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domenica 17 aprile 2022

Il nome dei funghi


 Fistulina hepatica merita senza dubbio il nome popolare di "lingua di bue".

Otidea onotica non poteva che chiamarsi "orecchie d'asino".

Certamente i funghi Armillariella mellea assomigliano a "chiodini".

Per Lepiota procera i paragoni possono essere due: "mazza di tamburo" o, quando il cappello è aperto, "ombrello parapioggia".

I funghi hanno ricevuto nomi scientifici solo nel secolo XVIII a opera dei padri della nomenclatura micologica: C.H. Persoon e lo svedese E.M. Fries. È, a questo proposito, interessante e utile notare come

spesso il nome dei funghi, sia esso scientifico o di tradizione popolare, derivi da sue specifiche caratteristiche funzionali, si riferisca a particolari condizioni abitative o ambientali, nasca dalla struttura o dalla forma particolare che quella determinata specie assume. Facciamo alcuni esempi: Amanita muscaria deriva il proprio nome dalla sua presunta azione moschicida; Polyporus ovinus dalla facilità con cui le pecore e le capre se ne cibano; altri funghi derivano il nome dalla somiglianza con parti di animali, quali orecchie d'asino (Otidea onotica), lingua di bue

(Fistulina hepatica), porcino (Boletus edulis), gallinaccio o galletto (Cantharellus cibarius). Altri nomi si riferiscono a caratteristiche molto evidenti che colpiscono subito l'occhio del raccoglitore, come i "lattari", che, appena spezzati, gemono un latice biancastro o color carota, e i "chiodini" (Armillariella mellea), per l'aspetto che ricorda negli stadi giovanili un grosso chiodo; altri, infine, dal substrato o sede su cui si sono differenziati, come il "piopparello", che vive sul pioppo, o il "prataiolo", che vive nei prati e nei terreni grassi.

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