Lettori fissi

giovedì 30 aprile 2009

Riparare una perdita d'acqua su una condotta

PRODOTTI: Saldatura a freddo, saldatura a stagno, saldatura in bobina autodecapante diametro 2 mm o bacchetta di stagno, saldatura a fuoco, saldatura a fuoco con argento diametro 2 mm, saldatura a fuoco con rame dim. 1,5 mm, flusso, trielina, tubo di rame, manicotto, lana d'acciaio.
ATTREZZI: Lima piatta, taglia tubi, pennello, pinza universale, scudo termico, sega per metalli, apparecchio di riscaldamento adatto al tipo di saldatura scelta
LE RIPARAZIONI PROVVISORIEPrima di ogni intervento, chiudere il rubinetto generale di ingresso dell'acqua e aprire il rubinetto più vicino per svuotare l'acqua del condotto.PERDITA SUL RACCORDOFissare attorno al raccordo che perde una banda di plastica (camera d'aria di una macchina, tubo irroratore, etc.)Allacciare il pezzo con del filo di ferro e una pinza piatta universale o con dei collari a vite
PERDITA A SEGUITO DI GELO (FESSURA)Tagliare la porzione di tubo rovinato con una sega per metalli o un taglia-tubo.Formare un manicotto con un pezzo di tubo plastico di diametro adeguato (ad esempio tubo irroratore).Stagnare il manicotto sul condotto d'acqua con due collari a vite.
RIPARAZIONI DEFINITIVEPERDITA SUL RACCORDONel caso di una perdita su un manicotto di collegamento:
Asciugare con uno straccio pulito la zona da saldare, che deve essere perfettamente asciutta e pulita.
Limare a bianco (mettere il metallo a nudo) la base periferica del manicotto ed il tubo.
Pulire con una spazzola metallica gli eventuali residui entrati nella cavità che perde.
Sgrassare la parte da saldare con un pennello o uno straccio imbevuto di trielina. Questo procedimento di pulizia è valido per sigillare una perdita con saldatura a freddo o a cannello.
LA SALDATURA A FREDDO Preparare una saldatura mescolando bene i due componenti e seguendo le indicazioni del fabbricante.Stendere la pasta per saldature attorno alla zona della perdita rivestendo il tubo su tutta la sua superficie con una spatola.Lasciare asciugare.
LA SALDATURA CON CANNELLO Pulire la superficie da riparare.Riscaldare il raccordo alla temperatura necessaria per la fusione dello stagno (il rame deve diventare color ciliegia).Spostare la fiamma e posare il filo di saldatura sulla giuntura che perde. Lo stagno fonde e fila in capillarità.Pulire la saldatura dopo il raffreddamento
LA SALDATURA CON CANNELLO Pulire la superficie da riparare.Riscaldare il raccordo alla temperatura necessaria per la fusione dello stagno (il rame deve diventare color ciliegia).Spostare la fiamma e posare il filo di saldatura sulla giuntura che perde. Lo stagno fonde e fila in capillarità.Pulire la saldatura dopo il raffreddamento
Tagliare un pezzo di tubo di rame di una lunghezza leggermente inferiore alla porzione rovinata. Pulirla e sgrassarla.Metterla in posizione con i manicotti.Saldare.

Installare una doccia

PRODOTTI: Cabina, piatto doccia, antine o tende, miscelatore o valvola termostatica, soffione, flessibile, supporto, tubi di rame diametro 12x14, raccordi, gomiti di rame, collarini di fissaggio diametro 14, sifone per doccia, tubi-raccordi PVC diametro 40, collararini di fissaggio diametro 40, silicone trattato fungicida, colla per PVC, trielina, acetone, cemento da sigillo, mattone di gesso, conglomerati.
ATTREZZI: Metro, cazzuola, secchio, livella, multipresa, chiave inglese, cacciavite, seghetto per metalli, tagliatubi, trapano elettrico.
CABINA DOCCIA:Completamente equipaggiata e pronta da posare, è composta da un piatto in metacrilato, da pareti con antine scorrevoli o tendina, da rubinetti, da uno scarico e da un soffione.PIATTOOgni piatto, indipendentemente dalla sua forma, può essere:
da appoggiare: il piatto è posato a terra. In questo caso occorre prevedere lo scavo per lo smaltimento delle acque;
da sopraelevare: evita opere murarie poiché il deflusso avviene in superficie;
da incastrare: anche in questo caso occorre un intervento di carattere murario.
ANTINELe antine possono essere: scorrevoli, paravento a fisarmonica o su cardini.TENDALe tende possono essere montate da muro a muro, ad angolo o a "U".RUBINETTI E SOFFIONEPotete avere, a scelta, un rubinetto miscelatore o meglio ancora una valvola miscelatrice meccanica o termostatica (vedi scheda consigli n. 50.02), un soffione normale in ABS o metallo, con la possibilità di regolare il flusso dell'acqua. I supporti per i soffioni possono essere scorrevoli su colonne o fissi.ALIMENTAZIONECalcolate la lunghezza dei tubi, il numero dei gomiti, i manicotti e i raccordi necessari. L'alimentazione dell'acqua deve avvenire mediante tubi di rame rigidi o ricotti (flessibili). Per opere di deflusso vedere scheda consiglio n.50.02 e 50.09)DEFLUSSOSifone per doccia: esiste in PVC o in metallo. In funzione dell'altezza disponibile sotto il piano potete adottare un sifone piatto o un sifone semplice.TUBII tubi di PCV, i raccordi, i collarini di fissaggio ed i gomiti (diametro 40 mm) devono essere in funzione della lunghezza della rete di deflusso. I vari collegamenti dovranno essere fatti con l'idonea colla speciale per PCV
LA PREPARAZIONE ALLA POSAL'installazione inizia con delle opere necessarie per creare un adeguato sistema di deflusso delle acque.Posizionate il piatto doccia nello spazio previsto: tra le pareti, sul piano del pavimento che, nel frattempo, avrete già preparato. Tracciatene la posizione.
Montate a titolo di prova, il sifone piatto o il sifone semplice sul piatto doccia.Ponete sotto il piatto doccia il sifone (D) con inserito il giunto di tenuta stagna (C); fissatevi la griglia (B) senza stringere inserendola dall'alto attraverso il piatto doccia. Avvitate (A)
Misurate l'altezza del sifone in modo da determinare la posizione del tubo di scarico.
Smontate il sifone e misurate il tratto corrispondente dall'asse Y e Z compreso tra l'apertura di deflusso nel piatto doccia e il suo lato "Z".Riportate Y e Z sul pavimento prendendo come riferimento le linee precedentemente tracciate.Il punto O darà con precisione la posizione del sifone.
Raccordate la canalizzazione di deflusso della doccia al sistema esistente (lavabo o vasca), tenendo conto che la pendenza minima necessaria è di 1 cm per metro.Per fissare il tubo di PVC su un manicotto o un gomito: ricoprite di colla la parte "maschio" su tutto il bordo dopo averla sgrassata con dell'acetone. Incastrate la parte femmina con decisione: la presa sarà immediata. Togliere la colla in eccesso.
CONSIGLIBloccate il tubo in PCV con dei blocchetti di polistirolo espanso.Prima di fissare il "montaggio di prova" correggete, se necessario, la posizione del tubo.Stringete il dado di partenza del sifone.
MONTAGGIO DEL PIATTOVerificate, con l'aiuto di una livella a bolla d'aria, che il piatto sia ben orizzontale.Sigillate i bordi del piatto doccia con il gesso o con il cemento, senza dimenticare il giunto impermeabile a tenuta stagna sul sifone.Deponete una striscia di silicone fungicida intorno all'apertura della griglia di deflusso.Avvitate la griglia sul sifone.
ALIMENTAZIONEPer evitare di realizzare un'installazione di eccessivo ed inutile impegno, collegatevi ad un circuito esistente
IMPERMEABILIZZAZIONERealizzando un gradino complementare ai bordi, è possibile allargare lo spazio relativo al piatto doccia. Il vantaggio sarà quello di impedire, data la sua pendenza, parzialmente la diffusione dell'acqua.Sigillare con silicone i bordi del piatto, per assicurarne la perfetta impermeabilità dopo aver sgrassato la superficie interessata con trielina.

Installazione di un rubinetto

CHE TIPO DI RUBINETTO SCEGLIERERubinetto semplice:un solo tubo per l'acqua in arrivo e uno solo in uscita (calda o fredda). Installazione a muro o su colonna. L'entrata di questo rubinetto è sempre maschio.Monoforo:due arrivi d'acqua (calda e fredda) per due rubinetti e una sola uscita. Messa in opera su colonna. Foro d'entrata in tubo di rame con due attacchi maschi da avvitare.Miscelatore:due arrivi di acqua (calda e fredda). Una leva regola la temperatura della miscela d'acqua calda-fredda. Fori d'entrata e modalità d'installazione identici a quelli del mescolatore.Miscelatore termostatico:permette una regolazione costante della temperatura desiderata. I miscelatori moderni sono provvisti di dischi in ceramica di durata illimitata. Questi rimpiazzano le tradizionali guarnizioni di chiusura in gomma presenti nella rubinetteria tradizionale.
PRODOTTI: Rubinetto semplice, rubinetto con due arrivi (monoforo o miscelatore), raccordi a collare maschio-femmina o biconi, giunti e rondelle metalliche, riduzioni a gomito, da avvitare, giunti di fibra, anello biconico (ogiva) giunti di gomma, rondelle di acciaio, nastro di teflon, canapa, silicone.
ATTREZZI: Chiavi piatte, pinza universale, martello, mazzuolo, scalpello piccolo, lima rotonda per legno, trapano, tagliatubi, morsa da idraulico, cacciavite a croce, punta al tungsteno, lima a "coda di topo" o semi rotonda (morbida), chiave per snodi o eccentrici.
FORATURA LAVABO E LAVELLOPosizionate il lavabo, individuate la pastiglia preforata e segnatene approssimativamente il centroCon una punta al tungsteno da 8 mm o con un cacciavite a croce da usarsi come punteruolo, scollate la pastiglia battendo delicatamente con un martello. La pastiglia si deve rimuovere senza difficoltà.Se l'attrezzo ha attraversato la pastiglia senza scollarla, ingrandite delicatamente il foro con un piccolo scalpello.
FORATURA DALL'INTERNO VERSO L'ESTERNOLavandino d'acciaio inoxTracciate la posizione del buco e poi effettuate una serie di fori tangenti; il foro non deve avere un diametro compreso tra 32 e 38 mm.Togliete il pezzo centrale, limate il foro con una lima a "coda di topo" o semi rotondaSuperficie di lavoro in legnoProcedete come per il lavandino in acciaio inox.Ultimate con una lima per legno rotonda.
Su piastrellaProcedete come per il lavandino in acciaio inox ma effettuate la foratura con una punta al tungsteno, avendo cura d'incollare del nastro adesivo sulla zona di foratura, in modo da evitare schegge.
Fissaggio di un rubinetto, un mescolatore o un miscelatore su lavandino.
RACCORDI SPECIALI- Tubolari:2 diametri, ambedue femmina.- A gomito:2 diametri, maschio o femmina- Eccentrici:2 diametri, maschio o femmina.
L'INSTALLAZIONE MURALEInstallazione a vistaAvvitate il raccordo nel muro avvalendovi dell'apposito tassello. I suoi fori sono in rapporto al diametro d'entrata del rubinetto e al raccordo per collare "maschio-femmina"Installazione a incastroCon tubi a incastro: il rame va opportunamente rivestito, dovrà perciò essere infilato in una morbida guaina di plastica ad anelli.Montaggio con raccordo diritto: avvitate il rubinetto nell'uscita femmina del raccordo
Rubinetto a due arriviMontate il rubinetto su tubi e raccordi, in occasione del fissaggio o del sigillo dei tubi stessi.I tubi risulteranno in tal modo, esttamente posizionati sull'interasse del rubinetto.Smontate quindi il rubinetto prima di rivestire il muro.Se l'interasse dei tubi è diverso da quello dei rubinetti o del mescolatore, utilizzate raccordi eccentrici.
RACCORDI SPECIALIGrazie alla rotazione del suo gomito, il raccordo eccentrico permette di unire mescolatore e miscelatore a tubi aventi un interasse diverso da quello del rubinetto.
LA CONGIUNZIONE TUBO-RUBINETTORACCORDO PER BRASATURA O SALDATURANon raccordare mai per saldatura i tubi con miscelatore dotato di dischi di ceramica.RACCORDI CON COLLAREIl raccordo si effettua con raccordi a vite "maschio" e "femmina". I 2 elementi filettati si infilano ad ogni estremità dei tubi e successivamente stretti.I raccordi con collare comprendono un giunto di fibra per assicurare la tenuta stagna.Potete realizzarli voi stessi con una morsa da idraulico.Il collare può essere utilizzato per:
raccordare 2 tubi tra loro
raccordare un tubo su un rubinetto
Due tubi di diametro differente possono essere uniti interponendo, tra i due collari, un raccordo a riduzione doppio "maschio".
RACCORDI BICONISu un rubinettoQuesto tipo di raccordo prevede due dadi che si avvitano su un pezzo centrale. Le estremità dei tubi ricevono il dado, quindi un'"ogiva".La tenuta stagna è garantita dal fissaggio dell ' "ogiva" tra i due raccordi smussati da avvitare.Sui tubiLa tenuta stagna è assicurata dal serraggio di due dadi su un raccordo a riduzione o filettato che pressano le "ogive" sui tubi.
RACCORDO A GIUNTI E RONDELLE METALLICHEIl principio, identico a quello appena visto, prevede soltanto l'utilizzo di rondelle curve d'acciaio e di un giunto di gomma al posto dei collari bi-conici.Ai fini del serraggio la rondella si raddrizza e si sistema nel fondo piatto del dado.Pratico e rapido, questo tipo di raccordo permette la giunzione di tubi di diametri diversi.RACCORDO PER AVVITAMENTO (rubinetto ad estrazione)Per ottenere la tenuta stagna:arrotolare del nastro di teflon, facendogli compiere alcuni giri nel senso dell'avvitamento; potete utilizzare anche della filaccia e della pasta per giunti.Avvitate il rubinetto nell'entrata "femmina", per esempio di un raccordo.Per tubi di diametri diversi, esistono raccordi con riduzioni intermedie, saldabili qualsiasi sia il tipo di raccordo

Taboulé ai broccoli

Ingredienti :
½ broccolo
200g di couscous
1 peperone
½ cetriolo
5 cipolle novelle piccole
2 limoni
1 confezione di feta
menta fresca
prezzemolo fresco
olio d'oliva sale, pepe

triglie al cartoccio

Ingredienti :8 triglie
100g di paté di olive
16 foglie di basilico
3 cucchiai d'olio d'oliva un pizzico di sale
succo di limone
Ricetta :Riscalda il forno a 150°C (th-5). Pulisci, lava le triglie e lasciale asciugare. All'interno di ogni triglia metti un cucchiaino di paté di olive e 2 foglie di basilico. Sala, versa l'olio di oliva, un po' di succo di limone e inforna per 10-15 minuti.

Cosa è un contratto di mutuo

Il contratto di MUTUO (disciplinato dall'art. 1813 ss. del Codice Civile), come il contratto di comodato, di deposito, di sconto, è un CONTRATTO REALE, ossia che si perfeziona e viene in essere CON LA CONSEGNA DELLA RES MUTUATA (o del denaro mutuato).

Prima della consegna, il mutuo non esiste.E siccome le banche NON CONSEGNANO, né potrebbero consegnare, il denaro del 'mutuo', perché NON LO HANNO, stante il sistema di riserva frazionaria e il modo di capitalizzarsi senza denaro proprio, I MUTUI NON VENGONO IN ESSERE.Se la banca fa firmare un contratto preliminare di mutuo, ebbene, questo è un contratto non di mutuo, ma che impegna le parti a concludere un mutuo - ossia, impegna la banca a DARE il denaro, e il cliente a riceverlo, a rimborsarlo e a pagare gli interessi.Ma siccome la banca non dà il denaro, il mutuo non viene concluso. Quindi non vi è obbligo di restituzione né di pagamento di interessi.Con questa premessa, occorre studiare le pratiche di mutuo per accertare che cosa sia stato fatto, concretamente, volta per volta. Codice Civile (1942) Art. 1813 Nozione.[I]. Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all'altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili, e l'altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità. Art. 1814 Trasferimento della proprietà.[I]. Le cose date a mutuo passano in proprietà del mutuatario [ 1782].LA CORTE DI CASSAZIONE HA DETTO:Il contratto di apertura di credito bancario è un negozio mediante il quale la banca si obbliga a tenere una somma di danaro a disposizione del cliente, il quale ha diritto di utilizzarla anche immediatamente dopo l'apertura del credito, mentre il mutuo è il contratto (reale) con il quale una parte consegna all'altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili. (Nella specie, gli elementi che caratterizzavano l'apertura di credito sono stati individuati, attraverso l'esame del modulo sottoscritto dal cliente, nell'obbligazione della banca di tenere a disposizione del cliente stesso una somma di danaro per un certo periodo di tempo, nella facoltà del cliente di utilizzarla in una o più volte, nell'obbligazione assunta dal medesimo di pagare alla scadenza quanto dovuto per capitale, interessi e spese, nella facoltà della banca di recedere in qualsiasi momento dal rapporto, nella garanzia prestata da un terzo, nei movimenti che erano seguiti nel conto corrente).Cassazione civile, sez. I, 4 febbraio 2000, n. 1225Soc. Finalfra c. Banca pop. Brescia e altro Giust. civ. 2000, I,1679Il mutuo è contratto di natura reale che si perfeziona con la consegna di una determinata quantità di danaro (o di altra cosa fungibile) ovvero con il conseguimento della giuridica disponibilità di questa parte del mutuatario, la quale può ritenersi sussistente, come equipollente della "traditio", nel caso in cui mutuante crei un autonomo titolo di disponibilità in favore del mutuatario, in modo tale da determinare l'uscita della somma dal proprio patrimonio e l'acquisizione della medesima al patrimonio di quest'ultimo. Nel predetto paradigma contrattuale rientra pertanto anche il caso in cui la somma mutuata sia depositata su di un libretto fruttifero di risparmio al portatore, contestualmente costituito in pegno a favore del mutuante a garanzia di una fideiussione da quest'ultimo prestata a beneficio del mutuatario per l'erogazione di un finanziamento in valuta estera da parte di banca estera, poiché detta somma, pur non essendo mai entrata nella disponibilità materiale del mutuatario, è comunque uscita dalla disponibilità del mutuante ed entrata nel patrimonio del mutuatario.Cassazione civile, sez. I, 15 luglio 1994, n. 6686

La sega a mano

Per segare correttamente, utilizzare una sega adatta allo spessore e alla durezza del materiale da segare:legno di carpenteria: sega lunga a grossa dentaturatondino di legno: sega a dorso, dentatura finecompensato: sega a dentatura finepannello di truciolato: sega a dentatura media, trattata
ATTREZZI:
SEGACCIOUniversale: utensile da taglio per tagliare dritto. Si compone di un’impugnatura in legno o in plastica e di una lama triangolare in acciaio. È preferibile una lama in acciaio cromato vanadium. La sua lunghezza varia dai 30 ai 60 cm. Più la lama è lunga, più l’ampiezza di taglio è importante. Utilizzare una dentatura media al passo di 4mm (il passo è l’intervallo o la distanza tra i denti).Sega per tagli trasversali (troncatrice): lama grande a grossa dentatura per tagliare il legno trasversalmente
SEGA A DORSOUtensile di precisione per tagliare dritto. Utilizzato soprattutto con una cassetta per cornici per incorniciare e assemblare. Si compone di un impugnatura in legno o in plastica e di una lama rettangolare in acciaio tenuta da un dorso di ottone o in acciaio per assicurare una buona rigidità. La sua lunghezza media è di 30 cm e il passo è di 2,5 mm.
LE SEGHE SPECIFICHESega da traforo: orientabile e intercambiabile abbastanza fine per tagli del legno e derivati.Sega foretto o gattuccio: lama spessa e dentatura affilata per tagli centrali di pannelliSega per impiallacciature: lama di piccola dimensione a dentatura molto fine, per il taglio preciso di fogli di impiallacciatura.
LE LAME:Scegliere lo spessore della lama secondo il lavoro da effettuare: più il numero di denti è elevato, più la dentatura è fine e la segatura è grossolana ma rapida.La lama della sega necessita una affilatura regolare, salvo quella a dentatura trattata che si avvale di una dentatura permanente(Per l’affilatura delle lama vedere Scheda Consigli n. 20.12)
LA FORMA DELLA DENTATURASemi inclinata o universale per segare nei due sensiDritta o isoscele per segare di traverso rispetto alla venatura (taglio in sezioni)Inclinata per la segatura in lungo
LA PREPARAZIONEEseguire una linea precisa per il taglio evidenziando con una croce la parte da tagliare.Fissare saldamente il pezzo da segare con dei serragiunti sul banco da lavoro, affinché non si muova e non vibri.Intercalare delle zeppe di legno tra il serragiunto e il pezzo da lavorare per non rovinare la parte decorativa.Prendere una posizione comoda e stabile per non avere fastidio nei movimenti e potersi inclinare sopra la linea del pezzo da segare. Seguire la linea tenendo conto dello spessore della lama. Segare sempre dalla parte da eliminare.Per evitare qualsiasi scheggia, segare sempre dalla parte opposta a quella decorativa.Per facilitare lo scivolamento nel taglio, rivestire la lama di paraffina o cera da candela.Per rinnovare il tagliente delle seghe a dentatura indurita a vita, passare due volte la pietra per affilare, a grana fine, su ambo le parti, facendola scivolare dall’estremità della lama verso l’impugnatura
LE TECNICHE DI TAGLIOTenere l’impugnatura della sega saldamente ma senza contrazioni nel movimento del polso ed avviare il taglio con precisione.Tenere la sega quasi orizzontale con la mano destra ed impugnarla vicino alla linea da seguireMettere il pollice della mano sinistra accanto alla linea in modo che serva da guida.Posare la lama sull’angolo del pezzo da tagliare e tirare la sega verso di sé, almeno 2 o 3 volte, ma senza aggrapparsi. Quando la lama morde il legno, inclinarla a 45° e proseguire il taglio con un movimento alternato in avanti e indietro.
Per finire il taglio, inclinare la sega sino a riportarla nella posizione verticale. Ridurre il movimento per dare dei colpi di sega corti diminuendo la pressione e per evitare delle scheggiature.Mantenere, mentre si taglia, il pezzo da tagliare.
PER SEGARE GRANDI LUNGHEZZEUtilizzare una guida metallica o un tassello inchiodato provvisoriamente.Inserire una zeppa di legno nella linea già segata per evitare che non si richiuda e blocchi la lama.
Posizionare un sostegno sotto il pezzo da tagliare per evitare ogni spaccatura in fine taglio.
IL TAGLIO AD ANGOLOI PEZZI DI LEGNO DI PICCOLA SEZIONEUtilizzare una sega a dorso, a dentatura fine e una cassetta per cornici.Mantenere saldamente il pezzo di legno nella cassetta per cornici.Scegliere le scanalature corrispondenti al taglio desiderato e segare lentamente, tenere la lama in posizione orizzontale.
I PEZZI DI LEGNO DI GRANDE SEZIONEUtilizzare una sega a saracco a lama larga e rigida con una guida di taglio regolabile. Gli angoli variano da 45° a 135°.
IL TAGLIO DI APERTURAUtilizzare una sega a foretto o gattuccio munita di una lama molto stretta e rigida. Serve a realizzare dei tagli dritti e sinuosi.Tracciare il taglio. Forare all’interno del tracciato uno o più buchi da 20 mm di diametro con l’aiuto di una punta per legno.Infilare la sega nel buco e tagliare tenendo la sega verticalmente.

IL TAGLIO DEI PANNELLI
IL COMPENSATOUtilizzare una sega per pannelli, a dorso dentato in parte, lama larga e rigida a dentatura fine e cominciare a tagliare il pezzo dritto in mezzo al pannello con la punta arrotondata e dentata.Utilizzare un tassello come guida. Tirare la lama verso di sé premendo fortemente più volte.Girate la lama rispetto lo spessore del pannello per terminare il taglio.
L'IMPIALLACCIATURAScegliere una sega a dentatura molto fine ed incollare sul tracciato del taglio un nastro adesivo trasparente.Segare attraverso il nastro in modo da evitare scheggiature.
IL TAGLIO DI STRISCE SOTTILIFissare l'asse da segare su un asse più larga di qualche centimetro.Segare tagliando prima l'asse di sotto che serve da guida.

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