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lunedì 18 aprile 2022

EDIPO E LA SFINGE

 EDIPO E LA SFINGE

Postquam Oedipus Laii et locastes filius ad puberem aetatem pervenit, fortissimus praeter ceteros erat, eique per invidiam aequales obiciebant eum subditum esse Polybo, eo quod Polybus tam clemens esset et ille impudens, quod Oedipus sensit non falso sibi obici. Itaque Delphos est profectus sciscitatum de parentibus suis.

Interim Laio in prodigiis ostendebatur mortem ei adesse de nati manu. Idem cum Delphos iret, obviam ei Oedipus venit, quem satellites cum viam regi dari iuberent, neglexit. Rex equos immisit et rota pedem eius oppressit; Oedipus iratus inscius patrem suum de curru detraxit et occidit. Laio occiso Creon Menoecei filius regnum occupavit; interim Sphinx Typhonis in Boeotiam est missa, quae agros Thebanorum vexabat; ea regi Creonti simultatem constituit, si carmen quod posuisset aliquis interpretatus esset, se inde abire, si autem datum carmen non solvisset, eum se consumpturam dixit neque aliter de finibus excessuram. Rex re audita per Graeciam edixit, qui Sphingae carmen solvisset, regnum se et locasten sororem ei in coniugium daturum promisit. Cum plures regni cupidine venissent et a Sphinge essent consumpti, Oedipus Laii filius venit et carmen est interpretatus, illa se praecipitavit.


Dopo che Edipo, figlio di Laio e di Giocasta, giunse ad età adulta, era più forte di tutti gli altri e i coetanei per invidia gli rinfacciavano di essere figlio spurio di Polibo, per il fatto che Polibo era tanto mite, egli invece superbo; ed Edipo capì che ciò non gli veniva rinfacciato falsamente. Pertanto partì per Delfi per interrogare l'oracolo sui suoi genitori.

Frattanto a Laio era annunziato nei prodigi che gli era vicina la morte per mano del figlio. E andando anche lui a Delfi, gli si presentò davanti Edipo, ma egli non se ne curò, mentre le guardie gli ordinavano di cedere il passo al re. Il re lanciò i cavalli e con una ruota schiacciò il piede di quello; allora Edipo adirato, inconsapevolmente, tirò giù dal carro suo padre e lo uccise. Ucciso Laio, prese il regno Creonte, figlio di Meneceo; frattanto giunse in Beozia la Sfinge, figlia di Tifone, che devastava i campi dei Tebani; questa istituì col re Creonte una gara, disse cioè che, se qualcuno avesse capito l'enigma che proponeva, sarebbe andata via di lì, mentre se non avesse risolto l'enigma proposto, lo avrebbe ucciso e non sarebbe uscita altrimenti dai confini. Il re, udito il fatto, emanò un bando per la Grecia; promise che avrebbe dato il regno e la sorella Giocasta in sposa a colui che avesse risolto l'enigma della Sfinge. Essendo arrivati in gran numero per la brama del regno ed essendo stati uccisi dalla Sfinge, arrivo Edipo, figlio di Laio, e capì l'enigma; quella allora si getto dalla rupe.


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