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domenica 21 giugno 2009

Arte CONTEMPORANEA : Stati Uniti Process art, Antiform

Negli Stati Uniti l'arte degli anni '60 è caratterizzata dall'iserimento nelle opere di materiali industriali fino ad allora poco usuali.L'interesse si sposta verso procedimenti ed esiti che vanno al di là dell'univocità e chiarezza, regolarità e stabilità a favore di situazioni aperte , mutevoli, aleatorie. Si ha così una smaterializazzione della scultura e un superamento dell'idea di oggetto in sè concluso.


Alla base c'è una libera manipolazione e sperimentazione della materia e delle sue possibilità di interazione con l'instabilità e notevolezza di fattori contingenti ( ambiente, forza di gravità, luce, deperibilità) .L'idea è che l'opera è episodio di una processualità illimitata.L'attenzione è orientata su materiali che si lasciano sospendere, tagliare, riempire, tirare, strappare: che si afflosciano, si arrotolano, fluttuano, aderiscono, mutano nel tempo.Plastica , tessuti, resine sintetiche, fibra di vetro, caucciù, stimolano una libera manipolazione, che riqualifica l'importanza del gesto della manualità, del processo operativo,banditi tanto dalla Pop Art quanto dalla Minimal Art ( da ricordare le Soft Scupltures 1962 di Oldenburg).Tra gli artisti ricordiamo Richard Serra che focalizza l'attenzione sull'azione processuale e integra il principio d indeterminazione nella manipolazione non organizzata della materia grezza.Robert Morris sulla rivista Artforum formula la posizione teorica antiformale in due testi antiform e Beyond Object . I due scritti vertono su due consetti principali l' indeterminatezza e di campo che prendono spunto da: Pollock e la situazione ampliata dell'esperienza estetica minimalista.Il dripping e l'allover : il colore fatto colare sul piano continuo della tela suggrisce la libera e diretta manipolazione dei materiali nello spazio ambientale- gravitazionale- in modo che il risultato finale ,imprevedibile e svincolato da una fissazione assoluta , sia l'immaagine stessa si dissolve in un campo di materia aperto fino a disperdere la messa a fuoco oltre l'ampiezza del campo visivo.Robert Morris, dal canto suo nel 1968 realizzò lavori con pezzi di feltro ammassatia pavimenti o sospesi a parete in modo da ricaere liberamente, mentre nel 1969 porta all'estreme conseguenze l'approccio antiformale e processuale in una serie di lavori fondati sulla progressiva accumulazione, lungo l'intera durata espositiva, di veri materiali grezzi o di scarto, manipolati nei modi diversi e distrutti l'ultimo giorno della mostra (Continuous Project Altered Daily, 1969)
BibliografiaArte CONTEMPORANEA : Stati Uniti Process art, Antiform di FRANCESCO POLI electa 2004 , 384 Pagina 8843581783

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