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mercoledì 20 aprile 2022

Fungo, Boletus aestivalis, Boleto reticolato , commestibile

Boletus aestivalis Boleto reticolato




Questo fungo, detto anche B. reticulatus, è il boleto dei boschi di latifoglie. Singoli esemplari precoci spuntano già all'inizio di maggio: il periodo di maggiore comparsa va, tuttavia, da luglio ad agosto. Circa ogni sette anni, si assiste a una comparsa massiccia, che naturalmente è più limitata nei boschi molto frequentati, specie quelli facilmente raggiungibili dalle grandi città. Il cappello, di solito marroncino, è prima opaco e poi vagamente viscido; può raggiungere una larghezza di 30 cm.

I tubuli che contengono le spore mature sono, come nelle altre specie di Boletus, verde-oliva. Un sottile reticolo copre la maggior parte del gambo, che si presenta grossolanamente tozzo o allungato.


La carne bianca diventa spugnosa soprattutto soprattutto nel cappello. Con il tempo asciutto, essa emana temporaneamente uno sgradevole odore di stracci bagnati. Nel giro di 24 ore, le larve di mosca possono rendere un boleto completamente verminato, cioè attraversato da minuscole gallerie.

Per la variabilità di colore, B. aestivalis può essere confuso con edulis o B. aereus, se ne distingue per la cuticola vellutata, il reticolo su tutto il gambo e l'habitat di latifoglie. Un fungo molto simile è Tylopilus felleus, si riconosce all'assaggio per il sapore amaro.



 

Fungo, Boletus pinicola ,Boleto dei pini, Commestibile

Boletus pinicola Boleto dei pini

 

È il boleto delle pinete sabbiose, in cui compare sporadicamente già all'inizio dell'estate e

abbondantemente da agosto, tuttavia molto di rado con la stessa abbondanza con cui, in certe

annate, compare B. edulis. Anch'esso raggiunge, comunque, enormi quantità.

Il cappello è accentuatamente fulvo, generalmente rugoso e gibboso in modo irregolare.

I pori sono prima bianchi e poi giallo-oliva, ricoperti da una pellicola color ruggine.

Anche il gambo, su cui si distingue nettamente un pallido reticolo, ha toni bruno-rossastri.

Per quanto riguarda la sua commestibilità, l'eccellenza della carne non è per nulla inferiore a quella

di B. edulis.

B. pinicola vive tipicamente nell'ambiente della pineta, ma lo si può frequentemente trovare anche sotto l'abete rosso o l'abete bianco oppure in boschi di faggio, più raramente di castagno. È sempre ben riconoscibile per la colorazione rossastra della cuticola.

Tutti i boleti vivono in simbiosi con le specie arboree dei boschi. Ciò significa che il loro micelio forma un mantello spesso pochi millimetri attorno ai sottili peli radicali dell'albero simbionte; la radice che forma la micorriza funziona come organo della nutrizione dell'albero. Il micelio sottrae poi all'albero sostanze nutritizie, senza le quali non può formare i carpofori.



domenica 17 aprile 2022

Fungo, Boletus edulis, Porcino, boleto, ceppatello - Commestibile

 Boletus edulis Porcino, boleto, ceppatello



I boleti sono, assieme al Cantharellus, i funghi piú ricercati. I vecchi: maestri della micologia pratica conoscevano, attorno al 1920. solo "il" B. edulis, e ne descrivevano un unico tipo: “Cappello bruno sodo, gambo nocciola reticolato, tubuli bianco-giallo-verdastinco-giallo-verdastri, carne bianca, immutabile. Nei boschi di latifoglie”

Tale definizione si adatta a tutte e sei le varietà che oggi vanno sotto il nome generico di porcino. Per B. edulis vale, di norma il legame con l'abete rosso, le querce ei castagni. Il cappello è biancastro al margine e la cuticola, rugosa, un po' umida e mai tomentosa, diviene vischiosa quando il fungo invecchia. I tubuli sono liberi e facilmente asportabili; con l'età diventano giallastri e poi verdognoli e costituiscono la cosiddetta “spugna”. La carne, prima soda e poi molle, ha un colore prima bianco e poi brunastro, soprattutto sotto la cuticola. Questo fungo compare a gruppi o anche isolato.

Ci sono giovani boschi isolati, in cui B. edulis cresce in grande quantità ogni cinque-sei anni, ma la sua presenza dura solo una settimana. Poi, rimangono solo i funghi vecchi e pochi ritardatari. Negli anni successivi, il fungo sembra estinguersi quasi completamente. Tutti i tentativi di coltivarlo sono rimasti senza succeso proprio perché esso vive in simbiosi micorrizica.




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