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sabato 8 maggio 2010

come si puliscono le scene teatrali

una scena dipinta in tela o carta se tenuta con cura può servire per anni

Pulizia dalla polvere: i pezzi montati sulle armature e quelli ripiegati , col tempo si coprono di un velo di polvere che attacca specialmente sopra la tela, resistendo anche alla ramazza. Un sistema buono che non danneggia il dipinto e fa rivivere le tinte consiste nel passare della segatura umida ( bagnata con acqua e con una scopa di paglia , fregare fortemente su tutta la superficie dipinta, facendo attenzione che non si muovano le tinte.

Pulite bene la scena dalla segatura, per ridare rigore alle tinte specialmente aitoni scuri, spruzzate una tempera leggera ( colla di guantoo) a mezzo della pompa. Se i pezzi sono disarmati o di soffitta prima di spruzzarli imbullettarli al tavolato, questa umidità fa sparire anche le vecchie pieghe.

Acqua morta: le macchie di acqua morta , sono sempre causate da motivi estranei al lavoro di scenografia. O le scene in magazzino , hanno subito infiltrazioni d’acqua ( tetto rotto, temporale, finestre aperte, ecc.) o viaggiando. nelle soste è filtrata l’acqua attraverso i teloni o i tetti dei vagoni; pure e frequente questo malanno , per le scene adoperate nei spettacoli all’aperto.

Per queste macchie non esistono rimedi efficaci, qualunque ritocco lascia rifiorire la macchia; se la macchia è piccola si può passare una soluzione di olio di lino cotto allungato con acquaragia e quando è ben asciutto ritoccare i colori a tempera o con i pastelli.

Pieghe: i fondali principali, telette e tutti i pezzi che non sono armati, sono ripiegatifino a raggiungere una dimensione di m 1x 2 o 2 x 2 per non occupare troppo posto in magazzino e per poter essere rinchiusi nei cassoni per viaggiare. dato che le pieghe ritornano semprenella medesima posizione , col tempo esse segnano fortemente , e rimane come un solco senza colore.

Ritoccare queste pieghe con la speranza di farle sparire , diviene un lavoro difficile. E’ già difficile rifare uguale una tinta e pure ritoccancdo con la stessa si nota una leggera differenza di gradazione. Si può pensare alla difficoltà di riprendere sulle pieghe il colore di tinte già vecchie, variate dal tempo e dalla polvere, In più la iega ha distrutto anche la preparazione della tela ( manitura ) lasciando un solco sporco, nel quale la tinta filtra attraverso la trama.

Il sistema nigliore è quello di prendere una stagna piena di acqua calda, una pennellessa o altri pennelli adatti per questo lavoro, dare una spruzzata nella zona della piega per un metro di altezza. La tinta è bagnata si ammorbidisce, sfregando leggermenta con la pennellessa , si cerca di muovere il colore in modo da tappare il solco.
Se la piega ( solco ) non ha più colore bisogna con una tinta densa che assomiglia a quella già dipinta di ricoprire con un pennellino l’interno. Quando è asciutto , bagnare con la pompa e con la pennellessa cercare di fondere tutto . per i cieli e in genere per le zone chiare il restauro riesce più difficile , più facile è per le zone con molti colori, monti, alberi, frasche, architetture, stoffe, ecc. i diversi toni di colore. E’ un lavoro di responsabilità e alle volte bisogna rifare tutto il pezzo.

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