Lettori fissi

sabato 8 maggio 2010

come si tinge la rete utilizzata in teatro

vi indico alcune tecniche teatrali che se siete appasionati possono esservi utili
In un grande bidone o un grande recipiente in terra cotta, si scioglie la tinta nell’acqua ( generalmente la rete si tinge con la nigrosina , con il penetro pure le tinture o le aniline sono ottime) La rete distesa viene con pazienza arrotolata come un salame che può essere della misura anche di m. 20 e passata attraverso la tinta del recipiente.

fatta questa operazione e sgrondata della tinta , si distende o all’aperto o nel alone, tenendola il più possibile a squadra , magari fermandola con le bullette.

Per tingerla quando è in opera si distende un vecchio fondale dalla parte alla rovescia e imbullettata la rete si da la tinta con la pompa , distendendola con la pennellessa intinta della tinta del vaso. Se però volete essere più sicuri della tinta che volete ottenere potete farla tingere in tintoria.

come e quando portare il bambino al mare

Un lattante può benissimo essere portato al mare
E’ risaputo che i bambini che nascono in un paese vicino al mare non hanno problemi.. anche se è naturale che dovete prendere alcune precauzioni - Evitate i periodi più caldi: i mesi centrali infattti sono troppo afosi, l’ideale è giugno e settembre

- scegliete zone con molto verde e soprattutto ben ventilata dove è possibile passeggiare senza pericolo che il bambino soffra troppo il caldo - evitate ovviamente i posti che sono troppo afflllati e rumorosi e le località in cui è necessario spostarsi in auto

- andate sulla spiaggia nelle prime ore del mattino ( entro le 11 e nel tardo pomeriggio dopo le 17 , non tenete il bambino sotto i raggi diretti del sole e proteggetelo sempre e comunque con una crema solare

come si confezionano le scene di tela e di carta teatrali

tecniche un pò antiche ma ancora utilissime pr il confezionamento delle scene teatrali

Fondale: In alto sacca cucita ( cervello) al piede : sacca cucita o sacca finta alta cm 15 per infilare lo stangone. Sacche intermedie già preparae su tela e cucite al fondale per portarlo in soffitta in seconda, terza, quarta. Lati: orlatura e cucitura a mano con tela girata doppia ( cm 5 )

Principale: sgue le stesse regole del fondale la parte interna ed esterna ( lato ) è orlata . invece di sacche intermedie alle code si cucioni i nasi. teletta: segue le stesse regole del fondale se a forma rettangolare invecce delle sacche intermedie ha i nasi ( pezzetti di tela cuciti per sostenere le cantinelle o regolini)
se la teletta è con gli orli interni frastagliati ( frasca, roccia, tronchi)confezionare regolarmente sacche e orli, in ogni sporgenza vengono cuciti una fila di nasi, per sostenere la tela a mezzo di regolini fermati con le bullette. Se telette di fondo poco visibili per i, pubblico, o scene di notte , nelle sporgenze si può mettere la rete.
Pezzi armati: per i pezzi armati imbullettati sui teli di legno quando si prepara la tela a terra, si tiene di misura più grande della pittura di almeno 15 cm( rinforzo alla francese) tela che girata viene imbullettatadietro il telaio di legno. Per le aperture archi, porte, finestre si mantiene la stessa fascia di tela di 10 cm .
Come ho spiegato la fortezzatura alla francese fa parte della tela dipinta o se manca si aggiungono le strisce con una cucitura a mano. le cuciture a amcchina si usano o prima di dipingere il pezzo , a tela nuova o se i pezzi sono di misure medie. si rimette la francese nel caso p.e. sia una parte segreta in una parete dipinta o tappezzeria con un disegno che ha dei riquadri.
Il fianco viene dipinto e finito si segna la porta segreta. Tagliata no rimangono i cm 10 di tela per la francese, nè ul fianco, nè sulla porta. In questo caso viene rimessa la striscia di tela con cuciture

come si realizzano le scene dipinte su carta

sono poco adoperate, ma per ragioni economiche i piccoli teatri di provincia, teatri parrocchiali, si servono di queste scene
La carta da scena si trova in commercio nelle cartolerie e depositi di carta: per avere un sensibile risparmio è bene comperarla direttamente , nei magazzimìni delle cartiere all’ingroso. Sono rotoli di m. 50 alti 1.50 e 1.80 . La carta ha un colore giallino lucido da un lato, opaco dall’altro ( pergamino) più è leggerea e più “canta” scuotendola ( rumore di carta schiacciata fra le mani) più è di buona qualità.

Evitate la carta opaca , perchè si rompe facilmente, assorbe i colori rendendo le tinte poco brillanti. Si dipinge sempre sulla parte lucida. Secondo le dimensioni del fondale, principale, teletta ecc. vengono tagliati i pezzi che sono poi incollati assieme sovrapponendoli di cm 5 ( colla di farina di frumento) e pressandone bene l’incollatura con le mani.

Distesi a perra per esempio 5 pezzi di carta alti 1.80 lunghi m 10 . Posti uno vicino all’altro, con un bordo di 5 cm , per poter passare la colla, si fermano con una bulletta o meglio con un peso alle due estremità e si passi la colla ai bordi. Poi velocemente perchè la colla non asciughi, due aiuti pigliano il primo foglio e lo portano vicino ad un muro laterale della sala.
Preso il foglio n. 2 lo rovesciano , portando l’orlo incollato contro l’altro premendo con le mani , li incollano assieme, poi incollano il n. 3 e così di seguito. Questo lavoro per far presto e perchè tutto venga bene ha bisogno di una lunga pratica, per sapere tenere tutti i teli sulla linea parallela dei 5 cm.

le prime volte è bene segnare con il carbone una linea di 5 cm avendo così la sicurezza di incollare tutti i fogli perfettamente giusti. Quando lo scenografo e invece solo a lavorare , deve adottare questo sistema: Posti a terra i pezzi di carta nella posizione esatta sovrapponendoli di 5 cm si fermano con le bullette.
Segnata con il carbone la traccia , si girano i bordi all’altezza di 5 cm. Cominciando dal foglio n.2 si dà la colla al bordo, poi con le mani si pressa contro il foglio n. 1 incollandolo e si ripete l’operazione per gli altri fogli. terminato di incollare tutti i lati, si levano i pesi e presa per lato la carta si scuote dolcemente in modo che si alzi da terra, cambiando posizione anche di pochi cm per evitare che se fosse al di sotto un pò di colla , la carta non rimanga attaccata al tavolato.
Terminato questo lavoro la carta è pronta per essere dipinta. Si incolla il bordo della carta inumidita sul tavolato , poi si taglia e si rinforza con tela. Si disegna sulla carta il profilo , le porte, finestre, ecc… si ritagliano e rigirata la carta si fortezzano dipingendo quando la fortezzatura è asciutta

come realizzare i rinforzi di tela alle scene di carta

le scene di carta sono molto deboli rispetto a quelle di tela per questo necessitano di rinforzo

posizionato il pezzo alla rovescia , si passa a rinforzare lo spezzato, con le strisce di tela ghinea leggera. Se i pezzi sono di soffitta, la parte più larga di tel , viene posta sul cervello e sulla pianta, i quattro angoli vengono rinforzati con 4 pezzi di tela quadrata di cm 20 x 20 e i lati laterali , con le solite strisce di cm 6.

Sono poi rinforzate porte, finestre e rinforzo di tela intermedia , se il pezzo è molto grande . le squadre di tela agli angoli e alla mezzeria ecc. Il tutto ragionato in modo tale che il macchinista possa armare il pezzo, seguendo le tracce della tela di rinforzo.

I disegno per il rifnorzo della tela , danno un’idea di come si debba procedere : in generale le strisce di tela si tengono più larghe nelle zone perimetrali dello spezzato cm 8- 10 e più strette per le strisce e per le strisce intermedie di cm 5 .Più il pezzo è di misure maggiori più richiede un rinforzo adeguato.

come si incollano le strisce di tela di rinforzo

una tavola posta su due cavalletti , un vaso di colla , un pennello a manico corto
cone le trisce di tela si possono rinforzare le scene di carta. le strisce di tela tagliate secondo l’altezza voluta da cm 5 a cm 10 per una lunghezza massima di cm 300 . se la tela è nuova deve essere prima bagnata , perchè diminuisce di più di 5 cm .
Questa è la regola in pratica si piglia la tela per esempio un pezzo di cm 300 x 80 cm e si segnano in testa le misure per esempio cm 5 con le forbici si tagliano questi segni per una lunghezza di cm 20 e poi prese in due persone uno i capi pari, uno i capi dispari , se tira una da una parte e uno dall’altra e in un momento le strisce sono pronte, l’unico incoveniente è che i bordi si arricciano e rimangono con dei peli.

Se lo scenografo è solo , segnata e tagliata in testa la tela , strapperà una striscia per volta. Pronta la carte dipinta o segnata , ritagliate porte e finestre, lo scenografo inizia il lavoro di rinforzo. Se lavora per un grande teatro e se ha una scenografia bene attrezzata , questo lavoro e riserbato agli aiuti e agli uomini addetti alla scenografia altimenti con un aiuto , lui stesso lavora.

Le strisce sono incollate sulla tavola e date all’aiuto che incolla sulla carta, smontandole di almeno 10 cm e pressando con le mani , senza tirare la tela perchè altrimenti la carta della parte della pittura rimane tutta stropicciata , e quando i fianchi posti in piedi sono uniti , con le luci si vedono sui bordi tante piccole ombre .

Le strisce di tela e così le squadre, devono sorpassare la tela ed avere le estremità incollate sulle tavole per impedire alle strisce , asciugandosi di tirare troppo. Delle bullette aiutano la tela a rimanere ferma. Quando il pezzo è perfettamente asciutto , si leva dal tavolato, si rovescia dalla parte buona , si tagliano tutte le code di tela che sporgono fuori dalla carta e si piega con la pittura dalla parte interna

come si puliscono le scene teatrali

una scena dipinta in tela o carta se tenuta con cura può servire per anni

Pulizia dalla polvere: i pezzi montati sulle armature e quelli ripiegati , col tempo si coprono di un velo di polvere che attacca specialmente sopra la tela, resistendo anche alla ramazza. Un sistema buono che non danneggia il dipinto e fa rivivere le tinte consiste nel passare della segatura umida ( bagnata con acqua e con una scopa di paglia , fregare fortemente su tutta la superficie dipinta, facendo attenzione che non si muovano le tinte.

Pulite bene la scena dalla segatura, per ridare rigore alle tinte specialmente aitoni scuri, spruzzate una tempera leggera ( colla di guantoo) a mezzo della pompa. Se i pezzi sono disarmati o di soffitta prima di spruzzarli imbullettarli al tavolato, questa umidità fa sparire anche le vecchie pieghe.

Acqua morta: le macchie di acqua morta , sono sempre causate da motivi estranei al lavoro di scenografia. O le scene in magazzino , hanno subito infiltrazioni d’acqua ( tetto rotto, temporale, finestre aperte, ecc.) o viaggiando. nelle soste è filtrata l’acqua attraverso i teloni o i tetti dei vagoni; pure e frequente questo malanno , per le scene adoperate nei spettacoli all’aperto.

Per queste macchie non esistono rimedi efficaci, qualunque ritocco lascia rifiorire la macchia; se la macchia è piccola si può passare una soluzione di olio di lino cotto allungato con acquaragia e quando è ben asciutto ritoccare i colori a tempera o con i pastelli.

Pieghe: i fondali principali, telette e tutti i pezzi che non sono armati, sono ripiegatifino a raggiungere una dimensione di m 1x 2 o 2 x 2 per non occupare troppo posto in magazzino e per poter essere rinchiusi nei cassoni per viaggiare. dato che le pieghe ritornano semprenella medesima posizione , col tempo esse segnano fortemente , e rimane come un solco senza colore.

Ritoccare queste pieghe con la speranza di farle sparire , diviene un lavoro difficile. E’ già difficile rifare uguale una tinta e pure ritoccancdo con la stessa si nota una leggera differenza di gradazione. Si può pensare alla difficoltà di riprendere sulle pieghe il colore di tinte già vecchie, variate dal tempo e dalla polvere, In più la iega ha distrutto anche la preparazione della tela ( manitura ) lasciando un solco sporco, nel quale la tinta filtra attraverso la trama.

Il sistema nigliore è quello di prendere una stagna piena di acqua calda, una pennellessa o altri pennelli adatti per questo lavoro, dare una spruzzata nella zona della piega per un metro di altezza. La tinta è bagnata si ammorbidisce, sfregando leggermenta con la pennellessa , si cerca di muovere il colore in modo da tappare il solco.
Se la piega ( solco ) non ha più colore bisogna con una tinta densa che assomiglia a quella già dipinta di ricoprire con un pennellino l’interno. Quando è asciutto , bagnare con la pompa e con la pennellessa cercare di fondere tutto . per i cieli e in genere per le zone chiare il restauro riesce più difficile , più facile è per le zone con molti colori, monti, alberi, frasche, architetture, stoffe, ecc. i diversi toni di colore. E’ un lavoro di responsabilità e alle volte bisogna rifare tutto il pezzo.

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