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sabato 8 maggio 2010

come si confezionano le scene in teatro

ecco alcune pratiche tatrali per il confezionamento delle scene
come si applica la rete la rete da applicare agli spezzati si trova in commercio nei negozi di articoli per pesca e su ordinazione si può avere della rete di qualunque altezza e larghezza E’ formata da filo di spago intrecciato e annodato a quadretti ( tramatura) con lato 1-2-3 cm e volendo anche maggiore Sono le reti adoperate dai pescatori.
Fondale: scena da giardino, alberi e foglie Ripartito il disegno sulla tela preparata , si passa alla realizazzione pittorica. Terminata il pezzo dipinto e perfettamente asciutta la tela, con le forbici contornando con pazienza il disegno, rami a foglie, si ritaglia tutto il fondale , mettendo da parte tutti i ritagli di tela.

Questo lavoro che richiede molto tempo , viene fatto dalle sarte e dal personale di scenografia. Finito il ritaglio avendo cura di lasciare qualche raccordo non dipinto che viene eliminato girando il fondale dalla parte non dipinta, in modo tale che la pittura risulta rivolta al tavolato.
Bene steso tirata la squadra con i cordini, il fondale viene imbullettato tutto attorno. Si comicia così il lavoro per sistemare la rete nei pezzi ritagliati. La rete deve sempre essere messa a squadra, perchè altrimenti, quando si alza il fondale in scena, tira da una parte o dall’altra creando delle pieghe nella tela e nella rete.
Si disegnano a squadra con il carbone le luci che delimitano il pezzo di rete da distendere. In queste linee si fermano delle bullette alla distanza di 5 cm. Si stende la rete fermandola alle bullette e cercando di mantenere le linee verticali e orizzontali dei fili sempre a squadra in modo da avere tutti i quadrati delle tramature paralleli l’uno all’altro.
Questa sistemazione per avere un fondale senza pieghe o fuori squadra. La carta da incollare sulla rete e sulla tela , può essere di qualunque tipo, la più utile è quella dei periodici ( giornali) Si tagliano a strisce larghe 3 o 4 cm e larghe quanto il foglio di giornale.
Con la colla preparata ( igliore di tutte e quella realizzata con la farina di frumento, si può anche utilizzare la vinavil) poste le strisce su di un asse, con un pennello si preparano una alla volta bagnate di colla e così pure sulla tela del fondale, ossia sui punti dove deve essere incollata la carta, per tenere ferma la rete alla tela.
Striscia per striscia si incollano alla tela , premendo con il palmo della mano e facendo sormontare di qualche centimetro i finali di ogni ritaglio di carta. Finito questo lavoro e asciutte perfettamente le strisce incollate si taglieranno i pezzi di rete inutili.
Si sbulletta il fondale , si rovescia dalla parte della pittura controllando il lavoro fatto e incollando gli eventuali pezzettini in più. La rete va tinta prima della messa in opera , con un colore scelto a seconda delle scene della posizione e delle luci di scena.

come si confezionano le scene di tela e di carta teatrali

tecniche un pò antiche ma ancora utilissime pr il confezionamento delle scene teatrali

Fondale: In alto sacca cucita ( cervello) al piede : sacca cucita o sacca finta alta cm 15 per infilare lo stangone. Sacche intermedie già preparae su tela e cucite al fondale per portarlo in soffitta in seconda, terza, quarta. Lati: orlatura e cucitura a mano con tela girata doppia ( cm 5 )

Principale: sgue le stesse regole del fondale la parte interna ed esterna ( lato ) è orlata . invece di sacche intermedie alle code si cucioni i nasi. teletta: segue le stesse regole del fondale se a forma rettangolare invecce delle sacche intermedie ha i nasi ( pezzetti di tela cuciti per sostenere le cantinelle o regolini)
se la teletta è con gli orli interni frastagliati ( frasca, roccia, tronchi)confezionare regolarmente sacche e orli, in ogni sporgenza vengono cuciti una fila di nasi, per sostenere la tela a mezzo di regolini fermati con le bullette. Se telette di fondo poco visibili per i, pubblico, o scene di notte , nelle sporgenze si può mettere la rete.
Pezzi armati: per i pezzi armati imbullettati sui teli di legno quando si prepara la tela a terra, si tiene di misura più grande della pittura di almeno 15 cm( rinforzo alla francese) tela che girata viene imbullettatadietro il telaio di legno. Per le aperture archi, porte, finestre si mantiene la stessa fascia di tela di 10 cm .
Come ho spiegato la fortezzatura alla francese fa parte della tela dipinta o se manca si aggiungono le strisce con una cucitura a mano. le cuciture a amcchina si usano o prima di dipingere il pezzo , a tela nuova o se i pezzi sono di misure medie. si rimette la francese nel caso p.e. sia una parte segreta in una parete dipinta o tappezzeria con un disegno che ha dei riquadri.
Il fianco viene dipinto e finito si segna la porta segreta. Tagliata no rimangono i cm 10 di tela per la francese, nè ul fianco, nè sulla porta. In questo caso viene rimessa la striscia di tela con cuciture

come si realizzano le scene dipinte su carta

sono poco adoperate, ma per ragioni economiche i piccoli teatri di provincia, teatri parrocchiali, si servono di queste scene
La carta da scena si trova in commercio nelle cartolerie e depositi di carta: per avere un sensibile risparmio è bene comperarla direttamente , nei magazzimìni delle cartiere all’ingroso. Sono rotoli di m. 50 alti 1.50 e 1.80 . La carta ha un colore giallino lucido da un lato, opaco dall’altro ( pergamino) più è leggerea e più “canta” scuotendola ( rumore di carta schiacciata fra le mani) più è di buona qualità.

Evitate la carta opaca , perchè si rompe facilmente, assorbe i colori rendendo le tinte poco brillanti. Si dipinge sempre sulla parte lucida. Secondo le dimensioni del fondale, principale, teletta ecc. vengono tagliati i pezzi che sono poi incollati assieme sovrapponendoli di cm 5 ( colla di farina di frumento) e pressandone bene l’incollatura con le mani.

Distesi a perra per esempio 5 pezzi di carta alti 1.80 lunghi m 10 . Posti uno vicino all’altro, con un bordo di 5 cm , per poter passare la colla, si fermano con una bulletta o meglio con un peso alle due estremità e si passi la colla ai bordi. Poi velocemente perchè la colla non asciughi, due aiuti pigliano il primo foglio e lo portano vicino ad un muro laterale della sala.
Preso il foglio n. 2 lo rovesciano , portando l’orlo incollato contro l’altro premendo con le mani , li incollano assieme, poi incollano il n. 3 e così di seguito. Questo lavoro per far presto e perchè tutto venga bene ha bisogno di una lunga pratica, per sapere tenere tutti i teli sulla linea parallela dei 5 cm.

le prime volte è bene segnare con il carbone una linea di 5 cm avendo così la sicurezza di incollare tutti i fogli perfettamente giusti. Quando lo scenografo e invece solo a lavorare , deve adottare questo sistema: Posti a terra i pezzi di carta nella posizione esatta sovrapponendoli di 5 cm si fermano con le bullette.
Segnata con il carbone la traccia , si girano i bordi all’altezza di 5 cm. Cominciando dal foglio n.2 si dà la colla al bordo, poi con le mani si pressa contro il foglio n. 1 incollandolo e si ripete l’operazione per gli altri fogli. terminato di incollare tutti i lati, si levano i pesi e presa per lato la carta si scuote dolcemente in modo che si alzi da terra, cambiando posizione anche di pochi cm per evitare che se fosse al di sotto un pò di colla , la carta non rimanga attaccata al tavolato.
Terminato questo lavoro la carta è pronta per essere dipinta. Si incolla il bordo della carta inumidita sul tavolato , poi si taglia e si rinforza con tela. Si disegna sulla carta il profilo , le porte, finestre, ecc… si ritagliano e rigirata la carta si fortezzano dipingendo quando la fortezzatura è asciutta

come realizzare i rinforzi di tela alle scene di carta

le scene di carta sono molto deboli rispetto a quelle di tela per questo necessitano di rinforzo

posizionato il pezzo alla rovescia , si passa a rinforzare lo spezzato, con le strisce di tela ghinea leggera. Se i pezzi sono di soffitta, la parte più larga di tel , viene posta sul cervello e sulla pianta, i quattro angoli vengono rinforzati con 4 pezzi di tela quadrata di cm 20 x 20 e i lati laterali , con le solite strisce di cm 6.

Sono poi rinforzate porte, finestre e rinforzo di tela intermedia , se il pezzo è molto grande . le squadre di tela agli angoli e alla mezzeria ecc. Il tutto ragionato in modo tale che il macchinista possa armare il pezzo, seguendo le tracce della tela di rinforzo.

I disegno per il rifnorzo della tela , danno un’idea di come si debba procedere : in generale le strisce di tela si tengono più larghe nelle zone perimetrali dello spezzato cm 8- 10 e più strette per le strisce e per le strisce intermedie di cm 5 .Più il pezzo è di misure maggiori più richiede un rinforzo adeguato.

come si incollano le strisce di tela di rinforzo

una tavola posta su due cavalletti , un vaso di colla , un pennello a manico corto
cone le trisce di tela si possono rinforzare le scene di carta. le strisce di tela tagliate secondo l’altezza voluta da cm 5 a cm 10 per una lunghezza massima di cm 300 . se la tela è nuova deve essere prima bagnata , perchè diminuisce di più di 5 cm .
Questa è la regola in pratica si piglia la tela per esempio un pezzo di cm 300 x 80 cm e si segnano in testa le misure per esempio cm 5 con le forbici si tagliano questi segni per una lunghezza di cm 20 e poi prese in due persone uno i capi pari, uno i capi dispari , se tira una da una parte e uno dall’altra e in un momento le strisce sono pronte, l’unico incoveniente è che i bordi si arricciano e rimangono con dei peli.

Se lo scenografo è solo , segnata e tagliata in testa la tela , strapperà una striscia per volta. Pronta la carte dipinta o segnata , ritagliate porte e finestre, lo scenografo inizia il lavoro di rinforzo. Se lavora per un grande teatro e se ha una scenografia bene attrezzata , questo lavoro e riserbato agli aiuti e agli uomini addetti alla scenografia altimenti con un aiuto , lui stesso lavora.

Le strisce sono incollate sulla tavola e date all’aiuto che incolla sulla carta, smontandole di almeno 10 cm e pressando con le mani , senza tirare la tela perchè altrimenti la carta della parte della pittura rimane tutta stropicciata , e quando i fianchi posti in piedi sono uniti , con le luci si vedono sui bordi tante piccole ombre .

Le strisce di tela e così le squadre, devono sorpassare la tela ed avere le estremità incollate sulle tavole per impedire alle strisce , asciugandosi di tirare troppo. Delle bullette aiutano la tela a rimanere ferma. Quando il pezzo è perfettamente asciutto , si leva dal tavolato, si rovescia dalla parte buona , si tagliano tutte le code di tela che sporgono fuori dalla carta e si piega con la pittura dalla parte interna

come si puliscono le scene teatrali

una scena dipinta in tela o carta se tenuta con cura può servire per anni

Pulizia dalla polvere: i pezzi montati sulle armature e quelli ripiegati , col tempo si coprono di un velo di polvere che attacca specialmente sopra la tela, resistendo anche alla ramazza. Un sistema buono che non danneggia il dipinto e fa rivivere le tinte consiste nel passare della segatura umida ( bagnata con acqua e con una scopa di paglia , fregare fortemente su tutta la superficie dipinta, facendo attenzione che non si muovano le tinte.

Pulite bene la scena dalla segatura, per ridare rigore alle tinte specialmente aitoni scuri, spruzzate una tempera leggera ( colla di guantoo) a mezzo della pompa. Se i pezzi sono disarmati o di soffitta prima di spruzzarli imbullettarli al tavolato, questa umidità fa sparire anche le vecchie pieghe.

Acqua morta: le macchie di acqua morta , sono sempre causate da motivi estranei al lavoro di scenografia. O le scene in magazzino , hanno subito infiltrazioni d’acqua ( tetto rotto, temporale, finestre aperte, ecc.) o viaggiando. nelle soste è filtrata l’acqua attraverso i teloni o i tetti dei vagoni; pure e frequente questo malanno , per le scene adoperate nei spettacoli all’aperto.

Per queste macchie non esistono rimedi efficaci, qualunque ritocco lascia rifiorire la macchia; se la macchia è piccola si può passare una soluzione di olio di lino cotto allungato con acquaragia e quando è ben asciutto ritoccare i colori a tempera o con i pastelli.

Pieghe: i fondali principali, telette e tutti i pezzi che non sono armati, sono ripiegatifino a raggiungere una dimensione di m 1x 2 o 2 x 2 per non occupare troppo posto in magazzino e per poter essere rinchiusi nei cassoni per viaggiare. dato che le pieghe ritornano semprenella medesima posizione , col tempo esse segnano fortemente , e rimane come un solco senza colore.

Ritoccare queste pieghe con la speranza di farle sparire , diviene un lavoro difficile. E’ già difficile rifare uguale una tinta e pure ritoccancdo con la stessa si nota una leggera differenza di gradazione. Si può pensare alla difficoltà di riprendere sulle pieghe il colore di tinte già vecchie, variate dal tempo e dalla polvere, In più la iega ha distrutto anche la preparazione della tela ( manitura ) lasciando un solco sporco, nel quale la tinta filtra attraverso la trama.

Il sistema nigliore è quello di prendere una stagna piena di acqua calda, una pennellessa o altri pennelli adatti per questo lavoro, dare una spruzzata nella zona della piega per un metro di altezza. La tinta è bagnata si ammorbidisce, sfregando leggermenta con la pennellessa , si cerca di muovere il colore in modo da tappare il solco.
Se la piega ( solco ) non ha più colore bisogna con una tinta densa che assomiglia a quella già dipinta di ricoprire con un pennellino l’interno. Quando è asciutto , bagnare con la pompa e con la pennellessa cercare di fondere tutto . per i cieli e in genere per le zone chiare il restauro riesce più difficile , più facile è per le zone con molti colori, monti, alberi, frasche, architetture, stoffe, ecc. i diversi toni di colore. E’ un lavoro di responsabilità e alle volte bisogna rifare tutto il pezzo.

venerdì 7 maggio 2010

come realizzare e utilizzare la fodera nelle scene

La fodera dalla medesime dimensioni del velo è data da una tela bianca
ossia la tela può essere bianca, nera, grigia secondo il bisogno. abbassata dalla soffitta, posta subito dietro il velo. Aiuta dà aiuto alla pittura, specialmente valorizzando le tinte scure, rocce, frasche, ecc..

Al piede per essere meno visibile al pubblico quando si alza e sfrangiata a nubi, con allacciati 4 - 5 strisce di velo con sagome deiverse, in modo da creare una sfumatura. Al momento del cambiamento delle scene, prima che si accndono le luci per l’apparizione, la fodera sal in soffitta, lasciando libero il velo.

La fodera che è sempre di aiuto alla pittura del velo, serve ad eliminare le infiltrazioni di luce riflessa, date dalla illuminazione della scena e a non intravedere gli spezzati poco lontani dal velo. Se la fodera è posta vicinissima al velo, ed in posizione perfetta , può anche ripetere la decorazione del velo ( cieli, montagne, boschi). Si può adoperare la tela posta a terra disegnata e dipinta sotto il velo.

come realizzare i trasparenti nelle scene

Su qualunque pezzo, fondale, principale , spezzato che abbia delle zone trasparenti ( vetrate, finestre, ecc)

Si procede nel seguente modo: se la scena non richiede trasparenti molto luminosi, imbullettata la tela ghinea e disegnata la si dipinge, rispettando le zone trasparenti. Finita la pittura e asciugato il pezzo, si sbulletta. Capovlto si rimbulletta a squadra sul tavolato. Attorno al traverso la tela , si dà di nero a tempera.

Se la scena richiede trasparenti molto luminosi, posto a terra il pezzo imbullettato e disegnato, bisogna tagliare la tela di ghinea dalle zone trasparenti, per sostituirla con la tela leggera ( pelle di uovo, mussola, bissone, canovaccio, velo) cucita dalle sarte. Passando con pazienza la tela attraverso le zone trasparenti.

Se i trasparenti sono complicati ( ornati, balaustre) si leva il pezzo imbullettato alla rovescia, si sostituisce la tela, tagliata con quella leggera o con il velo, per poi rimbullettarla e dipingerla. Prima di togliere la tela dai trasparenti a dieci centimetri dal segno esterno, si imbullettatutto atorno al disegno, in modo che i pezzi liberi d’ornato non si spostino.

I pezzi dove vanno disegnati i trasparenti si segnano fortemente con lacca verzin ( anilina) in modo che risultino visibili anche al rovescio della tela disegnata. Quando si da di nero a tempera sulla parte rovescia della pittura , bisogna che il pezzo sia bene imbullettato a squadra, perchè se non è armato i difetti ( pieghe ) non vanno via.

I trasparenti vengono dipinti con aniline allungate con acqua, per renderli più luminosi, Si può passare una mano di acquaragio o vernice ( in parti uguali) Applicazioni di tele trasparenti: confezione di tela trasparente, pelle di uovo o altro tessuto su forme ornamentali.

Fondalino con finestrone e ornati isolati. Fermata la tela in terra , disegnato il motivo con anilina in modo che sia visibile al rovescio. Si gira la tela imbullettandola nuovamente. Se il soggetto ha molti particolari, conviene disegnarlo direttamente dalla parte rovescia.

Si fermano a terra i particolari del disegno che risultano staccati a mezzo di bullette e pure i contorni esterni del trasparente( pelle d’uovo, velo ecc.) e si distende sopra tutto il pezzo ritagliato, se di grandi proporzioni a pezzi , avendo cura che sopraminti si trovino nelle parti meno visibili..

Tesa bene a squadra si pò o incollarla alla ghinea posta sotto a cucirla a bordo esterno degli ornati . Finito questo lavoro, si pone il pezzo dalla parte diritta e imbullettato , si dipinge. Per gli spezzati di carta è buono il medesimo sistema.

Se invece si vuole ritagliare l’ornato, dopo aver fermato il trasparente , disegnato il motivo ad anilina, si rovescia, incollando il trasparente ai bracci esterni. Asciutto si rigira e si calca il motivo ornamentale sul trasparente. quindi ritagliati i singoli ornatisi incollano .

Lavoro, lungo, difficile, noioso…. Finito il lavoro , alle parti opache ( ghinea) si dà una mano di colore nero a tempera, per maggior sicurezza di reutilizzare la luce dei riflettori.

come dipingere su scene di tela o di carta

Preparato a terra il pezzo da dipingere, si inizia illavoro di squadratura e di disegno.
Passato il disegno con l’anilina si comincia a dipingere. Gli aiuti servono per preparare i vasi, la colla,preparare le tinte, campire, e anche ad aiutare a dipingere. La scenografia funziona in permanenza, i colori in polvere si macinano e si tengono in grandi vasi mescolati ad acqua pura ( densi come una crema).
Si è cosìsicuri se mescolati con la tempera , non rimangono grumi nel fondo del vaso, specialmente nel bleu e nel nero, allungando un pò la tinta che sciogliendosi non creerà grumi nella tinteggiatura. latavolozza deve essere preparata epronta con tutte le scodellepiene di colori in polvereasciutti o allungati con acqua, secondo le direttive dello scenografo.
I colosri si dispongono come nella tavolozza di un pittore. Da sinistra a destra : nero, bruni, rossi,arancione,gialli, ocra, bleu, viola, bianco. Per il bianco che si adopera molto è bene avere un vaso di maggiorevolume preparato con la tempera.
Presa visione della parte da dipingere , si preparano le tinte, in gradazioni di toni, ( tinte e mezzetinte). Per esempio un cielo che da un celeste carico, passa al rosaverso la linea dell’orizzonte, con nubi bianche. Preparato il celeste ( Tono più scuro) se si mette direttamente la polvere nella tempera, preparare la tinta con poca colla e con altra tempera.
Si prepara un secchio di bianco a tempera sempre con il solito sistema. Presi dei secchi puliti per le gradazioni intermedie, si preparano altre tre tinte di celeste, degradanti al chiaro, mescolando della tinta bianca e della tinta celeste. Le tinte si provano in un pezzo di tela nascosta , per controllareil tono e la forza della tempera.
Per il rosa,preparato il tono giusto, secondo il bozzeto, nell’ultimo tratto di celeste, si mescolerà della tinta rosa aumentendola gradatamente fino a fonderla con il rosa ( orizzonte ). Si comincia a dipingere dalla parte alta, con la tinta più scura, cercando di sfumare con acqua di tempera i contorni delle nubi bianche, che si dipingono in un secondo tempo.
Per queste grandi campiture, si adoperano le pennellesse a manico lungo, con sopra la tinta ne troppo grassa ne troppo magra.Avanzando con il lavoro, tenuto sempre a zone orientabili ( cielo ) oltre che con i pennelli, le tinte possono essere mescolate fra loro, in modo da dare una certa continuità di sfumatura.
Queste campiture si ripetono anche con gli altri pezzi ( rocce, alberi, monti, prati, tereno)con le tinte preparate secondo il colore del bozzetto. Ricoperto tutto il fondalecon le singole zone di colore, si è ottenuta approssimativamente l’intonazione generale del bozzetto.
Con le medesime tinte, convenientemente rettificate, consultando il bozzetto, si ripassano le zone già dipinte, aiutandosi con i colori della tavolozza cercando di imitare al massimo i toni e la maniera del bozzettista.
Le tinte devono essere molto liquide, il colore non deve fare spessore,deve essere come un velo.Per esempio un bianco puro tenuto liquidissimo, appena dato, sembra acqua senza colore, quando è asciutto sembra anche troppo bianco. La tempera cambia completamente tono quando è asciutta e specialmenteaumentano molto le tinte chiare; queste cognizioni si acquistano con la pratica.
La preparazione delle tinte è importantissima, richede ore e molti tentativi, però se avete pazienza , le ore perdutein questo lavoro, sono riguadagnate, perchè si ottiene un lavoro fresco e brillante, senza bisogno di tante sovrapposizioni. I massimi chiari, i massimi scuri e i particolri, asciutta la tela , si dipingono a tavolozza.
la forza della temperadeve essere sempre costante , nè debole, nè forte , le tinteprovate sulla tela sfregatecon il palmo della mano non devono lasciare traccia .Quando una tinta lascia il colore si dice che è debole.
Quando la tempera è troppo forte, diventa sorda e sparisce la freschezza del tono, si dice che brucia i colori, in questo caso le tinte chiare ne risentono di più perchè tendono a scurire. Per rimediare a questo inconveniente, quando si sia già dipinto, oltre che rettifficare la forza della tempera, si passano delle velature di coloresenza tempera, o con una tempera diluita con acqua.
Per le nubi bianche, si preparano dei secchi uno di bianco, uno di tinta giallina, due grigi, uno caldo e uno freddo, si bagna con acqua il contorno delle nubi e si incomincia a dipingere con il bozzetto alla mano , aiutandosi con i colori della tavolozza. Tutti i secchi di tinta, si mettono sopra una seconda tavolozza con le tinte sempre vicine.
La tintanella pittura su tela, anche se grassa, regge bene senza scrostarsi. Non così è la pittura su carta.Il pennello deve essere quasi asciutto e la tinta tirata almassimo altrimenti oltre ai segni delle pennellate è facile scrosti e segni nelle pieghe, quando il fondale viene piegato. Ad evitare errori durante la tinteggiatura e sorprese finali, preparate le tinte, si provano su di un pezzo di tela numerandole. Altrettanto si fa per i vasi che contengono le tinte corrispondenti

come realizzare l’illuminazione di una scena a panorama in teatro

Partendo dal pressupposto che il panorama può essere , semicircolare, ellittico a tre lati con curve ai lati, in tela di canapa, ghinea, plastica trasparente; può essere rigido ( telaio ricoperto di compensato) semirigido ( metà su telaio, parte bassa; metà in tela parte alta)
Le scene che si servono del panorama rappresentano in genere esterni: boschi, giardini, piazze, muri, paesaggi di montagna, pianura, ecc… Se il panorama è di plastica trasparente può essere illuminato da dietro Ad esempi per realizzare l’alba che si effettua con il passaggio dal celeste ( cielo) al grigio,viola, rosa, orizzonte, giallino pallido.
per realizzare invece il tramonto: parte alta celeste, verdastro, violetto, grigio, orizzonte giallocaldo. Secondo l’intonazione della scena e la sua funzione nello spettacolo( tragica, comica, ecc.)le tinte saranno più o meno pure, se per i cieli reali oppure definite pittoricamente a mezzo di lastrini, se riproducenti un bozzetto a carattere di quadro.
A mezzo delle resistenze, tutto questo luci possono diminuire dalla massima intensità luminosa fino al buio totale dando l’illusione della notte. Per le variazioni di colore si usano le gelatine con tutte le gradazioni di tinte, calde e fredde.
I colori giallo bianco, verde,bleu, rosso, sono stati usati nelle bilance e apparecchi fissi. Per i cieli, illuminati proiezioni oltre che con l’aiuto di luce portata dalle bocce, funzionano apparecchi speciali piazzati sul ponte e sulle parti laterali del palcoscenico. La macchina delle nubi e i proiettori per proiezioni di nubi sono posti realmente sul ponte luce o sulle torrette laterali.
Per realizzare colori luminosi a luce nera ( luci spettrali Wood) Le sostanze coloratein polvere, specifiche per questo sono solubili sia in nitrocellulosa che in acqua e si adoperano con pennelli normali, dipengendo oggetti, e vari pezzi di scena. ( N.b sulla pelle sono velenosi e fissati la fonte luminosa dà noia agli occhi).
La figura o l’oggetto in parte dipinti , si illuminano solamente quando entrano nel raggio di luce nera proiettata da apparecchi posti in coperta dalla vista del pubblico. Nel caso di spettri , angeli, draghi alati, ecc. si ottengono effetti fantastici.
Raggio di luce e suo rendimento Durante le prove di luce, oltre alle continue revisioni, vari accorgimenti per eliminare le ombre prodotte sulla posizione della scenografia e per rettifficare le intonazioni dei colori e delle luci e creare l’appropriata atmosfera ambientale, si presentano sempre imprevisti che richiedono tempo e pazienza.
La posizione esatta dei pezzi verticali è la base principale per ottenere una perfetta resa di luce. Basta una leggera inclinazione dell’angolo retto, in avanti o all’indietro, perchè il pezzo di scena cambi di intensità luminosa e se non ci si accerta questi errori, si continua per delle ore a controllare la luce senza nessun risultato concreto.
Fonte luminosa: La fonte luminosa secondo la sua posizione influisce sulla illuminazione delle scene. E’ ovvio che per ottenere il massimo renimento della fonte luminosa , il pezzo di scenografia deve trovarsi ad angolo retto e il proiettore piazzato in posizione normale al centro del pezzo.
Visione di stelle sul panorama: stelle proiettate sul panorama a mezzo di lastrini. Un lastrino di cm 12 x 12 o 18 x 18 ricoperto di tinta coprente o nero tempera, con uno spillo si praticano in superficie tanti forellini in ordine sparso ( forellini quasi invisibili per ottenere sul panorama delle stelle di pochi centimetri).
Il lastrino posto sull’apparecchio di proiezione , si proietta sul panorama o sul fondale di tela , ottenedo l’effetto desiderato , perchè le stelle che siottengono sono poco luminose e di forma irregolare. Per ottenere un effetto quasi reale, è ottimo l’impiego di piccole lampadine ( mignon, micro mignn, piselli) appese al filo elettricoche scende da uno stangone o traliccio di soffitta ( tiro a mano o contrappeso).
Le lampadine disposte irregolarmente sia come distanza che come altezza e in più file, risulteranno più o meno luminose se trasferite in diversi circuiti a resistenza. Nei panorami rigidi o semirigidi di materiale solido ( compensato ecc. ) le lampadine verranno inserite in piccoli fori disposti in ordine sparso. Essendo i fori piccoli, data la distanza del panorama dal pubblico, non sono visibili nemmeno quando questo è illuminato a giorno.
Per i fondali di tela dipinti a cielo, le stelle vengono ottenute mediante piccoli forellini a forma di stella. Rovesciato il fondale, si dà una tinta nera per evitare di vedere la fonte luminosa posta al di dietro. Quando il fondale è illuminato a intermittenza creeranno l’illusione del brillio. Questo sistema è buono per i fondali di tela ,per compagnie viaggianti e perchè è economico. I forellini a forma stellare,possono esserericoperti di tela leggera( pelle d’uovo) o con altro materiale trasparente.

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