.
In questo ultimo caso è preferibile sovrapporre e congiungere le bande tra loro per 1 – 2 cm. Incollato o posato, il feltro bitumato deve risalire di qualche centimetro lungo i muri.Effettuate l’inizio della posa operando in parallelo al lato più lungo della stanza. Lasciate un giunto di dilatazione di circa 8 – 10 mm, ricorrendo a dei blocchetti di legno.
Gli elementi, che siano tavole o a quadretti, si assemblano incollando linguette e scanalature. Assemblate gli elementi fra loro, con un mazzuolo, interponendo un blocchetto di legno.Avanzate verso la parete opposta, sistemando innanzitutto, la prima fila di quadrotti perpendicolare alla fila di inizio.Posate gli ultimi elementi tenendo conto del giunto (da 8 – 10 mm). Per poterli serrare facilmente, utilizzate un piede di porco e un blocchetto di legno.
LE RIFINITURE
Coprite il giunto di dilatazione con:
uno zoccolo inchiodato o incollato sul muro.
una modanatura a quadrante, inchiodata o incollata sul muro o sul parquet.

Messa in opera delle perline

Prima di iniziare la posa prevedere l'isolamento (vedi scheda consigli 90.07 e 90.08) e l'alimentazione elettrica dell'ambiente (prese, interruttori, illuminazione).
PRODOTTI: Perline, listelli, tasselli, viti per legno, chiodini senza testa (lunghezza 20 mm), graffette (lunghezza 10 mm circa), clips per perline.
ATTREZZI: Livella, filo a piombo, spago ricorperto di gesso, righello, trapano, punte da legno e da muro, sega a tazza, cacciavite o avvitatore elettrico senza filo, metro, martello, graffatrice, morsa, punzone, pistola incollatrice.
DIREZIONI DI POSAVerticale: è la più diffusa. Ha un effetto ottico che accentua l'altezza della parete, attenuandone la lunghezza.Orizzontale: crea un'impressione di profondità, i muri sembrano perciò meno alti.Obliqua: permette di ottenere effetti maggiormente decorativi.
LA POSA DEI LISTELLITRACCIATOPrevedete un listello in alto e uno in basso, a 5 cm rispettivamente dal soffitto e dal pavimento.Sistemate i listelli intermedi ogni 50 cm circa.Partendo dalle tracce, segnate sulle pareti le linee di posa dei listelli con lo spago ricoperto di gesso.
PERFORAZIONE LISTELLIPrevedete un foro di fissaggio ad ognuna delle estremità.Praticate dei fori intermedi ogni 50 cm. Il loro diametro varierà a seconda delle viti impiegate. La scelta di queste dipende dal mezzo di fissaggio utilizzato, il quale a sua volta dipende dalla natura della parete.
POSALasciate uno spazio di qualche centimetro tra le estremità di ogni listello in modo da permettere all'aria di circolare.LA POSA SUI MURI PIANITracciate il posizionamento dei fori dei tasselli con l'ausilio di una punta fine, allineando i listelli sulle tracce.Effettuate i fori per fissare i listelli ed inserite i tasselli.Fissate i tasselli con viti per legno a testa svasata, lunghe 50 mm, con un cacciavite o con l'avvitatore elettrico senza filo.Verificate l'allineamento dei listelli con un righello o una livella.
LA POSA SUI MURI IRREGOLARIPonete tra parete e listelli degli elementi del giusto spessore, per ottenere un perfetto posizionamento.Qualsiasi sia la direzione di posa, le perline devono sempre essere perpendicolari ai listelli.Per la posa verticale cominciate da un angolo e finite verso la porta. Per la posa orizzontale cominciate dal basso.
CON CHIODIUtilizzate chiodini senza testa lunghi 20 mm ed inseriteli obliquamente nella linguetta della perlina con il martello o l'inchiodatrice elettrica.
CON CLIPSClips inchiodateLe apposite clips facilitano la posa e l'asporto delle perline.Inserite bene la clip nella scalanatura e inchiodatela con il martello o con l'inchiodatrice elettrica.Clips graffettateFissate la prima perlina, inserite la seconda con l'aiuto di un blocchetto di legno e di un martello.Fissate poi la seconda perlina con una clip e ripetete l'operazione per l'intera superficie.
FISSAGGIOGIUNZIONE LIBERAMettete le perline senza seguire un preciso ordine, bensì come vi capitano, incastrandole di volta in volta in base alla loro misura.In questo caso, ovviamente, non c'è l'allineamento di giunzione.GIUNZIONE REGOLAREAllineate tutti i giunti. Questo comporta dei tagli precisi, seguendo l'altezza suolo-soffitto e la lunghezza delle perline (2A = B)
RACCORDO ANGOLAREANGOLO CHIUSO (SPIGOLO)Mettete A, poi B e avanzate verso le aperture presenti nella stanza. Le perline A e B devono essere perfettamente posizionate. Incollate con una pistola incollatrice le perline A e B e inchiodate il giro dell'angolo.Infine tagliate la perlina d'arrivo all'angolo e ripartite in direzione dell'altra parete.
ANGOLOInchiodatevi un listello d'angolo.
FINITURE ALTEPosizionate le perline a 2 o 3 mm dal soffitto.Questo tipo di finitura, delicata da realizzare, favorisce la circolazione dell'aria.In alternativa mettete un giro d'angolo: ciò evita il rigore di aggiustamenti precisi.DECORAZIONI DEL SOFFITTOSenza "ritorno al muro"Eseguite lo stesso procedimento previsto per la posa a muro.Incominciate posande le perline al soffitto. Non è richiesta una eccessiva precisione negli aggiustamenti, dovendosi poi ricoprire anche la parete.
FINITURE BASSECoprite la base delle perline, non sempre necessariamente regolare, con uno zoccolo. Fissatelo con chiodi o colla.Incollate giro d'angolo e zoccoli con una pistola incollatrice. La posa è rapida ed evita il ritocco dei fori causati dalle teste dei chiodi.
PASSAGGIO CAVI ELETTRICICavi esistentiSmontate prese ed interruttori. Prolungate i fili con un mammuth di collegamento.Cavi previstiSistemate i cavi tra le perline facendo attenzione a farli passare in una guaina protettiva.
FISSAGGIO PRESE ED INTERRUTTORITogliete la correnteMisurate lo spazio occupato dalla parte sporgente della presa.Forate le perline (con la sega a tazza) dopo esservi assicurati che sotto non passi alcun listello. Il diametro della punta perforante dovrà essere inferiore allo spazio intercorrente tra i fori di fissaggio. Se la parte sporgente della presa non entra facilmente, allargate il foro con una lima da legno.

Semina e mantenimento di un manto erboso

IL CALCOLO DELLE QUANTITA' NECESSARIESemi per manto erboso:
Mediamente, con 1 Kg di semi, si coprono dai 30 ai 50 M2, in base alla miscela delle sementi
Solfato di ferro (contro il muschio): 1 Kg per 100 mq
Diserbante-defoliante: varia in base alla marca
LA SCELTA DEL FERTILIZZANTEI fertilizzanti migliori sono quelli a lenta cessione o a cessione programmata. Si sceglie una concimazione di fondo interrando un concime N-P-K e successivamente si possono fare solo concimazionoi azotate
PRODOTTI: Diserbante (defoliante), fertilizzante, calce (terreno acido), semi per tappeto erboso, solfato di ferro, diserbante selettivo.
ATTREZZI: Vanga, forca, forcone a 4 denti, rastrello, rullo, seminatrice, vanga per bordi, rullo con punte, aeratori, scarificatore, scopa per tappeto erboso, tosaerba, irrigatore da giardino, polverizzatore, taglia bordi a filo, spago.

LA CREAZIONE DI UN TAPPETO ERBOSOSe il terreno è invaso da erbacce alte più di 10 cm, falciatele. Lasciate esiccare l'erba tagliata ed eliminatela dal terreno.In alternativa, trattate il terreno con un diserbante di tipo defoliante al fine di estirpare le radici. L'erba rimasta ingiallirà in pochi giorni e il suolo sarà pronto per essere lavorato e livellato.Se le erbacce sono poco alte, intervenite direttamente col defoliante.Prima di realizzare la preparazione del suolo, delimitate i bordi del tappeto erboso e delle zone fiorite utilizzando dello spago.
PREPARAZIONE DEL SUOLO
Superfici ridotteVangare con la vanga se il terreno è nudo, con il forcone se ci sono alberi o arbusti.Per vangare correttamente, aprite una piccola trincea, all'estremità opposta del terreno, riportatevi la terra estratta. Sarà, così più facile rivoltare le zolle. Sbriciolate le zolle e livellate quelle più grosse con un forcone a gancio a 4 denti.Le grandi superficiArate con un motocoltivatore; la pressatura è sconsigliata in questo primo momento.Prima dell'inverno non sbriciolate le zolle, il gelo agirà meglio. In primavera rompete la terra rivoltata.Per assicurare un buon attecchimento, prima di vangare cospargete del fertilizzante completo.
SARCHIATURASbriciolate le zolle e livellate quelle più grosse, con un forcone a gancio a 4 denti.
LIVELLAMENTOSe il terreno è caratterizzato da asperità e rilievi, procedete ad un livellamento spianando le gobbe e riempiendo i buchi.Questa operazione sarà possibile facendo scorrere una tavola con un movimento costante "avanti-indietro".
LIVELLAMENTOSe il terreno è caratterizzato da asperità e rilievi, procedete ad un livellamento spianando le gobbe e riempiendo i buchi.Questa operazione sarà possibile facendo scorrere una tavola con un movimento costante "avanti-indietro".
SEMINADelimitate le zone fiorite e i bordi praticando un piccolo solco con il manico del rastrello e spargete i semi.A mano.Spandete i semi, in maniera uniforme, in due volte: la prima in lunghezza per strisce di circa 1 metro e la seconda in larghezza, incrociando quindi la distribuzione del seme.Con la seminatrice (superfici superiori a 100 mq).Seminate secondo il principio appena visto.Ricoprite i semi con la terra rastrellando superficialmente.Appiattite il suolo con un rullo.L'erba spunterà dopo 9/15 giorni a seconda della stagione (calore-umidità). Se necessario innaffiare con un getto nebulizzato in modo da non comprimere il terreno.
PRIMA TOSATURAUna volta cresciuta l'erba spianatela con il rullo.Eseguite la prima tosatura 2 o 3 giorni dopo, quando l'erba sarà alta 10 cm circa.

LA MANUTENZIONE ORDINARIATOSATURAPer avere una superficie di erba fine effettuate le tosature durante il periodo di crescita (marzo-giugno). Quando l'erba avrà raggiunto i 10 cm di altezza, sarà sufficiente una tosatura ogni 2/3 settimane.Tosate anche se l'erba stenta a crescere. La tosatura va interrotta all'inizio dell'inverno, quando la crescita rallenta.BORDIUtilizzate l'apposita vanga per delimitare il prato dalla zona fiorita. L'operazione va fatta 1 o 2 volte l'anno.Tagliate l'erba che cresce ai bordi.INNAFFIATURAInnaffiate quando la terra è secca, preferibilmente la sera. Una annaffiatura è sufficiente quando si applicano circa 7 litri d'acqua per M2.FERTILIZZARE LA SUPERFICIEIn primavera, se necessario, spandete del fertilizzate specifico per il prato.In autunno utilizzate un fertilizzante ad azione programmata o a lenta cessione, in grado di nutrire le piante per almeno 4 mesi.
LA MANUTENZIONE STRAORDINARIAESTIRPARE IL MUSCHIOSpandete dei prodotti specifici antimuschio o del solfato di ferro al momento dell'innaffio. Due o tre giorni dopo estirpate il muschio utilizzando un rastrello a denti larghi.ELIMINAZIONE DELLE ERBACCEEliminate soffioni, margheritine, piantaggine, trifoglio giallo e altre piante utilizzando diserbanti selettivi da spandere con un polverizzatore a pressione. Questi prodotti, che sono a base di ormoni, agiscono generalmente a temperature ambientali superiori a 16°C.Rispettate le dosi indicate dal produttore.
AERAZIONEQuesta operazione è importante per ottenere una bella superficie erbosa quando il suolo è troppo compresso. Solitamente si effettua in autunno o a fine inverno, nei prati non più giovani.Utilizzate degli aeratori o un rullo speciale a punte.In seguito stendete della sabbia utilizzando un rastrello fine o il retro di un rastrello normale. Penetrando nei fiorni, la sabbia creerà un buon drenaggio.DOPO L'INVERNOSpianate con il rullo per livellare il terreno sollevato dalle gelate

Formare degli alberi da frutto

PERCHÉ FORMARE UN ALBERO DA FRUTTOIn balia a se stesso, un albero da frutto avrà tendenza a svilupparsi tutto in altezza, a formare una sovrabbondanza di rami e di foglie, nonchè una scarsa produzione di frutti.Il taglio di formazione presenta numerosi vantaggi:
adattare la pianta alle dimensioni del giardino obbligandola a prendere una forma d'ingombro ridotta.
migliorare l'aspetto decorativo dell'albero da frutto con un profilo elegante e regolare (palmetta ad esempio).
favorire la messa afrutto limitando il numero di germogli a legnom, o costringendo i rami ad inclinarsi o ad incurvarsi.
facilitare le operazioni di manutenzione e particolarmente i trattamenti mantenendo gli alberi in dimensioni ragionevoli.
permettere diverse utilizzazioni degli alberi da frutto nel giardino offrendo delle forme piatte, a palizzato possibilità di siepe da frutto etc.
QUANDO FORMARE UN ALBERO DA FRUTTOII taglio di formazione si pratica a partire da un pollone (giovane albero innestato da un anno).Il primo intervento corrisponde al momento della piantagione (preferibilmente in novembre) o un anno dopo, quando l'albero è ben sistemato e più adatto a sopportare dei tagli severi.Intervenire anche nel corso dell'anno per orientare i giovani rami ancora flessibili nella posizione adeguata. Non è possibile sottoporre i vecchi alberi ad un taglio di formazione ma si possono ridurre le loro dimensioni.
PRODOTTI: Prodotto di trattamento del legno, vernice verde (per le stecche).
ATTREZZI: Cesoia, roncola da giardiniere, tutore in legno, legacci orticoli, collari imbottiti, filo di ferro plastificato, stecche di legno, tenditori, tronchesine.
LE DIVERSE FORME FRUTTIFEREI castagni, noci, nespoli, cachi sono lasciati assolutamente liberi di svilupparsi. Gli alberi da frutto come noccioli e in particolar modo i prugni, ciliegi e albicocchi, crescono meglio in pieno-vento. Per i piccoli giardini, sono meglio i mezzi-fusti (altezza di ramificazione: 1,30 o 1,50 m) I peschi possono essere guidati in fusi o in mezzo fusto. I meli e peri sono più facili da lavorare e accettano praticamente tutte le forme.Esistono tante forme di frutteto. Le più diffuse sono
la palmetta
la U doppia
le palmette tridente (a 3 rami)
la palmetta obliqua a due piani
i fusi, i messi fusti e gli altri fusti (altezza circa 2 m) etc.
I cordoni sono le forme esclusivamente riservate ai meli. Sono i frutteti più piccoli. Esistono dei cordoni a 1 o 2 braccia e 1 o 2 piani .
LA FORMAZIONE DI UN PIENO VENTOUn "pieno-vento" è un albero da frutto con i rami naturali portati da un tronco. Si distinguono gli alberi fusti dal tronco che misura tra 1,80 e 2 m di altezza e i mezzi fusti dai rami che partono da 1,30 m dal terreno.Molti di questi alberi sono innestati "in feste" cioè all'estremità del fusto e non necessitano di un taglio particolare; lasciate semplicemente che l'innesto si sviluppi normalmente. E' indispensabile, invece, l'impalatura durante tutto il periodo di formazione del tronco e della carpenta
Per formare il tronco, effettuare un accecamento sistematico di tutte le gemme posizionate sul fusto, tagliandole con una roncola da giardiniere.Accecare in più tappe, al fine di conservare una parte fogliosa che assicura le funzioni vitali della pianta. Cimare regolarmente questi germogli laterali per evitare che non si sviluppino alla base del tronco

Installare un sistema d'irrigazione interrato

COME SCEGLIERE I MATERIALI
Gli irrigatori: ne esistono di due tipi: gli irrigatori semplici ed i turbo-irrigatori. Sono fissi (regolabili in altezza) o a scomparsa. Coprono le piccole e medie superfici (da 2,5 a 4m di raggio, da 20 a 50mq), i turbo-irrigatori coprono le grandi superfici (massimo ll m di raggio, fino a 380m2). Il loro angolo d'irrigazione varia da 20° a 360°. Sono provvisti di uno spurgo automatico anti-gelo. Secondo la natura dello spazio e la superfici da irrigare, scegliere l'irrigatore adeguato:
Prati: l'irrigatore a scomparsa non impedisce la tosatura del vostro prato.
Cespugli: l'irrigatore fisso è regolabile in altezza. Per irrigare la totalità del cespuglio, posizionarlo al centro dello spazio.
Orti: l'irrigatore semplice fisso conviene per gli orti grandi (patate, ravanelli...) ATTENZIONE: i diversi irrigatori non hanno bisogno della stessa portata d' acqua. non mettere mai su una stessa linea, un irrigatore semplice ed un turbo-irrigatore.
IL TUBO: deve essere resistente al gelo (PVC anellato, polietilene), di un diametro di 19mm.
I RACCORDI: la congiunzione con i tubi si fà con dei raccordi a T, a L, o diritti. Per collegare un irrigatore in corso di linea, inserire una derivazione a T, con una lunghezza minima di 20cm di tubo. In fine linea, gli irrigatori si collegano direttamente sul tubo. La derivazione a L, permette un cambiamento di direzione di 90°. Per prolungare la rete, utilizzare un connettore diritto. PRIVILEGIARE LE LINEE DIRITTE PER EVITARE LE PERDITE DI PORTATA.
CENTRALINA DI PROGRAMMAZIONE: comanda la chiusura dell'acqua in base agli intervalli di tempo impostati. Può essere integrata con una sonda d'umidità.
LA RETE PROTTETIVA: è consigliata in quanto segnala la presenza di una canalizzazione interrata al momento di fare un nuovo scavo.
LA GHIAIA: sceglierla di media granulosità, stabilizza la rete.
L'ELETTROVALVOLA: permette di irrigare fino a 6 reti nello stesso tempo o di selezionare alcune di queste.
PRODOTTI: Irrigatori, tubi, elementi di connessione, elettrovalvola, centralina di programmazione, filtro, rete, ghiaia
ATTREZZI: Vanga, metro, riga, carriola, cacciavite, cesoie.
La piantinaRealizzare la piantina del giardino, indivando la superficie da irrigare ed evindenziando eventuali cespugli, alberi, orti, ecc.Per una irrigazione efficace, far attenzione ad incrociare tutte le superfici. Iniziare a coprire gli angoli a 90°, poi quelli da 180°, 270° ed infine gli angoli a 360°.Calcolare la portata d'acqua del rubinetto: contare i secondi impiegati per riempire un secchio, dividere la capacità del secchio per i secondi impiegati (es. 10 litri diviso 15 secondi).
L'installazioneDisporre gli irrigatori ed i tubi sul terreno sencondo il progetto. Prevedere un margine di sicurezza di 5/10cm sulla lunghezza dei tubi prima di tagliargli con una cesoia.Togliere eventuali impurità e sbavature sul taglio del tubo e collegare gli irrigatori. Per facilitare il collegamento dei tubi, è possibile immergerli in acqua calda.Stringere il collare di serraggio per fissare gli irrigatori e collegare l'impianto al rubinetto, prevedendo un eventuale filtro in caso di acqua molto calcarea.
Prima di interrare la linea, verificare il buon funzionamento degli irrigatori.
E' possibile regolare l'angolo di direzione dell'annaffiatura utilizzando l'apposita ghiera di regolazione sugli irrigatori.
La sistemazionePer interrare l'irrigatore, scavare una buca a forma di V profonda circa 30cm, avendo cura di conservare le zolle di terra intere per poterle riposizionare al termine del lavoro preservando l'estetica del prato.
Deporre sul fondo della buca uno strato di ghiaia e posizionare l'irrigatore. L'irrigatore deve essere allo stesso livello del prato.
Interrare lo scavo con della ghiaia di media granulosità per circa 20cm, tenendo l'irrigatore in posizione verticale.Interrare con della terra sbriciolata ed annaffiare abbondantemente e comprimere il terreno in modo che si adagi sulla ghiaia sottostante.
Posizionare una rete protettiva sulla buca. Posizionare le zolle di pratoe livellarle, pressando bene attorno all'irrigatore.
Nel caso di un viale carrabile, proteggere i tubi con un rivestimento in pvc o con delle lastre di cemento.

Piantare e tagliare un albero

Quale albero scegliere.Occorre tenere conto di più fattori nello stesso tempo: - del posto che occuperà nell'età adulta - dell'effetto ricercato (forma e funzione)- della natura del terreno e dell'orientamento - della zona d'ombra e dell'ampiezza delle radici Periodo di piantatura.- Alberi fogliosi a radici nude: novembre e dicembre - Alberi fogliosi a radici carnose: fine inverno - Conifere: inizio autunno, fine marzo/inizio aprile
PRODOTTI: Tutori e collari, filo di ferro, concime, terriccio, corteccia di pino, trattamento insetticida e fungicida, mastice cicatrizzante.
ATTREZZI: Vanga o forca vanga, cesoie, sega, roncola, pennello, mazza.
Sviluppo, crescita, terreno, ecc.- Piccolo sviluppo (tra i 3 e gli 8 mt d'altezza nell'età adulta): robinia dorata, melo, ciliegio, pero, pino, acero del Giappone, salice, gelso, betulla, albero di Giuda- Sviluppo medio (da 8 a 15 mt di altezza nell'età adulta): acero rosso, betulla bianca piangente, sorbo degli uccelli, salice giallo, cipresso- Sviluppo forte (oltre i 15 mt): tiglio argentato, tiglio d'Olanda, acero, paltano, betulla nera, faggio comune, quercia, frassino, noce, castagno, olmo siberiano- Crescita rapida: salice, pioppo, betulla, frassino, platano, acero- Siepi: carpino comune, faggio, lauro- Ornamentali: catalpa, robinia, algero di Giuda, sorbo degli uccelli, melo da fiore, ciliegio, tiglio- Terreno umido: faggio e frassino comune, pioppo nero, salice, sorbo, betulla, tiglio argentato, quercia rossa, acero- Terreno secco: robinia, gelso, frassino, betulla bianca, albero di Giuda, quercia, tiglio da fiore- Terreno calcareo: albero di Giuda, betulla bianca, faggio comune, carpino, ciliegio, quercia, acero, sorbo, pioppo, frassino comune- Terreni silicei: pippo d'Olanda, robinia, acero del Giappone, betulla bianca, castagno comune, faggio, magnolia
La preparazione.Fino a prima del trapianto stoccare le piante in un locale non riscaldo ma al riparo dal gelo per evitare l'essiccazione delle radici.Se il trapianto non può essere effettuato entro 10 giorni, scavare una fossa in un angolo riparato del giardino, coricare l'albero verso Sud e ricoprire le radici di terra.. In caso di grande freddo, coprire l'albero con delle foglie secche, rami o paglia.Preparare per tempo lo spazio per la piantagione, dissodando il terreno. Per migliorare la qualità del terreno, aggiungere del terriccio con del letame fertilizzante a decomposizione lenta.Per piantare attendere il momento migliore: tempo secco, terreno non ghiacciato.
Scavare una buca sufficientemente grande per accogliere le radici o la zolla se si tratta di una pianta consegnata iPrima di posare la pianta nelle buca, affondare le radici nel fango liguido arricchito di ormoni, per favorire la crescita delle radici. n un contenitore. Le radici dovranno essere umide e flessibili.
Posa.Introdurre un tutore a circa 10 cm a verso ovest rispetto alla posizione della buca. Posizionare la pianta nella buca fino all'altezza a cui era interrata nel vivaio (si nota il segno sul tronco). Versare uniformemente del terriccio arricchito tra le radici ed annaffiare.Riempire completamente la buca ed annaffiare abbondantemente. Per conservare un buon livello d'umidità, spargere attorno alla pianta della corteccia di pino.Attaccare la pianta al tutore con dei collari inumiditi da uno strato di muschio, facendo attenzione a non rovinare il tronco.
In caso di vento.Attaccare un collare di gomma o di muschio plastico sul tronco della pianta, all'altezza dei primi rami.Fissare dei fili al collare, tenderli e fissarli al terreno con dei picchetti, formando un triangolo.
Il taglio.Tagliare d'inverno, durante il riposo della vegetazione.Le piante ornamentali necessitano, nei primi 3/4 anni anni di crescita, di potature per equilibrare i rami.Se il fusto principale tende a crescere troppo in fretta senza ramificarsi, potare la cima per provocare la nascita di germogli laterali.Se il fusto principale si è biforcato, tagliare uno dei due rami, raddrizzare l'altro ed applicare un tutore.Questi tagli non si applicano alle conifere, che assumono naturalmente una forma simmetrica ed armoniosa.La potatura per le piante da siepe è specifica in base alla forma che si vuole dare.
La sfrondatura.Quando i rami di un albero diventano ingombranti, occorre sfrondare.Attenzione alla presenza di abitazioni e di linee elettriche.Fare una prima incisione di 3-4 cm di profondità sotto il ramo e a circa 30 cm di distanza dal tronco.Una volta segato, eliminare la parte rimasta del ramo.Applicare il mastice cicatrizzante sul tronco in corrispondenza del taglio di potatura.
I trattamenti.Le piante possono essere soggette a malattie o ad attacchi d'insetti.E' essenziale identificare le cause non appena compaiono i sintomìmi, in modo da poter scegliere immediatamente il trattamento più adeguato. Eventualmente, chiedete consiglio ai venditori Castorama, portando una foglia malata come campione
Sotto gli alberi a fogliame denso, il prato si rovina. Sostituirlo eventualmente con delle piante che stanno bene all'ombra.In inverno, dissodare periodicamente il terreno alla base degli alberi, togliere le erbacce ed aggiungere del concime specifico.Evitare l'accumulo eccessivo di neve sui rami.

Seminare i fiori annuali

COME SCEGLIERE I FIORI ANNUALIIl ciclo vegetativo completo di queste piante si svolge su una sola stagione (al massimo un anno). Seminate in primavera, gli annuali fioriscono d'estate e muoiono in autunno (petunie, salvia rossa, cosmo, garofano d'India, ecc...) Secondo le specie, i fiori annuali possono essere utilizzati:- in bordatura (fiori da 10 a 35cm), - in secondo piano (fiori da 70 a 100cm)- rampicante (lungo i muri, rete o nelle siepe)- in cespuglio (fiori da 40 a 60cm) - fiori da taglio.La maggior parte dei fiori di piccola altezza si adattano perfettamente alla coltivazione in vaschette e fioriere su balconi e terrazzi. Le date e i tipi di semi sono in generale indicate sulle buste dei semi.


QUALE TIPO DI SEMI SCEGLIERE I semi sotto riparoLe annuali non rustiche che temono il freddo e hanno uno sviluppo abbastanza lungo, necessitano di essere seminate in serra, sotto telaio o a casa in terrine. La tecnica è sempre uguale secondo le specie. I semi nei vasi in torbaL'uso dei vasi in torba è molto pratico per le piante a sviluppo rapido che non necessitano un trapianto sistematico allo stato di piantine (appena nate). Essendo il materiale del vaso biodegradabile la pianta sarà messa a terra direttamente con il suo vaso. Questa tecnica si usa essenzialmente per le piante a semi grossi come le cappuccine e i piselli odorosi. I SEMI IN PIENA TERRA I semi all'apertoRiguardano tutti i fiori che non necessitano di trapianto. E' il metodo più semplice. I semi in vivaioQuesta tecnica riguarda le piantine che necessitano di un trapianto con la loro sistemazione definitiva. Si usa soprattutto per le specie rustiche seminate in settembre. Il vivaio va situato in un posto riparato del giardino, in cui è possibile installare un telaio o un tunnel di plastica.
PRODOTTI: Terriccio per la semina, sabbia, torba bionda, argilla espansa, fungicida, vasi in torba, mini-serra o fioriera o terrina, archetti e cellophane, bordure.
ATTREZZI: Motozappa o vanga, sarchiatore o coltivatore, rastrello, sarchiello, cordicella, rullo frangizolle, seminatrice, miniserra, vasi o terrine, ciotole, setaccio, annaffiatoio con cipolla fine, irroratrice o nebulizzatore, etichette, necessario per trapianto, velo di semiforatura
I SEMI SOTTO RIPAROLa preparazione della terrina - Pulire una terrina, un vaso, una vaschetta di mini-serra con candeggina la terra per eliminare ogni eventuale germe patogeno. Risciacquare con acqua. - Mischiare metà sabbia, metà torba o terriccio per semi e vermiculite per ottenere un substrato leggero ed omogeneo. - Spandere in fondo al recipiente un letto di biglie d'argilla espansa che servirà al drenaggio. - Riempire la terrina con miscuglio terroso lasciando sporgere la materia da ogni parte
- Livellare la terra per mezzo di un righello o di un pezzo di legno. Fare dei movimenti avanti ed indietro per ripartire la terra. - Calcare la terra con una piccola tavoletta o con il palmo della mano. Il livello della terra deve trovarsi ad un centimetro sotto il bordo della terrina.- Setacciare finemente un po' di terriccio su un mezzo centimetro di spessore circa. Calcare leggermente per omogeneizzare lo strato.
Le mini-serre riscaldate, molto utili per i semi precoci o le piante un po' delicate, sono attrezzate di resistenze elettriche. Queste ultime devono per forza trovarsi sotto lo strato di drenaggio in modo da non entrare mai in contatto con la radice.
La semina.Aprire la busta dei semi. Conservarla dopo la semina per poter risalire alla varietà ed al colore dei fiori.Seminare la terrina uniformemente; più i semi sono fini, meno vanno interrati. Coprire la semina con uno strato sottile di terriccio setacciato.Annaffiare abbondantemente con acqua a temperatura ambiente.Coprire la terrina con del cellophane o con una sottile lastra di vetro
La semina nei vasi in torba.Riempire il vaso in torba con uno strato composto omogeneo composto da metà sabbia, metà torba o terriccio per semi e vermiculite.Forare la terra e seminare ad una profondità uguale a due volte il diametro del seme. Coprire con uno strato di terriccio setacciato.Annaffiare.Posizionare la coltura in una mini-serra o sul davanzale di una finestra.
Semina all'aperto.Periodo consigliato: marzo.Preparare il terreno sbriciolando e livellando la terra ed eliminando le pietre. Aggiungereun pò di torba.Spargere uniformemente i semi su tutta la superficie. Ricoprire i semi rastrellando.Annaffiare abbondantemente.Consiglio: mettere un'etichetta sulla coltura con il nome ed il colore del fiore.
Semina in vivaio.Preparare il suolo con la stessa cura che per una semina all'aperto. Seminare il terreno in zone quadrate delimitate.
Per dare un buon effetto ottico, delimitare le zone seminate con delle bordure, mattoni o assi di legno. Tenere eventualmente conto delle dimensioni dei telai dei tunnel plastici, che devono essere installati su uno strato di mattoni per evitare l'eccessiva umidità.Etichettare con cura ogni varietà seminata.
Spargere uniformemente i semi e ricoprire con della torba umida.Annaffiare abbondantemente
Le cure dopo la semina.Prestare molta cura alle piantine non appena spuntano.Il tempo di germinazione può variare da una pianta all'altra da 4 giorni a 3 setimane.Mantenere umida la superficie del terreneno; nelle mini-serre deve formarsi la condensa sui vetri.Ventilare le colture sotto riparo almeno due ore al giorno per evitare il formarsi di microrganismi e malattie.Staccare il riscaldamento delle mini-serre quando una buona parte delle piantine sono cresciute.

Tagliare gli alberi da frutto a seme (melo e pero)

PERCHÉ TAGLIARE Diversi motivi giustificano il taglio di un albero da frutto da seme:
aiutare la messa a frutto eliminando i germogli in sovrannumero e permettendo di concentrare il massimo di linfa sulle gemme a frutto;
dare una forma equilibrata riducendo la lunghezza dei rami molto sviluppati e tagliando quelli messi male;
migliorare la fruttificazione dando dell'aria al centro dell'albero per permettere la penetrazione dei raggi del sole fino al cuore della pianta;
limitare la crescita e facilitare la raccolta moderando lo sviluppo con dei tagli ripetuti;
aumentare il vigore tagliando i rami principali molto corti, un taglio importante tende sempre a stimolare la germogliazione;
rispettare la forma dell'albero impedendo una crescita indipendente soprattutto per le forme a palizzata;
favorire la fioritura e la fruttificazione privilegiando tutti gli organi fertili;
ringiovanire l'albero privilegiando la crescita dei rami più giovani ;

QUANDO TAGLIARE Le operazioni di taglio degli alberi da frutto da seme, si praticano sempre nel periodo di riposo vegetativo, quando l'albero ha perso le sue foglie. L' ideale è dicembre-gennaio. Non deve gelare il giorno in cui si taglia.I peri,avendo una vegetazione un pò più precoce dei meli, saranno sempre i primi ad essere potati. DOVE TAGLIARE Fare tutti i tagli sopra un gemma (un germoglio) che assicurerà la perennità del ramo sviluppandosi in primavera.Tagliare di sbieco circa 5 mm sopra la gemma. (Permette all'acqua di scivolare senza rischio di annegare il germoglio e di farlo marcire). La regola generale è fare un taglio sistematico a 3 occhi da tutti i germogli.
PRODOTTI:
ATTREZZI: Cesoia, sfrondatore (cesoia a due mani), roncola per tagliare le piante, segaccio, sega con manico telescopico, troncatrice leggera, roncola da giardiniere, pietra per affilare, lima d'affilatura, scala, mastice cicatrizzante in pasta.

LA MANUTENZIONE ABITUALETagliare corti i rami molto fertili che producono poco legno, per ottenere una crescita vigorosa.Tagliare corti i piccoli rami bassi.Tagliare i germogli superiori all' estremità del ramo ad una sola gemma, tagliare anche qualche volta a raso, per ottenere una ricrescita più forte del ramo.Tagliare lungo i rami molto vigorosi e poco produttivi per rallentare la circolazione della linfa.Tagliare sopra una gemma per assicurare la perennità del ramo. La gemma posizionata subito sulla sezione riceverà più linfa e si svilupperà in un germoglio più vigoroso.LA SFRONDATURALa sfrondatura si applica soltanto per gli alberi da frutto in pieno vento perché la loro messa a frutto si fa naturalmente. Si tratta di un taglio di manutenzione da realizzare durante il riposo della vegetazione.Rispettare la forma naturale dell'albero.Equilibrare i rami accorciando i rami troppo lunghi con una roncola per tagliare le piante, o con una sega montata su un manico telescopico.Eliminare tutti rami morti, i germogli storti, le parti che sembrano ammalate (particolarmente i cancri del melo).Conservare soltanto i rami sani e posizionati bene.Accorciare i rami al fine di alleggerire l' insieme dell'albero e di evitare il groviglio nocivo a una buona messa a frutto.

LA MESSA A FRUTTO O TAGLIO TRIGEMMESi fa durante l'inverno su alberi coltivati in forme particolari (a palizzata, a cordone, a palmetta, a piramide, a vaso).Il termine trigemine significa tré occhi; lasciando soltanto tre occhi sulla parte che rimane sull'albero (taglio).Tagliare a tre occhi tutti i germogli a legno, cioè i rami, tenendo soltanto le gemme a legno.Conservare una sola gemma da frutto per ramo tagliando tutto quello che si trova dopo di lei (anche se riguarda altre gemme da frutto). Si concentrerà cosi tutta la linfa sui frutti che saranno più grossi.Rinfrescare le borse con un piccolo colpo di cesoia superficiale alla loro estremità. Hanno tendenza a rifruttificare.Non toccare i brindilli. Se sono troppi, limitare il loro numero a uno per base allargata del tronco.Allungare i prolungamenti di circa 20 cm. Tagliare su una gemma posizionata nella dirczione opposta a quella del ramo (a destra se il germoglio ha una direzione verso la sinistra o viceversa) in modo che la crescita sia in fine rettilinea.Tagliare completamente i prolungamenti dei rametti giovani quandoil carpentiere ha raggiunto la taglia che gli era assegnata (in generale la parte superiore del loro supporto).Accorciare sistematicamente tutti rami: devono avere una forma la più semplice possibile. La fruttificazione si fa meglio vicino ai rami carpentieri.

LA MESSA A FRUTTOPer capire il meccanismo del taglio trigemme, bisogna seguire l'evoluzione di un ramo su tre anni, il tempo necessario alla messa a frutto.Il primo inverno: tagliare un germoglio a legno a tre gemme. Nella stagione che segue, la gemma dell'estremità del ramo si trasforma in germoglio a legno. In generale la gemma della base evolve in dardo. Il secondo inverno: tagliare di nuovo il ramo a tre gemme. Le due gemme di estremità diventano il po' spesso dei germigli fogliosi; quanto al dardo posizionato il più vicino al carpentiere, ingrossa e diventa una gemma da frutto.Il terzo inverno: lasciare una sola gemma da frutto, sul ramo potato precedentemente

LA SPOLLONATURASi pratica in aprile. È l'eliminazione sistematica di tutti germogli fogliosi e inutili o in sovrannumero.Tenere un solo ramo, se ne nascono più di uno dallo stesso punto, privilegiare il più vigoroso.Distanziare i futuri rami togliendo i giovani germogli troppo ravvicinati: un ramo ogni 10 cm .LA CIMATURAOperazione destinata a limitare lo sviluppo dei germogli a legno, a respingere la linfa verso la base del ramo e a favorire lo sviluppo degli organi fertili (dardi e germogli a frutto).In giugno, "cimare" (tagliare con cesoia) ogni ramo a 5 foglie da più di 30 cm.In agosto, cimare a 3 foglie i nuovi germogli . Non cimare mai i prolungamenti dei rami carpenteri, il loro allungamento deve essere regolare.IL TRATTAMENTOOperazione destinata a provocare lo sviluppo dei germogli a frutto per la futura stagione.Tagliare a fine estate i rami che presentano un dardo alla loro base e almeno due rami. Conservare il ramo che è il più vicino al dardo riducendo la sua larghezza a 5 foglie. Eliminare il resto del ramo.Conservare un solo ramo a legno sui rami che ne hanno sviluppati di più.Conservare il germoglio più vicino al carpentiere, cimare il giovane ramo a 5 foglie .Privilegiare i germogli a frutto nel caso in cui siano già ben sviluppati sui rami,lasciarli solo per farli ingrossare ancora di più con la prima salita della linfa di settembre.

Vuoi ricevere un rimborso carburante immediato con una semplice App ?

  Ti spiego come fare   Fare il pieno di  benzina  o di altre tipologie di  carburante  per rifornire il proprio veicolo rimane una spesa se...