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sabato 8 maggio 2010

come si incollano le strisce di tela di rinforzo

una tavola posta su due cavalletti , un vaso di colla , un pennello a manico corto
cone le trisce di tela si possono rinforzare le scene di carta. le strisce di tela tagliate secondo l’altezza voluta da cm 5 a cm 10 per una lunghezza massima di cm 300 . se la tela è nuova deve essere prima bagnata , perchè diminuisce di più di 5 cm .
Questa è la regola in pratica si piglia la tela per esempio un pezzo di cm 300 x 80 cm e si segnano in testa le misure per esempio cm 5 con le forbici si tagliano questi segni per una lunghezza di cm 20 e poi prese in due persone uno i capi pari, uno i capi dispari , se tira una da una parte e uno dall’altra e in un momento le strisce sono pronte, l’unico incoveniente è che i bordi si arricciano e rimangono con dei peli.

Se lo scenografo è solo , segnata e tagliata in testa la tela , strapperà una striscia per volta. Pronta la carte dipinta o segnata , ritagliate porte e finestre, lo scenografo inizia il lavoro di rinforzo. Se lavora per un grande teatro e se ha una scenografia bene attrezzata , questo lavoro e riserbato agli aiuti e agli uomini addetti alla scenografia altimenti con un aiuto , lui stesso lavora.

Le strisce sono incollate sulla tavola e date all’aiuto che incolla sulla carta, smontandole di almeno 10 cm e pressando con le mani , senza tirare la tela perchè altrimenti la carta della parte della pittura rimane tutta stropicciata , e quando i fianchi posti in piedi sono uniti , con le luci si vedono sui bordi tante piccole ombre .

Le strisce di tela e così le squadre, devono sorpassare la tela ed avere le estremità incollate sulle tavole per impedire alle strisce , asciugandosi di tirare troppo. Delle bullette aiutano la tela a rimanere ferma. Quando il pezzo è perfettamente asciutto , si leva dal tavolato, si rovescia dalla parte buona , si tagliano tutte le code di tela che sporgono fuori dalla carta e si piega con la pittura dalla parte interna

venerdì 7 maggio 2010

come utilizzare le macchine a spruzzo in scenografia

Si trovano in commercio in varie forme
La pompa adoperata nelle campagne per dare lo zolfo alle vit, può essere impiegata in scenografia per spruzzare grandi superfici. La sua portata è di 10 litri di liquido , si adopera agganciata alle spalle. Con una mano si muove la leva a pompa a mano è di varie dimensioni e forme .

Riempita di liquido e ben chiusa , si immette l’aria azionando lo stantuffo, poi tenendola per la cinghia con la mano sinistra, si manovra lo spruzzatore. Ci sono poi le pompe a pistola munite di compressore e azionate elettronicamente.

In scenografia lo spruzzo è molto adoperato ( oppure provocato dagli stessi pennelli , facendoli rotare fra le mani per ammorbidire i contorni delle tinte ed ottenere variazioni di colore). Terminato il lavoro di pittura a pennello tale lavoro nei cieli , nelle nuvole, nari e roccesi denota in certi casi , delle crudezze nel dipinto, paesaggi violenti,particolari troppo marcati, intonazione generale più fredda o più calda, più deboleo più forte, dell’originale ( bozzetto ).

Con la spruzzatura si può rimediare, fondendo i toni chiari e i toni scurie modificando l’intonazione generale. Per spruzzare con i contorni definiti si usano le mascherine, seguendo in proporzioni maggiori, il sistema utilizzato con lo spruzzatore a bocca, per i bozzetti, per i cartelli pubblicitari.

Definita la zona con la striscia di tela o di carta, si spruzza con movimento circolare e sempre avendo cura che lo spruzzatore non punti verso il basso. E’ prudente spruzzare poco e ripetere l’operazione varie volte, perchè specialmente le tinte a base di bianco, sono visibili solo quando perfettamente asciutte. Quando lo spruzzo è dato non vi è più rimedio, perciò è meglio avere pazienza ed essere prudenti.

Difficili sono le spruzzature chiare in campo chiaro. Appena terminato di spruzzare , la pompa deve essere immediatamente pulita. Fondali, spezzati, ecc. che siano piegati per diverso tempo e che abbiano delle pieghe false, imbullettati a terra e spruzzati con acqua pulita aiutata da poca tempera, diventano nuovamente tesi come se fossero nuovi. Preparazione tela grezza : Spruzzare a zone con la pompa . Mentre uno scenografo spruzza, un’altro accompagna il liquido con una grande pennellessa ( manitura).

come si squadretta lo spezzato reale in rapporto al bozzetto in scenografia

dalla crazione del bozzetto alla realizazzione della scena
La misura del fondale viene tenuta di base m. 10 . Dividete la tela in 10 parti di m 1 e altrattanto fate per l’altezza della tela m.5. Il bozzetto dovete dividerlo nel medesimo numero di parti, pari a quelle della tela ottenendo una proporzione( scala).
Per non segnare la quadrettatura sul bozzetto, se di valore, fate un lucido su carta trasparente e lo ricoprite con un foglio di carta celofan, segnandovi i quadretti sopra. Lo scenografo per relizzare il disegno sulla tela, solitamente ha il bozzetto in mano e se troppo pesante su un cavalletto. .
Con l’aiuto e l’impiego di apparecchi speciali ( lanterna magica) si può proiettare sulla tela , fino a dimensioni abbastanza vaste , il disegno del bozzetto. Più è distante l’apparecchio della tela , più si ingrandisce il raggio. Dato che la tela è sempre imbullettata sul pavimento in legno del palcoscenico, è necessario che la macchina sia posta ad una data altezza e perfettamente al centro della tela per non avere aberrazioni

come realizzare oggetti tridimensionali in cartapesta per scenografie

sono molti i soggetti di queste costruzioni : statue, capitelli, colonne,alberi, rocce, parapetti, pilastrini, vasi, ecc..

Per la loro realizzazione si prepara il disegno nelle tre dimensioni larghezza, lunghezza, altezza, e la pianta. Se il costruttore ha dimestichezza con il disegno geometrico, questi dati sono sufficienti per la costruzione dello scheletro, altrimenti sulla carta da scena si porta il disegno della grandezza naturale, con segnati i particolarei costruttivi, centine, ecc.
terminato lo scheletro si passa alla foderatura con carta, tela e colla. Sul disegno in grandezza naturale contorno dell’albero, posizione delle centine di legno,fatto il contorno per esempio dell’albero o di tavola o con un regolo che ne segna la forma, il costurttore prende lesagome delle centine e le porta in posizione perpendicolare al piano dell’albero, fermandole con delle piccole squadrette, colla e chiodi.
Riveste poi l’albero , con regolini se ha delle forme obbligate con rete moscaiola, tela , garzao altro , basta che rassomiglia approssivatimente alla forma indicata in bozzetto. L’albero passa poi al ad essere foderato. Il primo strato deve essere di carta.
Secondo strato: tela leggera rivoltata anche ai bordi esterni poi secondo la robustezza che si desidera si può arrivare a un rivestimento di 10 strati di carta. Per creare inodi e le protuberanze dell’albero si adoperano trucioli o malloppi di carta rivestiti poi di tela e carta.
Il collante più efficace è composto da una parte di colla, impastata con 4 parti di colla di farina di frumento. Asciutta la cartapesta, l’albero viene dipinto con i soliti colori a tempera ( di buon aiuto è la spugna) . La cartapesta fatta su un modello senza forma si adopera per tutti i pezzi che non hanno una caratteristica definita, come : alberi ,colonne, basi, massi. Invece per statue, capitelli, modanature, ornati, è quasi sempre necessario prima modellare il lavoro in creta ,poi la foma in gesso e quindi la foderatura in carta tenuta da bordi esterni da un leggero telaio.

come realizzare oggetti tridimensionali per scenografie creando basi di creta o gesso

Il lavoro da realizzare è molto simile a quella di uno scultore
Lavoro in creta: La prima operazione da fare è quella di realizzare uno scheletro possibilmente utilizzando il legno, se il soggetto che dovete realizzare è una statua , dovete applicare tanti piccoli pezzi di legno con crocette, fermati con un filo di ferro per le posizioni più sporgenti per poter reggere ossia sostenere la creta e con dei chiodi infissi nello scheletro si crea un groviglio di filo di ferro che serve pure ala medesimo scopo.

Si appoggia poi la creta ,battendola con un mattarello di legno e si comincia a modellare. Se però la creta deve poggiare su di un piano orizzontale è inutile mettere le crocette e i chodi.
Forma in gesso: Per gettare la forma in gesso che serve per fare l’oggetto di cartapesta , posto in piano la scultura di creta, si divide in più parti, utilizzando un taglierino. Fatto questo si chiude il lavoro creando un bordo di legno più alto della creta. Si viene così ad avere una specie di cassetta che obbliga la colata di gesso,il gesso deve essere rovesciato a secchi e perchè risulti meno pesante si combina con trucioli di imballaggio.

Coperto tutto il lavoro, per tenerlo in piano con il gesso ai quattro angoli si fanno i piedini. Prima di mettere il gesso è bene isolare il lavoro di creta con acqua e sapone. Terminata la forma di gesso dopo pochi minuti si può metterla in piano e levare la creta.

Dato che il lavoro teatrale, si vede più nell’assieme che nei particolari,è bene nei draghi , animali ecc. evitare gli incavi o rientranze ( sotto scarpa) perchè se la forma di gesso è di un solo pezzo quando si leva la cartapesta, non sortirebbe da questi punti, ma si strapperebbe.
La forma di gesso preparata in precedenza viene composta sopra un tavolone unendo tra loro i vari pezzi. Dopo averla bagnata e insaponata , una volta asciutta la si cosparge di talco, in maniera da formare uno strato che faciliti lo svincolo della cartapesta realizzata dalla forma stessa. Si stende il primo strato di carta e lo si incolla

( da una parte sola : la parte che si trova a contatto col minio o talco non deve essere incollata.La carta degli stati successivi deve essere invece incollata da tutte e due le parti e nei punti senza incavi o protuberanze, può essere raddoppiata. Per i lavori minuti e dettagliati si usa un solo strato di carta leggera 8 giornali, velina ecc.) in modo da poter seguire bene il movimento della forma premendo con le dita.

Secondo la qualità e lo spessore della carta , il numero degli strati cambia: per avere una cartapesta solida come il legno è bene arrivare a 8 o 10 strati di carta. All’inverno se è possibile operare nei locali caldi ( camera delle caldaie, termo) si può levare la cartapesta non appena è perfettamente asciutta.

Se il locale è freddo, dopo due o tre giorni quando si incominciano a notare macchie di muffa, bisogna levare la cartapesta della forma, anche se appare ancora troppo molle,altrimenti marcisce. Per rovinare il meno possibile il lavoro , si riemnpie di trucioli o carta e si fa costruire dal falegname , sopra la forma una leggera armatura di legno che viene fermata con chiodi , carta e tela .

Si rovescia sopra un piano mobile la forma di gesso e si cerca con pazienza di levare la cartapesta lasciandola poi asciugare senza più toccarla. E’ buona regola rinforzare in tela l’orlo esterno dell’oggetto che si inchioda al telaio, dovendo esso sostenere tutto il peso della cartapesta. Umida la cartapesta si rompe con estrema facilità e perde la forma , mentre quando è perfettamente asciutta è resistentissima come il legno.
Questo metodo serve pure se si impiega la lana di vetro che viene spruzzata e compressa entro la forma di gesso. Nel caso di pezzi di roccia a armati, sagome, o altri pezzi di questo genere, che sono soggetti in palcoscenico a sfregamenti, trasporti , ecc. è bene che, dopo aver steso i normali 5 o 6 strati di carta, se ne aggiunga un altro di rinforzo, costiuito da pezzetti di tela leggera ( pelle d’uovo) a sua volta ricoperto da altri 2 o tre strati di carta.
Cartapesta: per lavori urgenti, si abolisce il lavoro in creta e la forma in gesso. La cartapesta supplisce opportunamente la creta. Dovendo però eseguire una statua su disegno , fatto lo scheletro in legno dal falegname , lo si copre di regolini ponendolo orizzontalmente appoggiato ad un piano.

Si ricoprono i regolini con più strati di carta e uno di tela leggera , ricoperta di carta. La cartapesta esiste anche in commercio ( cartiere ); consiste in carta tritata . Messa a bagno nella colla ( 3 parti di colla di farina di frumento, una parte di colla forte da falegname) e poi impastata con bianco medon, o gesso , o legno preparato in vaso di colla.

Nei punti più alti , si segue il metodo della creta , creando dei sostegni con le crocette e fili di ferro. Per i particolari e per ottenere una superficie liscia, è buona la carta bianca, crespata da fiori, che unita alla colla, permette qualsiasi modellazione.
Con un barattolo di colla a portata di mano, si lisciano e premono le parti che si modellano e poi si turano le piccola rugosità che rimangono.
Se il lavoro presenta drappeggi ultimato il lavoro di assieme, si prendono dei pezzi di tela già preparati di forma ( perimetro) e posta la statua in piedi, tenendo presente il bozzetto, si intingono in un miscuglio composto di 4 parti di colla di farina di frumento fredda e due di gesso da formare liquido. Bisogna adoperare subito , perchè il gesso sebbene lentamente fa presa .

Se si opera senza esitazioni si può intingere la tela anche sul solo gesso da formare,poco consigliabile perchè poi si sfalda. Si appoggia la tela alla statua e si dispongono le pieghe, sostenendole fino a che non abbiano fatto presa con dei regolini o malloppi di carta.

Asciutta la tela si fodera con vari fogli di carta, ottenendo la cartapesta. Con questo sistema abbastanza sbrigativo si possono modellare le statue ,importante evitare la rete , che essendo elastica a ogni urto cede. Può servire per i corpi rotondi ma non dà affidamento, perchè con la ruggine i corpi aderenti si staccano , in più dà sempre forme approssimative.

come realizzare l’illuminazione di una scena a panorama in teatro

Partendo dal pressupposto che il panorama può essere , semicircolare, ellittico a tre lati con curve ai lati, in tela di canapa, ghinea, plastica trasparente; può essere rigido ( telaio ricoperto di compensato) semirigido ( metà su telaio, parte bassa; metà in tela parte alta)
Le scene che si servono del panorama rappresentano in genere esterni: boschi, giardini, piazze, muri, paesaggi di montagna, pianura, ecc… Se il panorama è di plastica trasparente può essere illuminato da dietro Ad esempi per realizzare l’alba che si effettua con il passaggio dal celeste ( cielo) al grigio,viola, rosa, orizzonte, giallino pallido.
per realizzare invece il tramonto: parte alta celeste, verdastro, violetto, grigio, orizzonte giallocaldo. Secondo l’intonazione della scena e la sua funzione nello spettacolo( tragica, comica, ecc.)le tinte saranno più o meno pure, se per i cieli reali oppure definite pittoricamente a mezzo di lastrini, se riproducenti un bozzetto a carattere di quadro.
A mezzo delle resistenze, tutto questo luci possono diminuire dalla massima intensità luminosa fino al buio totale dando l’illusione della notte. Per le variazioni di colore si usano le gelatine con tutte le gradazioni di tinte, calde e fredde.
I colori giallo bianco, verde,bleu, rosso, sono stati usati nelle bilance e apparecchi fissi. Per i cieli, illuminati proiezioni oltre che con l’aiuto di luce portata dalle bocce, funzionano apparecchi speciali piazzati sul ponte e sulle parti laterali del palcoscenico. La macchina delle nubi e i proiettori per proiezioni di nubi sono posti realmente sul ponte luce o sulle torrette laterali.
Per realizzare colori luminosi a luce nera ( luci spettrali Wood) Le sostanze coloratein polvere, specifiche per questo sono solubili sia in nitrocellulosa che in acqua e si adoperano con pennelli normali, dipengendo oggetti, e vari pezzi di scena. ( N.b sulla pelle sono velenosi e fissati la fonte luminosa dà noia agli occhi).
La figura o l’oggetto in parte dipinti , si illuminano solamente quando entrano nel raggio di luce nera proiettata da apparecchi posti in coperta dalla vista del pubblico. Nel caso di spettri , angeli, draghi alati, ecc. si ottengono effetti fantastici.
Raggio di luce e suo rendimento Durante le prove di luce, oltre alle continue revisioni, vari accorgimenti per eliminare le ombre prodotte sulla posizione della scenografia e per rettifficare le intonazioni dei colori e delle luci e creare l’appropriata atmosfera ambientale, si presentano sempre imprevisti che richiedono tempo e pazienza.
La posizione esatta dei pezzi verticali è la base principale per ottenere una perfetta resa di luce. Basta una leggera inclinazione dell’angolo retto, in avanti o all’indietro, perchè il pezzo di scena cambi di intensità luminosa e se non ci si accerta questi errori, si continua per delle ore a controllare la luce senza nessun risultato concreto.
Fonte luminosa: La fonte luminosa secondo la sua posizione influisce sulla illuminazione delle scene. E’ ovvio che per ottenere il massimo renimento della fonte luminosa , il pezzo di scenografia deve trovarsi ad angolo retto e il proiettore piazzato in posizione normale al centro del pezzo.
Visione di stelle sul panorama: stelle proiettate sul panorama a mezzo di lastrini. Un lastrino di cm 12 x 12 o 18 x 18 ricoperto di tinta coprente o nero tempera, con uno spillo si praticano in superficie tanti forellini in ordine sparso ( forellini quasi invisibili per ottenere sul panorama delle stelle di pochi centimetri).
Il lastrino posto sull’apparecchio di proiezione , si proietta sul panorama o sul fondale di tela , ottenedo l’effetto desiderato , perchè le stelle che siottengono sono poco luminose e di forma irregolare. Per ottenere un effetto quasi reale, è ottimo l’impiego di piccole lampadine ( mignon, micro mignn, piselli) appese al filo elettricoche scende da uno stangone o traliccio di soffitta ( tiro a mano o contrappeso).
Le lampadine disposte irregolarmente sia come distanza che come altezza e in più file, risulteranno più o meno luminose se trasferite in diversi circuiti a resistenza. Nei panorami rigidi o semirigidi di materiale solido ( compensato ecc. ) le lampadine verranno inserite in piccoli fori disposti in ordine sparso. Essendo i fori piccoli, data la distanza del panorama dal pubblico, non sono visibili nemmeno quando questo è illuminato a giorno.
Per i fondali di tela dipinti a cielo, le stelle vengono ottenute mediante piccoli forellini a forma di stella. Rovesciato il fondale, si dà una tinta nera per evitare di vedere la fonte luminosa posta al di dietro. Quando il fondale è illuminato a intermittenza creeranno l’illusione del brillio. Questo sistema è buono per i fondali di tela ,per compagnie viaggianti e perchè è economico. I forellini a forma stellare,possono esserericoperti di tela leggera( pelle d’uovo) o con altro materiale trasparente.

come si illuminano a mezzi di trasparenti cieli, cascate e vetrate dipinte su fondali.

Vi propongo un metodo per illuminare i cieli, cascate e vetrate dipinte sui fondali
Le luci per trasparenza, sempre ottenute da apparecchi posti dietro al pezzo dipinto . esempio : fondale con la parte inferiore dipinta a monti e cascate, parte superiore a cielo. la parte che non deve essere illuminata per trasparenza ( i monti) sarà dipinta al rovescio in nero per evitare infiltrazioni di luce.
La parte che deve risultare trasparente e luminosa sarà dipinta con anilina molto diluita ( senza corpo) per ottenere la massima luminosità nelle parti più importanti ( cresta delle nubi, onde a increspatura dell’acqua nella cascata), si inseriscono cucendoli, altrettanti pezzi di tela più leggera o di pelle di uovo.
Ugual risultato si ottiene verniciando queste parti con vernice damer, dopo aver ultimato la pittura. sistemato al suo posto in palcoscenico, il fondale verrà illuminato dal di dietro. per la cascata una rotativa darà l’illusione dell’acqua in movimento. apparizioni per illuminare le apparizioni, personaggi misteriosi, draghi, ecc.
Oltre alla luce nera, si usano piccoli apparecchi, proiettori, occhi di bue, altri apparecchi a raggio concentrico, posti sul ponte luce in torrette mobili o in altre posizioni non visibili ( in coperta ) al pubblico a mezzo di pezzi di scena. per ottenere l’effetto migliore dato che queste apparizioni nascono dall’oscurità, è bene effettuare una dissolvenza ossia partendo da zero arrivare alla massima luce per ritornare poi lentamente all’oscurità iniziale.

Come illuminare il panorama o fondale con l’ausilio di luce indiretta in scenografia

Questa è una semplice tecnica per illuminare il panorama o fondale con l’ausilio di luce indiretta

Le bilance di orizzonte sono poste davanti al panorama nella parte alta e illuminano una fascia di tela bianca, nascosta al pubblico ( in traguardo), alta tre o quattro metri, lunga quanto il palcoscenico e stesa parallelamente al boccascena .

La luce proiettata su questa fascia di tela viene riflessa sul panorama con effetto di luce diffusa senza tracce di aloni. all’occorrenza e scenario permettendo , lo stesso effetto può essere ripetuto ,

In aggiunta nella parte bassa appoggiando un telaio reggente, un’altra fascia di tela a piano palcoscenico. se il panorama o fondale è trasparente ( plastica , tela, o pelle d’uovo) per illuminarlo a luce indiretta nella sua posizione di scena , un secondo fondale di tela bianca .

Le fonti luminose sono piazzate subito dietro il panorama da illuminare , sia in alto sia in basso, e la loro luce verrà riflessa dal fondale di tela e diffusa la loro luce verrà riflessa dal fondale di tela e diffusa sul panorama trasparente senza tracce e aloni.

Come utilizzare le rive di fondo in scenografia

Le rive di fondo servono per tenere il traguardo al panorama che rimane alto dal palcoscenico , al centro poco meno di 50cm
Una riva , posta a una distanza di 3 0 4 metri dal panorama , ha pure la funzione di nasconder le lampade di orizzonte che servono a illuminare la parte bassa del panorama.
Le rive, in generale, si compongono di una serie di pezzi di tela dipinti, armati su telai la cui successione copre tutto il perimetro attorno al panorama.
Secondo la loro pittura, mare, deserto pianura, colline ecc., varia l’altezza che non supera mai i 3 metri. ogni pezzo armato ( telaio ) è lungo in genere 8 metri e diviso in due parti unite da cerniere per facilitare la chiusura durante il cambiamento di scena ( telai cernierati ).
Alla base, lungo tutto il perimetro della riva, vengono poste le bilancine di orizzonte che illuminano la parte bassa del panorama e si rivelano indispensabili per simulare l’alba o il tramonto.
Le lampade delle bilancine sono a quattro colori con circuiti indipendenti. anche nel caso di scena con fondale dipinto si usa la riva, specialmente se trattasi di paesaggio, dato che la riva servirà da traguardo per posa delle luci.

Come realizzare una buona illuminazione di una scena

Ottime regole per ottenere una buona illuminazione in scenografia

Difficile è dimostrare un metodo preciso per illuminare una scena , perchè bozzettisti e registi agiscono ognuno secondo la propria visione sull’impiego delle luci.

Sarebbe buona regola avere conoscenza delle nozioni generali sulla scienza delle luci e dei colori. Sapere per esempio che la luce rossa rende uniformi i colori di una scena, che le luci fredde allontanano le scene , quelle calde le avvicinano, ecc.
Le scene dipinte che amano troppa luce, ne luci eccessivamente colorate che alterano la pittura. Una buona intonazione generale alle volte aiuta a valorizzare una scena.
Le fonti luminose, bilance, bilancione ecc. Devono essere almeno lontane 2 o 3 metri dal pezzo dipinto, sia esso fondale, principale, teletta, altrimenti il raggio della luce creerà una zona di luce violenta ( brucerà ), invece di una luce diffusa che degradi impercettibilmente.
Se la scena è composta di principali, questi saranno illuminati dalle bilance e nella parte bassa dai proiettori. Il panorama sarà illuminato nella parte alta dalle bilance e dal bilancione e nella parte bassa, dietro la riva, dalle lampade di orizzonte.
Il piano palcoscenico, tutti gli apparecchi mobili, bilance a terra, proiettori, riflettori, ecc. Posti nelle posizioni più utili, serviranno ailluminare le zone che rimangono in penombra e gli interni con proiettori posti sopra i praticabili.
Se la scena è di paesaggio o ha vaste zone visibili di cielo entrerà in funzione la macchina per le nubi, l’apparecchiatura posta sul ponte luce per le proiezioni di nubi in movimento.
La ribalta servirà a illuminare gli attori. Gli apparecchi posti nel boccascena fisso, incroceranno le luci verso il centro del palcoscenico. I proiettori di sala, che nei teatri moderni sono piazzati in vari punti del soffitto e fondo sala, serviranno ad aumentare la luce nella parte bassa della scena. Il ponte luce, importantissimo, contribuirà con i suoi innumerevoli apparecchi a perfezionare l’illuminazione della scena
Ogni scena sia interno che esterno , sarà illuminata con quel dato numero di apparecchi necessari: 1) bilancione e lanterne; 2) bilance; 3) proiettori mobili; , lampade di orizzonte.

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