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domenica 17 aprile 2022

L'apparato vegetativo dei funghi e i suoi effetti evidenti sull'habitat.

 L'apparato vegetativo dei funghi e i suoi effetti evidenti sull'habitat.

Ogni fungo è costituito da due strutture fondamentali: dal carpoforo o corpo fruttifero - comunemente chiamato, appunto, fungo - che forma l'apparato riproduttivo, e dal micelio, che forma l'apparato vegetativo. Il micelio, formato da un reticolo di filamenti (ife), svolge, infatti, come i peli radicali delle piante superiori, la funzione di assumere nutrimento dal substrato su cui vive il fungo. Cosi, per esempio, il micelio di certi micromiceli si presenta sotto forma di muffa verde sugli agrumi, quello di Armillariella mellea, o chiodino, forma placche biancastre sotto la corteccia al piede dei tronchi, mentre in certi prati la particolare diffusione del micelio di una colonia di funghi può portare al caratteristico fenomeno del “cerchio delle streghe”.



Ognuno di tali filamenti cellulari viene chiamato “ifa”.

Tutti i filamenti di questo reticolo svolgono funzioni nutritizie, esattamente come i sottili peli radicali nelle piante superiori. Nella lettiera dei boschi o nei prati, i miceli possono continuare a crescere per anni e produrre corpi fruttiferi sulle loro parti piú giovani.

Se i prati vengono concimati solo con stallatico oppure sono utilizzati esclusivamente come terreno da pascolo, allora vi si insediano spesso specie come Agaricus campester, Marasmius oreades, Bovista, che diffondono i loro miceli in senso centrifugo dal punto di sviluppo. Al margine esterno di queste colonie miceliari crescono a intervalli, e per lo più contemporaneamente, i corpi fruttiferi, cioè i funghi, che si dispongono in cerchi più o meno ampi.

Tali cerchi di funghi hanno da sempre stimolato la fantasia popolare. La leggenda dice che essi nascono dove, di notte, danzano le streghe e gli elfi. Ancora oggi, del resto, tali formazioni sono chiamate “cerchi delle streghe”. Dove i funghi sono disposti a cerchio, l'erba è più alta e morbida rispetto a tutt'intorno. Quando i funghi sono scomparsi, il cerchio di erba continua a rimanere di un verde più scuro. Nel metabolismo del micelio viene liberata, infatti, l'ammoniaca, che agisce come concime per lo strato erboso.

In annate particolarmente asciutte avviene tuttavia il contrario: siccome il micelio ha una capacità di assorbimento molto maggiore rispetto a quella dell'erba, le ultime riserve d'acqua vengono accumulate dal micelio, mentre l'erba si dissecca completamente. Anche in questo caso, anzi ancora di più, i cerchi delle streghe si vedono chiaramente per il loro colore bruno rispetto alle superfici erbose diventate giallastre.

Quando, dopo una settimana di siccità e di temperature estive diurne, una tale superficie di prato viene investita da una leggera pioggerella pomeridiana, sul cerchio delle streghe spuntano, già il mattino successivo, i primi Agaricus campester, alcuni dei quali con cappelli larghi fino a 5 cm: il giorno prima non si sarebbe potuto vedere il più piccolo fungo.

Il micelio di un cerchio delle streghe si estende ogni anno; il diametro si allarga costantemente e può raggiungere parecchi metri. Anche dei funghi che non formano cerchi delle streghe si conosce il continuo sviluppo del micelio nel terreno. Per esempio, presso la scarpata lungo un sentiero nel bosco, il luogo di crescita delle morchelle si allarga annualmente di alcuni metri.

Sulle pigne delle conifere si è specializzato Strobilus esculentus. Il suo micelio si insedia sulle pigne sia cadute al suolo anche da un anno sia sotterrate nel terreno.


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