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venerdì 7 maggio 2010

come creare piccoli effetti scenici in scenografia

alcuni effetti in scenografia possono essere realizzati con piccoli accorgimenti

Lucciole e altre cose in movimento:per ottenere l’effetto del volo delle lucciole che si appoggiano ai cespugli e riprendono a muoversi, si usano lunghe canne flessibili ( fistole per poter contenere il filo elettrico). alle estremità della canna da una parte la lampadina ( micro mignon o pisello) , dall’altro la pila elettrica con un pulsante per simulare l’intermittenza della lucciola. le persone addette a questa mansione sono poste dietro agli spezzati di scena (in coperta dal pubblico)e agitando la canna, premendo il pulsante elettrico ottengono l’effetto delle lucciole.

Riflesso di acqua in movimento su pareti: l’acqua non è visibile agli spettatori , ma tramite questo trucco essi devono avere la sensazione della sua presenza. a piano palcoscenico si pone un recipiente pieno di acqua di forma rotonda .dal telaio dello spezzato di scena parte un cordino al quale è stato legato un pezzo di legno ( in corrispondenza con il centro del recipiente)

Il cordino continua fino a terminare nelle mani della persona nascosta dietro il fianco . una lampada illumina la superficie dell’acqua , generando delle onde concentriche che grazie alla luce vengono riflesse sulla parete. si ottiene il medesimo effetto che si nota sulle pareti e sotto i ponti quando il sole batte sull’acqua in movimento.
Apparizione del sole o della luna:il sole o la luna devono descrivere in un dato tempo una traiettoria. nella zona della traiettoria, la tela di uovo è cucita alla tela dal resto del fondale ( ghine o canapa) e dipinta con anilina trasparente o lasciata bianca. la parte bassa dei monti è dipinta in nero lasciando bianca la zona del fiume.
Il nero viene messo dopo aver finito la pittura, sul rovescio del fondale. l’apparizione del sole avviene dietro il fondale dipinto sulla pelle d’uovo. alla distanza voluta e piazzato sopra un praticabile un proiettore la cui lente proietta sul fondale la forma rotonda del sole o della luna. un appriopriato meccanismo farà percorrere all’immagine priettata sul fondale un arco di cerchio nel tempo voluto, magari simulando il sorgere o il calare del corpo celeste dietro l’orizzonte.

Cambiamento a vista con velo posto a boccascena: in casi eccezionali, per necessità musicali o per cambiamento di scena nel medesimo atto ( quadri) sono necessari cambiamenti velocissimi con sipario aperto ( a vista ). mentre avviene il cambiamento, l’orchestra continua a suonare ed è necessaria la luce sui leggii.

Questa luce sebbene schermata illumina le parti laterali della sala ( arco scenico ) permettendo al pubblico di vedere tutto ciò che succede in palcoscenico. per evitare questo inconveniente viene abbassato un velo di colore neutro ( tulle a nido di vespa). ma la luce che traspare attreverso il velo permette ai macchinisti la loro manovra ( se necessario vestiti di nero) mentre il pubblico non riesce a vederli grazie alla schermatura ottenuta con il velo.

A questi pericolosi cambiamenti in genere si preferisce un sipario leggero , dipinto con riferimento alla trama del dramma . nel cambiamento a vista basta un piccolo contrattempo per rovinare lo spettacolo. data la poca luce potrebbe accadere di tutto: sbagliare la posizione di un fianco, un tirone che non agganci. se il cambiamento a vista è al buio completo, i pezzi da cambiare saranno tutti montati su carrelli scorrevoli o entro apposite guide e i macchinisti muniti di lampadine puntate sempre sul palcoscenico potranno individuare facilemnte i segni bianchi opportunamente predisposti.

Fuochi di legna - fumate caminetti, bracieri, cataste di legna ardenti e altri effetti di fuoco, fiamme a mezzo di apparecchi elettrici o di ventilatori, vapore, ecc. preparata una catasta di legna o un braciere ( reali o cartapesta o altro materiale )negli spazi fra legno e legno vengono inserite delle gelatine colorate di rosso, giallo, viola ecc. al piano della catasta piazzate le lampadine in comunicazione a mezzo di un cavo elettrico alle prese di sottopalco o con pile autonome.

Con un contatto in resistenza si aumenta o diminuisce la luce. per ottenere l’illusione delle fiamme in movimento impiegare un ventilatore adagiato , con pale orizzontali : si legano alla protezione metallica tanti nastri di seta gialli, rossi, bianchi larghi un centimetro e di differenti lunghezze. posto in moto il ventilatore tutti i nastri si alzano verticalmente dando l’illusione delle fiamme in movimento. a mezzo del vapore ( un recipiente pieno di acqua bollente) , ghiaccio sintetico,antimonio, ammoniaca si ottiene l’effetto del fumo

come realizzare oggetti tridimensionali per scenografie creando basi di creta o gesso

Il lavoro da realizzare è molto simile a quella di uno scultore
Lavoro in creta: La prima operazione da fare è quella di realizzare uno scheletro possibilmente utilizzando il legno, se il soggetto che dovete realizzare è una statua , dovete applicare tanti piccoli pezzi di legno con crocette, fermati con un filo di ferro per le posizioni più sporgenti per poter reggere ossia sostenere la creta e con dei chiodi infissi nello scheletro si crea un groviglio di filo di ferro che serve pure ala medesimo scopo.

Si appoggia poi la creta ,battendola con un mattarello di legno e si comincia a modellare. Se però la creta deve poggiare su di un piano orizzontale è inutile mettere le crocette e i chodi.
Forma in gesso: Per gettare la forma in gesso che serve per fare l’oggetto di cartapesta , posto in piano la scultura di creta, si divide in più parti, utilizzando un taglierino. Fatto questo si chiude il lavoro creando un bordo di legno più alto della creta. Si viene così ad avere una specie di cassetta che obbliga la colata di gesso,il gesso deve essere rovesciato a secchi e perchè risulti meno pesante si combina con trucioli di imballaggio.

Coperto tutto il lavoro, per tenerlo in piano con il gesso ai quattro angoli si fanno i piedini. Prima di mettere il gesso è bene isolare il lavoro di creta con acqua e sapone. Terminata la forma di gesso dopo pochi minuti si può metterla in piano e levare la creta.

Dato che il lavoro teatrale, si vede più nell’assieme che nei particolari,è bene nei draghi , animali ecc. evitare gli incavi o rientranze ( sotto scarpa) perchè se la forma di gesso è di un solo pezzo quando si leva la cartapesta, non sortirebbe da questi punti, ma si strapperebbe.
La forma di gesso preparata in precedenza viene composta sopra un tavolone unendo tra loro i vari pezzi. Dopo averla bagnata e insaponata , una volta asciutta la si cosparge di talco, in maniera da formare uno strato che faciliti lo svincolo della cartapesta realizzata dalla forma stessa. Si stende il primo strato di carta e lo si incolla

( da una parte sola : la parte che si trova a contatto col minio o talco non deve essere incollata.La carta degli stati successivi deve essere invece incollata da tutte e due le parti e nei punti senza incavi o protuberanze, può essere raddoppiata. Per i lavori minuti e dettagliati si usa un solo strato di carta leggera 8 giornali, velina ecc.) in modo da poter seguire bene il movimento della forma premendo con le dita.

Secondo la qualità e lo spessore della carta , il numero degli strati cambia: per avere una cartapesta solida come il legno è bene arrivare a 8 o 10 strati di carta. All’inverno se è possibile operare nei locali caldi ( camera delle caldaie, termo) si può levare la cartapesta non appena è perfettamente asciutta.

Se il locale è freddo, dopo due o tre giorni quando si incominciano a notare macchie di muffa, bisogna levare la cartapesta della forma, anche se appare ancora troppo molle,altrimenti marcisce. Per rovinare il meno possibile il lavoro , si riemnpie di trucioli o carta e si fa costruire dal falegname , sopra la forma una leggera armatura di legno che viene fermata con chiodi , carta e tela .

Si rovescia sopra un piano mobile la forma di gesso e si cerca con pazienza di levare la cartapesta lasciandola poi asciugare senza più toccarla. E’ buona regola rinforzare in tela l’orlo esterno dell’oggetto che si inchioda al telaio, dovendo esso sostenere tutto il peso della cartapesta. Umida la cartapesta si rompe con estrema facilità e perde la forma , mentre quando è perfettamente asciutta è resistentissima come il legno.
Questo metodo serve pure se si impiega la lana di vetro che viene spruzzata e compressa entro la forma di gesso. Nel caso di pezzi di roccia a armati, sagome, o altri pezzi di questo genere, che sono soggetti in palcoscenico a sfregamenti, trasporti , ecc. è bene che, dopo aver steso i normali 5 o 6 strati di carta, se ne aggiunga un altro di rinforzo, costiuito da pezzetti di tela leggera ( pelle d’uovo) a sua volta ricoperto da altri 2 o tre strati di carta.
Cartapesta: per lavori urgenti, si abolisce il lavoro in creta e la forma in gesso. La cartapesta supplisce opportunamente la creta. Dovendo però eseguire una statua su disegno , fatto lo scheletro in legno dal falegname , lo si copre di regolini ponendolo orizzontalmente appoggiato ad un piano.

Si ricoprono i regolini con più strati di carta e uno di tela leggera , ricoperta di carta. La cartapesta esiste anche in commercio ( cartiere ); consiste in carta tritata . Messa a bagno nella colla ( 3 parti di colla di farina di frumento, una parte di colla forte da falegname) e poi impastata con bianco medon, o gesso , o legno preparato in vaso di colla.

Nei punti più alti , si segue il metodo della creta , creando dei sostegni con le crocette e fili di ferro. Per i particolari e per ottenere una superficie liscia, è buona la carta bianca, crespata da fiori, che unita alla colla, permette qualsiasi modellazione.
Con un barattolo di colla a portata di mano, si lisciano e premono le parti che si modellano e poi si turano le piccola rugosità che rimangono.
Se il lavoro presenta drappeggi ultimato il lavoro di assieme, si prendono dei pezzi di tela già preparati di forma ( perimetro) e posta la statua in piedi, tenendo presente il bozzetto, si intingono in un miscuglio composto di 4 parti di colla di farina di frumento fredda e due di gesso da formare liquido. Bisogna adoperare subito , perchè il gesso sebbene lentamente fa presa .

Se si opera senza esitazioni si può intingere la tela anche sul solo gesso da formare,poco consigliabile perchè poi si sfalda. Si appoggia la tela alla statua e si dispongono le pieghe, sostenendole fino a che non abbiano fatto presa con dei regolini o malloppi di carta.

Asciutta la tela si fodera con vari fogli di carta, ottenendo la cartapesta. Con questo sistema abbastanza sbrigativo si possono modellare le statue ,importante evitare la rete , che essendo elastica a ogni urto cede. Può servire per i corpi rotondi ma non dà affidamento, perchè con la ruggine i corpi aderenti si staccano , in più dà sempre forme approssimative.

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