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sabato 13 giugno 2009

Umberto Boccioni

























Diplomatosi all'istituto tecnico si trasferisce a Roma , dove si dedica alla pittura, alla letteratura e al giornalismo da autodidatta.Nel 1908 si stabilisce con la madre e la sorella a Milano , dove ha i primi contatti con il nucleo fondatore del Futurismo, in particolare la sua guida è Marinetti.Sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi e partecipa alle mostre futuriste. Allo scoppio della prima guerra mondiale è tra i più accesi interventisti; partito volontario , muore nel 1916 in seguito a una caduta da cavallo.








Ritratto di scultore
1907 circa, olio su tela
collezione privata





L'opera era conosciuta come il ritratto dello scultore Brocchi, ma sono intervenuti dei dubbi sull'identità del protagonista.Può essere considerata la sintesi delle sue prime ricerche divisioniste e insieme uno dei momenti più evidenti del cammino verso il futurismo.Lo scorcio cittadino sullo sfondo è ottenuto per mezzo di piccole pennellate dai colori caldi vibranti, molto vicini a quelli usati da Gubricy, Nomellini o Pellizza da Volpedo.Nell'ottobre del 1907 Boccioni visita a Parii la mostra " Pittori divisionisti italiani" e questi quadri lo convincono molto di più di quelli dei puntinisti Seurat e Signac. Nello stesso tempo, però il personaggio in primo piano è investito da una luce forte e diretta , che contrasta con i toni pallidi e sfumati dello sfondo.Inoltre le pennellate dense e decise unite alle forme spigolose del suo volto, anticipano le nette geometrie delle successive opere futuriste.


Il romanzo di una cucitrice
1908,olio su tela,Parma , collezione Barilla

La composizione è ancora legata alle prime esperienze divisioniste e mostra come l'artista abbia seguito attentamente la lezione di Pellizza da Volpedo e di Gaetano Previati.Il tema della donna che legge , caro a molti impressionisti, viene aggiornato sulla base delle nuove tendenze postimpressioniste e rivela già, nella frammentazione nervosa e vibrante del colore e nella semplificazione dell'abito della modella, alcune anticipazioni dinamiche delle successive opere futuriste.Nei quadri di Boccioni appaiono spesso dei personaggi alla finestra, una scelta compositiva che gli dà modo di illuminare meglio la scena e di affrontare il rapporto tra l'interno e l'esterno.L'opera viene esposta nel luglio del 1908 alla Permanente di Milano ma, con disappunto dell'autore, ottiene ben pochi apprezzamenti e molte critiche negative.


Elasticità
1912, olio su telaMilano, Civico Museo d'arte Contemporanea, collezione Jucker

Questo dipinto riassume e completa il percorso creativo di Boccioni, che ha sperimentato le nuove idee Futuriste con La città che sale (New York The museum of Modern Art) e le sue arricchite con il trittico degli Stati d'animo del 1911. Qui siamo all'apice espressivo, al perfetto equilibrio tra luce e colore , tra linea e disegno, e questi elementi innovativi vengono subito compresi dalla critica .L'intera composizione, in cui predominano le linee curve e i toni accesi, è percorsa da un fremito di energia interiore che si sprigiona verso l'esterno fino a coinvolgere quasi lo spettatore stesso.Così i dipinti di Boccioni si avvicinano alla rappresentazione pura del movimento, l'obiettivo che gia Edgar Degas aveva tentato di raggiungere con i suoi cavalli da corsa e che Giacomo Balla , negli stessi anni, realizza ispirandosi agli album fotografici di Edward Muybridge.

Materia
1912-1913, olio su tela,Milano, collezione Mattioli


La figura della madre ha un ruole determinante non solo nella vita, ma anche nell'arte di Boccioni.L'artista la ritrae gìà nel 1906 e continua a raffigurarla nei suoi dipinti fino alla morte, eleggendola a simbolo universale di vita e energia.Questo è il ritratto più famoso, opera chiave della sua produzione futurista, sintesi degli studi finora effettuati sul rapporto tra il personaggio e l'ambiente, tra interno ed esterno. Dal punto di vista formale l'opera si caratterizza per l'applicazione dei principi della composizione e della compenetrazione dei piani colorati. E' meno rigorosa e geometrica di quella dei cubisti, ma più attenta agli accordi cromatici.Nel 1913, dopo aver esposto il dipinto al ridotto del tetro Costanzi di Roma, L'artisa non ancora soddisfatto, apporta delle ulteriori modifiche alla parte inferiore del dipinto, per meglio integrare le masse.

Giacomo Balla




Dopo la morte del padre , nel 1880 , studia presso la scuola serale di disegno e all'Accademia .Nel 1895 si trasferisce col la madre a Roma , dove dipinge ritratti e paesaggi vicini allo stile divisionista.Nel 1910 , con Boccioni, Severini,Carrà e Russolo firma il Manifesto dei pittori futuristi, di cui è uno dei maggiori protagonisti.Durante la guerra si interessa anche al cinema e al teatro; negli anni trenta si allontana gradualmente dal gruppo futurista e si riavvicina alla pittura figurativa.Le prime opere risentono dello stile Divisionista,sulla scia della produzione di Segantini, Previati e Pellizza da volpedo. Non mancano inoltre le influenze degli impressionisti, che l'artista conosce durante i settemesi di permanenza a Parigi .In particolare concentra le sue ricerche sulla luce e sperimenta varie soluzioni.Uno dei principi fondamentali del futurismo è l'esaltazione della velocità e il tentativo di rendere il movimento in pittura.Balla affronta questa ricerca in alcuni celebri dipinti , come ad esempio il Dinamismo di un cane al guinzaglio, la bambina che corre sul balcone, Il volo di rondini e La mano del violinista.




Automobile + velocità+luce


1913, acquerello e seppia su carta
Milano, Civico Museo D'arte Contemporanea , collezione Jucker

Questo disegno è uno dei molti , circa 40 dedicati alle automobili, considerate dai futuristi il simbolo stesso della loro arte, che trionfa sullo spirito statico del passato.Qui è evidente il tentativo di rendere il dinamismo dell'automobile, vista di profilo; le linee rette rappresentano l'espansione e il rumore del motore, mentre quelle curve vogliono rendere l'impressione della velocità e dello spostamento d'aria.Sia l'autovettura che il guidatore sono semplificatie stilizzati , quasi a imitare l'impressione dell'occhio dello spettatore che non riesce a cogliere i particolari dell'oggetto in movimento.Balla studia la luce sin dalle sue prime opere divisioniste; nel 1909 dipinge Lampada ad arco in cui vuole rendere in pittura gli effetti di una lampada ad arco voltaico.Nel 1912, a Dusseldorf, prosegue in queste sue ricerche parallele sul movimento e sulla luce.In alcuni disegni di quell'anno il movimento di una figura umana viene scomposto in figure geometriche , in particolare triangoli, e lo stesso avviene nei suoi studi alla luce.Nascono così alcuni quadri formati da triangoli luminosi, con tonalità digradanti nei colori dell'iride, intitolati "Compenetrazione iridescenti", una dozzina dei quali eseguiti come preparazione per il manifesto della mostra della secessione che si tiene a Roma nel 1913.L'artista parte dall'osservazione del vero e gradualmente semplifica le forme fino ad arrivare, come in questo caso, alla totale semplificazione geometrica , collocandosi sulla scia delle parallele ricerche europee, come ad esempio quelle Robert e Sonia Delauny a Parigi Nell'ottobre del 1918 presso la Casa d'Arte di Anton Giulio Bragaglia a Roma , sono esposte quaranta opere eseguite durante la guerra. Boccioni è morto due anni prima. Balla è rimasto l'unico punto di riferimento e la guida per la nuova generazione di artisti futuristi .

Balla rappresenta il movimento in maniera molto analitica, infatti contempla nel tempo lo spostamento spaziale dell'oggetto.

In Dinamismo di un cane al guinzaglio o nelle Mani di un violinista opere realizzate tra il 1911 e il 1912 egli riesce a rappresentare la successione del movimento del guinzaglio dei piedi o delle mani sullo strumento.



Compenetrazioni iridescenti n°7 - 1912 ;olio su carta, 77 x 77 ; Torino ,Civica Galleria d'Arte moderna.



In quest'opera è evidente l'astrazione delle linee e del colore, infatti rappresenta la schematizazzione dei suoi studi sul movimento e sulla luce.

I triangoli colorati, avvicinati in accordo ad affinità ottiche , creano astratte e analitiche tessiture visive.( schemi geometrici iridati)







Nudo controluce

1906, pastello su cartone,

collezione privata



Questa è una delle prime opere di Balla da cui si evince l'influenza dello stile divisionista e dell'impressionismo che ha occasione di conoscere durante i 7 mesi di permanenza a Parigi.Con gli impressionisti l'artista si concentra sulle ricerche sulla luce , sperimentando varie soluzioni.Infatti si nota come in quest'opera pone la figura femminile , di fronte ad una finestra.La postura della donna è molto naturale,il suo corpo è delicatamente scolpito attraverso un sapiente utilizzo dei chiaroscuri.Utilizzando i pastelli riesce a distribuire i colori in maniera non omogena sottolineando la differente intensità della luce.

Nell'Ottobre del 1918, presso la casa d'Arte di Anton Giulio Bragaglia a Roma, sono esposte quaranta opere eseguite durante la guerra.Boccioni è morto circa due anni prima , mentre carrà e severini stanno compiendo nuove ricerche.

L'unico ad essere rimasto come punto di riferimento e guida per gli artisti futuristi è Balla ,è ciò è palese nel dipinto Iniezione di Futurismo, dedicato al suo carissimo allievo Depero.

Spazzolridente - 1918,olio su tela , Civico Museo D'Arte Contemporanea, collezione Jucker

Qui questo dipinto è evidente la scomposizione geometrica dello spazio e della luce ed il tentativo di visuallizzare sulla tela l'assenza del movimento, ( idea di base del Futurismo). I pesonaggi sembrano irriconoscibili, nell'insieme di linee .

Inoltre sembra essersi avvicinato all'umorismo del surrealismo , perchè la spazzola sembra animata avvicinata al personaggio sulla destra che sembra sorridere.



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