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domenica 21 giugno 2009

L'informale - il contesto culturale

La stagione informale prende vita tra la II guerra mondiale e la guerra fredda. Un periodo piuttosto lungo che vede al suo interno una seri di fasi:I momento: fino al '48 in cui la nuova poetica viene introdotta di quà e di là dell'Atlantico, da alcuni pionieri ( Fautier, Dubuffet, Gorky, Pollock, Fontana, Burry )
II momento: Fino al 56 , data della morte di Pollock , in cui la poetica si amplia e si espande.III momento : successivo e finale , che arriva agli inizi del nuovo decennio in cui l'informale , ormai esteso su scala planetaria ,si trasforma in VULGATA, in ACCADEMIA .Anche se nel caso dell'italia si assiste proprio ad un generale ritardosulla tabella di marcia, ma non per questo mancano al nostro paese talenti di primo piano.Si può allora dire che i poli fra cui essa si inserisce, all'incirca, sono l'introduzione del microscopio elettronico nel 1931, e i lanci spaziali, fra il '57 e il '61. Come si vede, già questi due fatti richiamano l'idea di spazio, ora in versione infinitamente ridotta, ora in versione cosmica: lo SPAZIO è infatti il nuovo orizzonte culturale in cui si colloca la poetica informale.Influenzarono anche le scoperte del radar, la bomba atomica,Enrico fermi ottiene la reazione a catena.Sempre in materia spaziale, nel senso di un progressivo rimpicciolimento un'altro evento basilare degli anni dell'Informale è l'invenzione del TRANSISTOR nel 1948. Con la sua introduzione si apre un nuovo capitolo nell'elettronica: il transistore è un semiconduttore solido, fatto di cristalli di silicio , che fa passare corrente attraverso una resistenza e risulta per una serie di importanti motivi, più utile della valvola. ( minore ingombro, economia di alimentazione, assenza di sistemi di raffreddamento )Ad esso risponde, sul versante della spazialità espansa globale, l'invenzione della televisione, che arriva nel 1948 al boom della diffusione negli stati uniti . La televisione rappresenta la conquista della planetarietà, il realizzarsi a livello visivo, dell'idea di simultaneità e indivisibilità degli eventi che furono celebrate dalle avanguardie, in particolare da Marinetti e da Boccioni .



Con la televisione vige la compresenza, spazio e tempo sono aboliti, si arriva al cosidetto TEMPO REALE.Il mezzo televisivo si pone sì come l'alter ego dell'esperienza spaziale informale.Microscopio elettronico, radar, bomba atomica, transisor, televisione e lanci spaziali costituiscono i principali interlocutori omologici della poetica informale, si abbattono gli ultimi residui di barriere spazio- temporali, in una corsa di avvicinamento sempre più interna al cuore pulsante della realtà.Ma il contesto culturale , offre molti spunti di collegamento anche sul piano letterario filosofico ( tra cui ricordiamo La nausea di Sartre del '38 , l'edsistenza è molle : la nausea è la presa di coscienza di un'estraneità costitutiva al non senso delle cose, ma al tempo stesso di una adesione inestricabile, come di una mosca appiccicata alla carta moschicida. domina il vuoto. In Sartre troviamo tutti gli elementi di una fisicità abietta , degradata, a cominciare dal tema del volto, fino a quella della città.E proprio il tema della città è interessante per stabilire un diagramma degli sviluppi paralleli tra arti figurative e letteratura: si pensi alle città di Hopper, silenziose abbandonate esauste di noia e spettralità, come groviglio conflittuale bellum omnium contra omnes , ma allo stesso tempo spettacolo di luci,di meraviglie elettroniche ( come si esprime in Tobey)per non parlare della città viscerale , neuronica,esplosa di pollock , mai dichiarata apertamente , ma sempre lì , sotto i reticolati di segni divoratori , nel caos e nella solitudine ,intricati e irrisolti.E per terminare lo sguardo sulla città , nella produzione letteraria e artistica del '900 statunitense , con riferimenti all'informale , non si può trascurare l'Ulisse di Joyce che, già analogico alla destrutturazione cubista costituisce il principale evento letterario per la generazione informale - mito e inconsio in un unica unità di luogo.L'altro grande fenomeno omologico all'informale è espresso dalla poesia Beat. dove la pagina poetica si sgretola in un irrazionalismoche mira alla soppressione dell'io . Nella poetica Beat è presente una buona dose di protesta sciale di tensione per i diritti civili.Una rilevante omologia con la pittura informale è costituita a sua volta dalla musica Jazz. si pensi a be-poop, al boogie- al rock and roll , al twist.Dunque inoltre le tematiche filosofiche del periodo sono il pragmatismo, la fenomenologia e l'esistenzialismo.


BibliografiaL'informale - il contesto culturale di ROBERTO PASINI clueb 1997 , 443 Pagina 8880913441

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