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sabato 9 aprile 2022

Riassunto la Scultura Romanica

 La scultura romanica

Dopo il Mille la sculturarinasce in tutto il territorio europeo.

Come l'architettura, anche la scultura romanica assume caratteristiche diverse nelle aree in cui si sviluppa.

Inizialmente (e per tutto il corso del XII secolo) scultura e architettura sono fra loro legate in modo indissolubile.

Infatti la scultura è utilizzata per decorare un'architettura, per cui sono diffusissime le tecniche del bassorilievoe dell'altorilievo su pietra.

Nelle chiese romaniche le decorazioni a rilievo o gli inserimenti scultorei si concentrano:

All'esterno :

- nei timpani;

- nelle ghiere degli archi;

- nelle strombature dei portali;

- in vari elementi architettonici delle facciate ( cornici, mensole, porte).

All'interno:

- nei capitelli;

- nei fonti battesimali;

- negli amboni;

- negli arredi liturgici (acquasantiere, cattedre, balaustre, altari)

Decorazioni collocate in modo molto visibile agli occhi dei fedeli.

I temi della scultura della tradizione romanica sono vari:

- temi di carattere sacro cioè di ispirazione biblica (Antico e Nuovo Te stamento). Le storie preferite riguardano la Gènesi, la vita di Cristo e il Giudizio Universale, sono rappresentati anche i singoli angeli e profeti.

- temi profani, ci sono quelli legati alla vita quotidiana, al succedersi delle Stagioni, con i dodici segni dello Zodiaco e i temi legati al lavoro di artigiani le contadini.

Molto diffusa, nella realizzazione di fregi, architravi, ghiere e capitelli, è la decorazione di tipo floreale e geometrico, fra queste ci sono intrecci di ruote, nastri, elici, rosette, per finire con i più vari arabeschi di gusto orientale, sempre realizzati senza mai lasciare spazi vuoti o non ornati (horror vacui).

- il tema fantasioso con il repertorio di animali esotici, creature infernali, mostri e dragoni con i quali venivano decorati i capitelli e molti particolari architettonici esterni.

Il popolo dei fedeli (analfabeta e superstizioso) doveva quindi rimanere molto turbato (ma anche affascinato) da questo tipo di raffigurazioni.

Contro la realizzazione di questi mostri si scagliò,

con la propria autorità morale, San Bernardo di Chiaravalle che li definì «ridicole mostruosità>>.

Dal punto di vista stilistico la scultura romanica inverte quasi tutte le regole della precedente tradizione.

I corpi degli uomini, dei santi, degli angeli e dello stesso Dio, prima stilizzati, riacquistano il proprio volume. Essi non sono più rappresentazioni di un simbolo. Tornano a essere rappresentati anche gli elementi della natura, gli animali. Le figure risultano inserite in una realtà riconoscibile, terrena, e non appaiano sospese in una dimensione astratta e immutabile.

La scultura romanica però non è una scultura realistica, cioè tendente a rappresentare la realtà per come appare veramente.

Attraverso la scultura però vengono trasmessi in modo efficace e diretto messaggi religiosi e morali altrimenti incomprensibili per la maggioranza dei fedeli. Per questo motivo il linguaggio usato è il più chiaro ed elementare possibile.



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