Con la legge 102/2009 è stata reintrodotta la possibilità di rimpatriare o di regolarizzare attività finanziarie illegalmente detenute all’estero
E ciò è possibile farlo dal 15/09/2009 a 15/04/2010 . In sostanza, diviebne possibile far rientrare legittimamente , in Italia, attività finanziarie detenute oltre il confine. O in alternativa, si può mantenere all’estero ( regolarizazzione) purchè lo stato in cui la ricchezza risulta in essere sia un paese UE, o con il quale esiste la possibilità di scambio di informazioni a livello fiscale.
Il nome scudo fiscale è una caratteristica che mantiene l’aninimato nei confronti dell’amministrazione Finanziaria, di chi fa rientrare la ricchezza. In soldi verrà eretto una sorta di protezione in favore della ricchezza rimpatriata e di colui che rimpatria. per espresso richiamo della disciplina previgente ( art. 14 D.L. n. 350/2001 ) gli intermediari incaricati di svolgere le operazioni di rimpatrio o regolarizazzione non devono comunicare all’aministrazione finanziaria, ai fini di accertamento tributario , dati e notizie concernenti le dichiarazioni riservate.
Solo tramite questi ultimi sarà possibile il ritorno dei capitali. Possono aderire coloro che hanno omesso di dichiarare le ricchezze transfontalier, nel cosidetto quadro RW della propria dichiarazione dei redditi, possono beneficiare delle riemersioni dei capitali e dei patrimoni occultati solo se in possesso di determinati requisiti.
In particolare avranno accesso all’istituto solo le persone fisiche, gli enti non commerciali compresi i trust, le società semplici e le associazioni equiparate. In sintesi possono essere rimpatriati oltre al denaro innumerevoli attività finanziarie come: azioni obbligazioni, conti correnti, polizze vita, contratti finanziari. Consentita anche la regolarizzazione e o il rimpatrio di beni patrimoniali, quali immobili o gioielli ed opere d’arte. In linea generale , con eccezioni, l’imposta straordinaria cui saranno soggetti i contribuenti che vorranno ravvedersi ammonterà a circa il 5 % di quanto si decide di regolarizzare.
Lettori fissi
martedì 11 maggio 2010
Come curare la congiuntivite
Si tratta di un’infiammazione del rivestimento dell’occhio e della palpebra ( congiuntiva) causata da virsus oppure da batteri che allora provocano una secrezione di pus. Talvolta però può essere il sintomo di una reazione allergica.
Come si riconosce: l’occhio appare arrossato e il bimbo accusa bruciore molto intenso e fastidio soprattutto quando guarda la luce. Quando si risveglia almattino ha le palpebre incollate e se l’infezione è batterica secrezione di pus. In attesa del pediatra pulite delicatamente con batuffolo di cotone imbevuto di acqua bollita tiepida o di camomilla procedendo dall’angolo esterno a quello interno.
Iniziate dall’occhio non infiammato poi cambiate batuffolo e continuate con l’altro. la congiuntivite può trasmettersi con facilità, quindi per evitare epidemie familiari abbiate cura di lavarvi le mani,prima e dopo la pulizia, e di separare gli asciugamani e altri oggetti che vengono a contatto con gli occhi del piccolo.
Come si cura: primadi somministrare qualsiasi collirio è indispensabile consultare il pediata che stabilirà la causa della congiuntivite. Se si tratta di un’infezione batterica vi prescriverà una pomata o un collirio antibiotic, se invece è di tipo virale non vi sono cure specifiche e il disturbo passa nel giro di qualche settimana
Come si riconosce: l’occhio appare arrossato e il bimbo accusa bruciore molto intenso e fastidio soprattutto quando guarda la luce. Quando si risveglia almattino ha le palpebre incollate e se l’infezione è batterica secrezione di pus. In attesa del pediatra pulite delicatamente con batuffolo di cotone imbevuto di acqua bollita tiepida o di camomilla procedendo dall’angolo esterno a quello interno.
Iniziate dall’occhio non infiammato poi cambiate batuffolo e continuate con l’altro. la congiuntivite può trasmettersi con facilità, quindi per evitare epidemie familiari abbiate cura di lavarvi le mani,prima e dopo la pulizia, e di separare gli asciugamani e altri oggetti che vengono a contatto con gli occhi del piccolo.
Come si cura: primadi somministrare qualsiasi collirio è indispensabile consultare il pediata che stabilirà la causa della congiuntivite. Se si tratta di un’infezione batterica vi prescriverà una pomata o un collirio antibiotic, se invece è di tipo virale non vi sono cure specifiche e il disturbo passa nel giro di qualche settimana
Come cucinare melanzane e agnello con piselli alla menta
Ingredienti per 4 persone2 melanzane, 200 grammi di piselli puliti, menta, aglio, olio, 100 grammi di polpa di agnello, rosmarino, maggiorana, timo.
Privare la polpa di agnello di tutte le pellicine e i grassetti. Tagliarla a dadolini molto piccoli. Far saltare la carne per qualche minuto in olio profumato di aglio e di un trito finissimo di rosmarino e timo. Sbucciare con il pelapatate le melanzane.Tuffare rapidamente in acqua bollente salata le strisce sottilissime di buccia di melanzana
Mettere ad asciugare su carta da cucina. Ridurre a piccoli cubetti la polpa delle melanzane. Passare in padella con olio, aglio e maggiorana. Lasciar cuocere brevemente in modo da lasciare la verdura croccante. Unire la polpa di agnello a quella di melanzana. Togliere gli spicchi di aglio. Aggiustare di sale e pepe.
Lasciar riposare. Preparazione della charlotteFoderare quattro stampini monodose con le bucce di melanzana, lasciandole ricadere anche oltre i bordi degli stampini. Riempire con il composto di agnello e melanzana. Ripiegare le bucce al centro dello stampino fino a chiudere completamente il contenuto. Passare in forno a 160° per 15 minuti a bagnomaria. Far bollire brevemente i piselli freschi in acqua salata. Saltarli in olio, aglio e menta. Sale e pepe. Presentazione Adagiare al centro del piatto la charlotte. Contornare con i piselli. Guarnire con un rametto di rosmarino e con foglioline di timo. Un filo di olio di frantoio completa la presentazione.
Privare la polpa di agnello di tutte le pellicine e i grassetti. Tagliarla a dadolini molto piccoli. Far saltare la carne per qualche minuto in olio profumato di aglio e di un trito finissimo di rosmarino e timo. Sbucciare con il pelapatate le melanzane.Tuffare rapidamente in acqua bollente salata le strisce sottilissime di buccia di melanzana
Mettere ad asciugare su carta da cucina. Ridurre a piccoli cubetti la polpa delle melanzane. Passare in padella con olio, aglio e maggiorana. Lasciar cuocere brevemente in modo da lasciare la verdura croccante. Unire la polpa di agnello a quella di melanzana. Togliere gli spicchi di aglio. Aggiustare di sale e pepe.
Lasciar riposare. Preparazione della charlotteFoderare quattro stampini monodose con le bucce di melanzana, lasciandole ricadere anche oltre i bordi degli stampini. Riempire con il composto di agnello e melanzana. Ripiegare le bucce al centro dello stampino fino a chiudere completamente il contenuto. Passare in forno a 160° per 15 minuti a bagnomaria. Far bollire brevemente i piselli freschi in acqua salata. Saltarli in olio, aglio e menta. Sale e pepe. Presentazione Adagiare al centro del piatto la charlotte. Contornare con i piselli. Guarnire con un rametto di rosmarino e con foglioline di timo. Un filo di olio di frantoio completa la presentazione.
Come scegliere la carozzina giusta
va scelta con cura, per questo quando l’acquistate, fate attenzione in particolare alle sue dotazioni di serie
freni è meglio che il dispositivo frenante sia montato su tutte e due le ruote posteriori: su una sola è rischioso perchè la carozzina di fronte a un ostacolo come marciapiede può girare su se stessa e ribaltarsi. Le finiture la struttura in ferro o alluminio deve essere ben coperta da gomma o altre protezioni
Il fondo deve essere rigido e indeformabile per sostenere il materasso , e facilmente lavabile La chiusura se scegliete il modello apri e chiudi, da trasformare poi in passeggino assicuratevi che i meccanismi siano facili da usare e che non sia possibile la chiusura accidentale.
L’interno se la fodera è in cotone è meglio, quella in plastica surriscalda ed è meno confortevole per il bambino. Per il passeggino valgono le stesse considerazioni , con in più l’attenzione da riservare alle cinghie che tengono il bambino e gli impediscono di cadere. Assicuratevi che siano facili da aprire e chiudere, ma che il bambino non possa scioglierle da solo
La guida durante la passeggiata, bisogna fare particolare attenzione: lemamme spesso attraversano la strada disinvolte facendosi precedere dalla carozzina o dal passeggino; questi mezzi non proteggono il bambino nel caso di un piccolo urto, sia pure con una bicicletta. Spingendo la carozzina sul marciapiede evitate di rimanere vicine all’auto in sosta: una portiera aperta all’improvviso potrebbe urtarvi. Evitate infine di sostare su marciapiedi di strade molto trafficate, soprattutto in prossimità dei semafori dove l’inqinamento da gas di scarico è elevato
freni è meglio che il dispositivo frenante sia montato su tutte e due le ruote posteriori: su una sola è rischioso perchè la carozzina di fronte a un ostacolo come marciapiede può girare su se stessa e ribaltarsi. Le finiture la struttura in ferro o alluminio deve essere ben coperta da gomma o altre protezioni
Il fondo deve essere rigido e indeformabile per sostenere il materasso , e facilmente lavabile La chiusura se scegliete il modello apri e chiudi, da trasformare poi in passeggino assicuratevi che i meccanismi siano facili da usare e che non sia possibile la chiusura accidentale.
L’interno se la fodera è in cotone è meglio, quella in plastica surriscalda ed è meno confortevole per il bambino. Per il passeggino valgono le stesse considerazioni , con in più l’attenzione da riservare alle cinghie che tengono il bambino e gli impediscono di cadere. Assicuratevi che siano facili da aprire e chiudere, ma che il bambino non possa scioglierle da solo
La guida durante la passeggiata, bisogna fare particolare attenzione: lemamme spesso attraversano la strada disinvolte facendosi precedere dalla carozzina o dal passeggino; questi mezzi non proteggono il bambino nel caso di un piccolo urto, sia pure con una bicicletta. Spingendo la carozzina sul marciapiede evitate di rimanere vicine all’auto in sosta: una portiera aperta all’improvviso potrebbe urtarvi. Evitate infine di sostare su marciapiedi di strade molto trafficate, soprattutto in prossimità dei semafori dove l’inqinamento da gas di scarico è elevato
Come si curano e si riconoscono le convulsioni
sono un fenomeno abbastanza diffuso , dovuto al sistema nervoso ancora immaturo, ma raramente sono il sintomo di una malattia seria.
Quasi sempre è la febbre alta che le scatena: ilcervello reagisce in modo incontrollato all’aumento repentino di temperaturae manda ai muscoli il comando di irrigidirsi e contrarsi. La crisi convulsiva è improvvisa: il piccolo irrigidisce tutto il corpo, perde conoscenza ed è indispensabile agli stimoli esterni, volge gli occhi indietro e ha contrazioni muscolari involontarie che scuotono braccia e gambe, ha bava alla bocca.
Cercate innanzitutto di mantenere la calma: una crisi convulsivaspaventa molto ma, come abbiamo detto, quasi sempre si risolve senza conseguenze gravi. Non precipitatevi a chiamare il pediatra ma state con il bambino finchè la crisi è passata.
Stategli vicinio ma non cercate di bloccare i suoi moviment involontari, potreste fargli male.Se è a letto giratelo su un fianco, tenetelo in questa posizione anche se è caduto sul pavimento perchè così la saliva non gli andrà di traverso. Passata la crisi , misurate la temperatura e se è ancora elevata fategli delle spugnature di acqua tiepida e mettetelo a letto con un pigiamino leggero senza coperte pesanti.
Il medico vi consiglierà di portare il piccolo in ospedale: non spaventatevi è l’unico modo per fare l’elettrocefalogramma e gli esami necessari per escludere eventuali cause più gravi. Per quanto riguarda i trattamenti, i pediatri oggi tendono ad evitare di somministrare farmaci ai bambini che hanno avuto solo episodi isolati di convulsione febbrile. E’ invece consigliabile prevenire le convulsioni con antipireticida somministrare ai primi segni di febbre.
Quasi sempre è la febbre alta che le scatena: ilcervello reagisce in modo incontrollato all’aumento repentino di temperaturae manda ai muscoli il comando di irrigidirsi e contrarsi. La crisi convulsiva è improvvisa: il piccolo irrigidisce tutto il corpo, perde conoscenza ed è indispensabile agli stimoli esterni, volge gli occhi indietro e ha contrazioni muscolari involontarie che scuotono braccia e gambe, ha bava alla bocca.
Cercate innanzitutto di mantenere la calma: una crisi convulsivaspaventa molto ma, come abbiamo detto, quasi sempre si risolve senza conseguenze gravi. Non precipitatevi a chiamare il pediatra ma state con il bambino finchè la crisi è passata.
Stategli vicinio ma non cercate di bloccare i suoi moviment involontari, potreste fargli male.Se è a letto giratelo su un fianco, tenetelo in questa posizione anche se è caduto sul pavimento perchè così la saliva non gli andrà di traverso. Passata la crisi , misurate la temperatura e se è ancora elevata fategli delle spugnature di acqua tiepida e mettetelo a letto con un pigiamino leggero senza coperte pesanti.
Il medico vi consiglierà di portare il piccolo in ospedale: non spaventatevi è l’unico modo per fare l’elettrocefalogramma e gli esami necessari per escludere eventuali cause più gravi. Per quanto riguarda i trattamenti, i pediatri oggi tendono ad evitare di somministrare farmaci ai bambini che hanno avuto solo episodi isolati di convulsione febbrile. E’ invece consigliabile prevenire le convulsioni con antipireticida somministrare ai primi segni di febbre.
Come si sviluppa la dentizione in un neonato
Ogni bambino appana nato ha già nascosto sotto le gengive il germe di tutti i suoi venti dentini da latte
Ha cominciato a costruirli dal sesto mese di gestazione ricavando dal sangue materno tutti i sali, calcio, fluoro, fosforo indispensabili per formare lo smalto e la dentina, elementi importantissimi per il nuovo sviluppo. In genere i primi dentini spuntano verso i sei mesi: ma è un dato molto soggettivo. Vi sono piccoli che anticipano anche di un paio di mesi e altri che ritardano di più di due o più.
Sono entrambi situazioni normali, molto spesso ereditarie: se voi o vostro marito avete messo i denti tardi o molto presto è probabile che anche a vostro figlio faccia lo stesso. Anche i segnali annunciano l’eruzione dei primi dentini sono molto variabili . Salivazione abbondante: è tipico di moltissimi bambini sbavare molto di più : il disagio, il senso di prurito dovuto allo stiramento delle mucose gengivali provoca una maggiore salivazione.
E’ un modo anche per rendere umida la bocca e attenuare queste sensazione fastidiose. Asciugate frequentemente la bocca e mettete sul cuscino un piccolo telo di spugna in modo da evitare che la saliva irriti mento e labbra. Gengive gonfie . è il segnale più caratteristico : sotto la spinta del dentino che rompe , infatti le gengive si infiammano.
Questa irritazione provoca fastidio e talvolta anche dolore. Il bimbo diventa irritabile, agitato, può perdere appetito. Per alleviare l’infiammazione si può passare una pezzuola imbevuta di acqua fredda oppure spalmare omate specifiche che il pediatravi indicherà. Evitate di dare al bambino cibi e bevande troppo calde che aumentano l’irritazione.
Vglia di mordere: non è certo per aggressività che vostro figlio afferra tutto ciò che tova e lo mordicchia tenacemente. Questo in realtà è una sorta di massaggio spontaneo delle gengive infiammate per effetto del dente che spinge per uscire. Può essere utile offrire dei giocattolini speciali in gomma che si raffreddano in frigorifero finchè diventano duri.
Succhiandoli e mordendoli producono una lieve anestesia da freddo che attenua il dolore. Febbre e diarrea: molte sono le mamme che associano questi disturbi al fatto che il bambino sta mettendo i denti. Non tutti i pediatri sono della stessa opinione .Qualche linea di febbre o un’improvvisa diarrea che scompaiono dopo le 24 -48 ore possono essere conseguenza dei dentini.
Tuttavia è sempre preferibile consultare il pediatra per evitare il rischio di trscurare una reale malattia che con la dentizione non ha nulla a che fare. La crescita dentale rispetta, ritmi del tutto personali. anche la progressione con cui i dentini spuntano può avere una cadenza variabile. In linea generale , i primi a erompere sono gli incisivi centrali inferiori a cui seguono quelli superiori.
Verso il 10° mese spuntano gli incisivi laterali superiori ed entro il 12° mese i laterali inferiori. In pratica , al primo compleanno il bambino avrà otto dentini: quattro sopra e quattro sotto. Entro i 18 mesi, erompono i quattro molaretti di latte che possono creare qualche fastidio perche sono più grossi degli incisivi .
Nessun problema invece con i canini che spuntano tra i 18 e i 24 mesi. A due anni, duea anni e mezzo spuntano gli ultimi quattro molari. A questo punto il bambino ha tutti i suoi venti dentini, dieci per ogni arcata. La dentizione decidua si è così completata. Dai tre ai sei anni si stabilizza mentre tra i sei e i nove inizierà il periodo della permuta con lo spuntare dei primi denti permanenti.
Ha cominciato a costruirli dal sesto mese di gestazione ricavando dal sangue materno tutti i sali, calcio, fluoro, fosforo indispensabili per formare lo smalto e la dentina, elementi importantissimi per il nuovo sviluppo. In genere i primi dentini spuntano verso i sei mesi: ma è un dato molto soggettivo. Vi sono piccoli che anticipano anche di un paio di mesi e altri che ritardano di più di due o più.
Sono entrambi situazioni normali, molto spesso ereditarie: se voi o vostro marito avete messo i denti tardi o molto presto è probabile che anche a vostro figlio faccia lo stesso. Anche i segnali annunciano l’eruzione dei primi dentini sono molto variabili . Salivazione abbondante: è tipico di moltissimi bambini sbavare molto di più : il disagio, il senso di prurito dovuto allo stiramento delle mucose gengivali provoca una maggiore salivazione.
E’ un modo anche per rendere umida la bocca e attenuare queste sensazione fastidiose. Asciugate frequentemente la bocca e mettete sul cuscino un piccolo telo di spugna in modo da evitare che la saliva irriti mento e labbra. Gengive gonfie . è il segnale più caratteristico : sotto la spinta del dentino che rompe , infatti le gengive si infiammano.
Questa irritazione provoca fastidio e talvolta anche dolore. Il bimbo diventa irritabile, agitato, può perdere appetito. Per alleviare l’infiammazione si può passare una pezzuola imbevuta di acqua fredda oppure spalmare omate specifiche che il pediatravi indicherà. Evitate di dare al bambino cibi e bevande troppo calde che aumentano l’irritazione.
Vglia di mordere: non è certo per aggressività che vostro figlio afferra tutto ciò che tova e lo mordicchia tenacemente. Questo in realtà è una sorta di massaggio spontaneo delle gengive infiammate per effetto del dente che spinge per uscire. Può essere utile offrire dei giocattolini speciali in gomma che si raffreddano in frigorifero finchè diventano duri.
Succhiandoli e mordendoli producono una lieve anestesia da freddo che attenua il dolore. Febbre e diarrea: molte sono le mamme che associano questi disturbi al fatto che il bambino sta mettendo i denti. Non tutti i pediatri sono della stessa opinione .Qualche linea di febbre o un’improvvisa diarrea che scompaiono dopo le 24 -48 ore possono essere conseguenza dei dentini.
Tuttavia è sempre preferibile consultare il pediatra per evitare il rischio di trscurare una reale malattia che con la dentizione non ha nulla a che fare. La crescita dentale rispetta, ritmi del tutto personali. anche la progressione con cui i dentini spuntano può avere una cadenza variabile. In linea generale , i primi a erompere sono gli incisivi centrali inferiori a cui seguono quelli superiori.
Verso il 10° mese spuntano gli incisivi laterali superiori ed entro il 12° mese i laterali inferiori. In pratica , al primo compleanno il bambino avrà otto dentini: quattro sopra e quattro sotto. Entro i 18 mesi, erompono i quattro molaretti di latte che possono creare qualche fastidio perche sono più grossi degli incisivi .
Nessun problema invece con i canini che spuntano tra i 18 e i 24 mesi. A due anni, duea anni e mezzo spuntano gli ultimi quattro molari. A questo punto il bambino ha tutti i suoi venti dentini, dieci per ogni arcata. La dentizione decidua si è così completata. Dai tre ai sei anni si stabilizza mentre tra i sei e i nove inizierà il periodo della permuta con lo spuntare dei primi denti permanenti.
come curare il mal di gola nei bambini
E' il sintomo più comune l’infiammazione che può colpire una delle zone della gola: dalle tonsille alla faringe
Responsabili sono in genere i virus e i batteri ma, talvolta, il mal di gola può essere il segnale di reazione a sostanzeiritanti come polvere, fumo, smog, e aria troppo secca. Si riconosce subito, basta far aprire la bocca al bambino e si vede che ha la gola infiammata, con le tonsille che possono essere arrossate.
Il bambino ha dolore quando deglutisce, può avere febbre, tosse abbassamento di voce. Cosa potete fare: se è un banale mal di gola che causa malessere generale, è sufficiente alleviarlo offrendo bevande fresche e in generale un’ alimentazione liquida.
Al contrario se c’è febbre , dolore acuto, difficoltà di respiro è necessario chiamre subito il pediatra che vi consiglierà la cura appropriata.
Responsabili sono in genere i virus e i batteri ma, talvolta, il mal di gola può essere il segnale di reazione a sostanzeiritanti come polvere, fumo, smog, e aria troppo secca. Si riconosce subito, basta far aprire la bocca al bambino e si vede che ha la gola infiammata, con le tonsille che possono essere arrossate.
Il bambino ha dolore quando deglutisce, può avere febbre, tosse abbassamento di voce. Cosa potete fare: se è un banale mal di gola che causa malessere generale, è sufficiente alleviarlo offrendo bevande fresche e in generale un’ alimentazione liquida.
Al contrario se c’è febbre , dolore acuto, difficoltà di respiro è necessario chiamre subito il pediatra che vi consiglierà la cura appropriata.
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