Lettori fissi
domenica 3 maggio 2009
Annibale giunge in Italia
Annibale fatto comandante a meno di 25 anni, nei tre anni seguenti sottomise tutte le genti della Spagna, espugnò Sagunto, città confederata, con la forza unì tre eserciti molto grandi. Tra questi mandò uno in Africa, un altro lo lasciò col fratello Asdrubale in Spagna, il terzo condusse in Italia con sé. Superò il valico dei Pirenei. Ovunque andasse, combatté con tutti gli abitanti: non lascio andare nessuno se non vinto. Dopo che giunse alle Alpi che separano l’Italia dalla Gallia, che mai nessuno con un esercito prima di lui eccetto Ercole aveva passato (per questo fatto quello[il passo] è chiamato oggi il passo Greco), annientò gli Alpigiani che tentavano di impedirgli il passaggio, fortificò i sentieri, e fece in modo che per quei sentieri un elefante equipaggiato potesse passare.
Ammirazione per Alcibiade degli storici più autorevoli
Tre bravissimi storici esaltarono con grandissime lodi Alcibiade denigrato da molti: Tucidide, che fu dello stesso periodo, Teopompo, nato dopo un certo periodo, e Tuneo: tuttavia questi due estremamente maledicenti furono d’accordo nel lodare proprio quello, non so in che modo. Infatti quelle cose, che abbiamo scritto prima, dissero di lui più e più di questo; poiché nacque ad Atene, durante la gloriosa civiltà; poi espulso si recò a Tebe, così unì agli studi di loro, che nessuno seppe eguagliarlo nella fatica e nella forza fisica (infatti i Beozi servono tutti maggiormente per la consistenza del corpo che per la vivacità dell’ingegno), lo stesso presso gli spartani, dei quali per costumi la somma virtù era messa nella pazienza, così fosse data a lui insensibilità, come la parsimonia di viltà e di rispetto provarono tutti gli spartani gli spartani; stette presso i Traci, uomini violenti dediti alle cose di Venere. Anche questi anticipasse in queste cose; andò dai Persiani presso i quali era somma lode andare a caccia fortemente, vivere dissolutamente: di loro così ho imitato le abitudini, come loro stesso ammirano lui in quello. Con le quali cose fece come, presso chiunque fu.
Alcibiade il processo delle Erme
Durante la guerra del Pelopponeso con il consiglio e l’autorità di Alcibiade gli Ateniesi dichiararono guerra ai Siracusani. Egli stesso fu eletto comandante per portare avanti ciò, inoltre gli furono dati due colleghi, Nicio e Lamaco. Mentre preparava quella, prima che la flotta uscisse, accadde che i una sola notte tute le Erme, che erano nella città di uno, vennero buttate e terra tranne una, che stava davanti alla porta di Andocide. Così quella dopo fu chiamata Mercurio di Andocide. Mentre appariva che questo non era stato fatto senza un grande accordo di molti, poiché era stato utile non alle cose private, ma allo stato, un grande timore fu incassa ad un gran numero, poiché una qualche forza improvvisa esiste nei cittadini, che aveva schiacciato la libertà del popolo. Sembrava che soprattutto testimonianze contro ad Alcibiade, poiché era stimato sia più potente sia come più illustre dei privati. Infatti aveva superato molti con la generosità, aveva reso molti suoi anche con il lavoro di avvocato. Per ciò accadeva che, ogni volta che si era mostrato in pubblico, attrasse su di se gli sguardi di tutti e che qualcuno non era posto pari a lui nella cittadinanza. Perciò non solo avevano la massima speranza in egli ma anche timore, questa cosa poteva nuocere moltissimo nuocere e giovare anche una cattiva reputazione, si diceva che celebrava i misteri in casa sua: ciò era empietà per la tradizione degli Ateniesi, e questo non per la religione, ma era giudicato per una congiura che si diffondeva.
sabato 2 maggio 2009
il ragnetto rosso
Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae,
dimensioni minime inferiori a mm
1) è responsabile di aree decolorate sulle
foglie ma gravi danni si contano anche
sui frutti di limone.
Osservando la presenza del ragno in
colonie attive sulle foglie, intervenite
con abamectina-1,9 (ad esempio
Vertimec, nocivo) alla dose di 8 millilitri
per 10 litri d’acqua, aggiungendo alla
miscela anche olio minerale-80 (bio,
non classificato) alla dose di 30-50
grammi per 10 litri d’acqua.
dimensioni minime inferiori a mm
1) è responsabile di aree decolorate sulle
foglie ma gravi danni si contano anche
sui frutti di limone.
Osservando la presenza del ragno in
colonie attive sulle foglie, intervenite
con abamectina-1,9 (ad esempio
Vertimec, nocivo) alla dose di 8 millilitri
per 10 litri d’acqua, aggiungendo alla
miscela anche olio minerale-80 (bio,
non classificato) alla dose di 30-50
grammi per 10 litri d’acqua.
come costruire una chitarra elettrica
Attrezzatura:- Sega a nastro (oppure seghetto alternativo)- Fresa- Levigatrice (quella che vibra)- Trapano- Scalpelli di varie dimensioni- Carta abrasiva (da grana 50 a grana 2000)- Attrezzi comuni tipo martello, cacciaviti vari, morsetti, squadra, riga, goniometro ecc ecc...- Colla per legno (la vinilica va benissimo)- Tanta Pazienza... e voglia di fare.
Corpo:Dopo aver scelto il tipo di legno da utilizzare (io ho usato Mogano e Pioppo per il corpo e Acero per il manico), bisogna disegnare la forma che si vuole dare alla chitarra su un foglio di cartoncino e ritagliarla, in modo da avere una dima per segnare il legno prima del taglio. (vedi Foto 1) Se, come nel mio caso, avete scelto di costruire il corpo con due tipi di legno diversi e' il momento di incollare le due tavole. Il tutto deve risultare molto solido, quindi non risparmiate su colla e morsetti.Una volta che la colla s’ è asciugata (2 giorni vanno bene) usiamo la dima di cartoncino per disegnare la forma della chitarra sulla tavola. A questo punto possiamo procedere con il taglio.Con la sega a nastro ritagliamo la nostra chitarra facendo attenzione di rimanere a circa 1 o 2 mm dal segno.Il passo successivo consiste nel levigare bene il contorno del corpo fino ad eliminare completamente i segni grossolani della sega. Il risultato dovrebbe essere più o meno questo... (vedi Foto 2)
Manico e Paletta: Nel mio caso ho usato un manico smontato da un’ altra chitarra al quale ho modificato la paletta. Ho rimosso la paletta dal manico e usando lo stesso legno (Acero) ne ho modellata e incollata una nuova che più s' intona alla forma della chitarra.Sulla nuova paletta in seguito si dovranno praticare i 6 fori per le meccaniche. (vedi foto sotto)
- Scasso per il manico- Scasso per i pick-up- Scasso per i potenziometri
Si può ora cominciare a fresare gli scassi necessari per alloggiare il manico, i pick-up e i potenziometri. Iniziamo da quello del manico, il più importante, in base al quale si ottiene l'esatta posizione dei pick-up e del ponte. Lo scasso deve essere il più preciso possibile (per intenderci il manico deve entrarci con qualche colpetto di martello), solo cosi otterremo un buon 'sustain' e un suono costante durante tutta la durata della nota. (vedi Foto 3) Gli scassi per i pick-up non danno grossi problemi, basta lasciare un paio di millimetri d'aria per lato in modo da avere lo spazio necessario per allineare esattamente i pick-up alle corde. (vedi Foto 4) Stesso discorso per quanto riguarda lo scasso dei potenziometri sul retro della chitarra. Le dimensioni variano in base al numero di controlli (volume e tono) utilizzati. (vedi Foto 5)Io per la mia chitarra ho deciso di usare 2 Humbucker, 1 volume, 1 tono e selettore a tre posizioni.Bisogna tenere presente che è necessario un foro di comunicazione tra tutti gli scassi per far passare i fili del circuito elettrico. Questo può essere fatto con una punta da 8 mm e lunga almeno 25 cm. Partendo dallo scasso per il manico potremo congiungere gli alloggiamenti dei pick-up. Da lì un'altro foro arriverà fino ai potenziometri.
Scasso Manico Scasso Pick-Up Scasso Potenziometri
Fissaggio del Manico
Per posizionare correttamente il ponte bisogna conoscere la scalatura del manico (nel mio caso scala Fender 25,50") e rispettare la distanza ponte- capotasto riportata in questa tabella.Pratichiamo i due fori per fissare il ponte controllando il perfetto allineamento con il manico, senza dimenticare il forellino che servirà per collegare a massa le corde con l' impianto elettrico.Nello scasso dei potenziometri facciamo anche i tre fori passanti per il volume, per il tono e per il selettore.A questo punto possiamo incollare il manico (sempre senza risparmiare su colla e morsetti).Una volta asciugata la colla montiamo il ponte e le corde per controllare che sia tutto a posto.(Vedi Foto 6 e 7)
"Carved Top"
Ora usando lime, carta abrasiva, pialletti e scalpelli vari possiamo realizzare la bombatura sul top e se lo si desidera lo smusso sulla parte posteriore. Terminato il tutto rifiniamo la chitarra con carta abrasiva via via più sottile fino alla 220 per prepararla alla verniciatura.Durante questa fase bisogna eliminare tutti i piccoli difetti tipo ammaccature graffi ecc ecc... per rendere la superficie il più liscia possibile. Ricordiamoci che ogni piccolo difetto risulterà molto più evidente dopo la verniciatura.
Verniciatura
Il necessario per verniciare:- Fondo nitro turapori- Vernice di finitura trasparente lucida allanitrocellulosa- Diluente - Tinte per colorare la vernice- Compressore- Pistola a spruzzo
S' inizia applicando una mano di fondo turapori diluita al 50% in modo che penetri in profondità nel legno e si lascia asciugare per circa un' ora.Dopodiché si scarteggia con carta abrasiva (grana 180) fino a rimuovere tutto lo strato di fondo.Questo è molto importante; infatti il fondo deve rimanere solo all' interno delle venature e dei pori del legno. Questa operazione va ripetuta per almeno 4 volte aggiungendo man mano sempre meno diluente al fondo.Dopo l' ultima mano scarteggiamo sempre con carta 180 per asportare lo strato di turapori e in seguito lisciamo per bene la superficie della chitarra con carta abrasiva grana 400.
La chitarra adesso è pronta per la verniciatura finale.
Prepariamo la quantità sufficiente per una mano di vernice di finitura diluita circa al 20% e aggiungiamo le tinte fino ad ottenere la tonalità desiderata.Prima di verniciare sulla chitarra è meglio provare su un pezzo di legno, per verificare se il colore è quello che vogliamo.Diamo quindi una mano di vernice uniforme su tutta la chitarra tenendo presente che più mani si applicano e più il colore tenderà a scurirsi.Per fare la sfumatura basta scurire la vernice e applicarla solo sui bordi orientando il getto della pistola dall' interno verso l' esterno del corpo.Una volta ottenuto il colore voluto applichiamo 7 o 8 mani di finitura trasparente diluita al 10% aspettando mezz'ora tra una mano e l'altra.
N.d.r: é consigliabile non lasciar passare troppo tempo tra una mano di vernice e l'altra (massimo 25-30 minuti); cosi facndo ogni singolo strato di vernice si 'fonderà' con gli altri, formando un unico strato omogeneo.
Lasciamo la chitarra appesa ad asciugare per almeno 15 giorni prima di passare alla fase di pulitura e lucidatura.
Pulitura e Lucidatura
Una volta asciugata, la vernice si presenta con l' antiestetico effetto a buccia d' arancia che va eliminato per dare alla chitarra la classica finitura a specchio tipica delle chitarre in commercio.
Il necessario per questa fase è il seguente:- Carta abrasiva da carrozziere (quella che si può bagnare) di grana 1500 e 2000.- Tampone in gomma (una gomma per cancellare va benissimo)- Pasta abrasiva fine- Polish leggermente abrasivo di finitura- Platorello di spugna per il trapano- Ovatta
Immergiamo la carta abrasiva 1500 in una bacinella d' acqua e sapone e cominciamo a scarteggiare con il tampone. E' importante bagnare spesso la carta e procedere un pezzettino per volta, delicatamente e senza fare troppa pressione. Lo scopo è quello di spianare la superficie eliminando l' effetto buccia d' arancia ed eventuali granelli di polvere rimasti nella vernice. Ripetere l'operazione con la carta 2000.A questo punto la vernice si presenta con un aspetto opaco e va quindi lucidata. Mettiamo la pasta abrasiva su un batuffolo di cotone e con movimento circolare cominciamo a strofinarlo sulla superficie della vernice fino a quando, come per magia, tornerà lucida.Terminato il lavoro su tutta la chitarra, usiamo il trapano con il platorello di spugna per passare il polish che andrà ad eliminare gli aloni lasciati dalla pasta abrasiva donando alla chitarra uno splendido effetto lucido.
Di seguito le marche dei prodotti che ho utilizzato:- Turapori, Vernice e Diluente: Milesi- Pasta abrasiva: Arexons (Rimuovi graffi)- Polish: Gerson
Impianto elettrico e Set-up
E' quasi ora di suonare! Non rimane che rimontare le meccaniche sulla paletta, il ponte, i pick-up e le relative mascherine, i potenziometri con le manopole, i bottoni per la tracolla, la presa per il jack e munirsi di saldatore e stagno (gentilmente prestati dal Robby) per realizzare l' impianto elettrico.Non essendo un esperto in materia ho copiato di sana pianta questo schema, disponibile sul sito del noto produttore di pick-up. A proposito, i pick-up che ho usato io sono entrambi dei Seymour Duncan, modello Jeff Beck alla tastiera e modello George Lynch al ponte.
Terminato l' impianto elettrico montiamo una nuova muta di corde e procediamo con il set-up.Regoliamo quindi l'altezza delle corde rispetto alla tastiera, l'altezza dei pick-up rispetto alle corde, accordiamo l'ottava tramite le sellette regolabili del ponte e finalmente potremo collegare il cavo all'amplificatore e ascoltare con soddisfazione il suono di una chitarra costruita interamente con le nostre mani.
Facciamo due conti:
Qui trovate tutti i legni che vi servono per costruire la vostra chitarra:per i prezzi si va da 100 a 200 euro, in base alla qualità del legno scelto.
- Parte elettrica:pick-up, potenziometri, selettore, presa jack circa 250 euro. (Con questa cifra, riuscite a comprare 2 pick-up seri vedi Seymour Duncan, Di Marzio, EMG)
- Hardware:Ponte, bloccacorde, meccaniche, corde e affini 100-120 euro.
- Verniciatura:Vernice e affini (turapori, diluente ecc ecc) circa 50/70 euro.
Corpo:Dopo aver scelto il tipo di legno da utilizzare (io ho usato Mogano e Pioppo per il corpo e Acero per il manico), bisogna disegnare la forma che si vuole dare alla chitarra su un foglio di cartoncino e ritagliarla, in modo da avere una dima per segnare il legno prima del taglio. (vedi Foto 1) Se, come nel mio caso, avete scelto di costruire il corpo con due tipi di legno diversi e' il momento di incollare le due tavole. Il tutto deve risultare molto solido, quindi non risparmiate su colla e morsetti.Una volta che la colla s’ è asciugata (2 giorni vanno bene) usiamo la dima di cartoncino per disegnare la forma della chitarra sulla tavola. A questo punto possiamo procedere con il taglio.Con la sega a nastro ritagliamo la nostra chitarra facendo attenzione di rimanere a circa 1 o 2 mm dal segno.Il passo successivo consiste nel levigare bene il contorno del corpo fino ad eliminare completamente i segni grossolani della sega. Il risultato dovrebbe essere più o meno questo... (vedi Foto 2)
Manico e Paletta: Nel mio caso ho usato un manico smontato da un’ altra chitarra al quale ho modificato la paletta. Ho rimosso la paletta dal manico e usando lo stesso legno (Acero) ne ho modellata e incollata una nuova che più s' intona alla forma della chitarra.Sulla nuova paletta in seguito si dovranno praticare i 6 fori per le meccaniche. (vedi foto sotto)
- Scasso per il manico- Scasso per i pick-up- Scasso per i potenziometri
Si può ora cominciare a fresare gli scassi necessari per alloggiare il manico, i pick-up e i potenziometri. Iniziamo da quello del manico, il più importante, in base al quale si ottiene l'esatta posizione dei pick-up e del ponte. Lo scasso deve essere il più preciso possibile (per intenderci il manico deve entrarci con qualche colpetto di martello), solo cosi otterremo un buon 'sustain' e un suono costante durante tutta la durata della nota. (vedi Foto 3) Gli scassi per i pick-up non danno grossi problemi, basta lasciare un paio di millimetri d'aria per lato in modo da avere lo spazio necessario per allineare esattamente i pick-up alle corde. (vedi Foto 4) Stesso discorso per quanto riguarda lo scasso dei potenziometri sul retro della chitarra. Le dimensioni variano in base al numero di controlli (volume e tono) utilizzati. (vedi Foto 5)Io per la mia chitarra ho deciso di usare 2 Humbucker, 1 volume, 1 tono e selettore a tre posizioni.Bisogna tenere presente che è necessario un foro di comunicazione tra tutti gli scassi per far passare i fili del circuito elettrico. Questo può essere fatto con una punta da 8 mm e lunga almeno 25 cm. Partendo dallo scasso per il manico potremo congiungere gli alloggiamenti dei pick-up. Da lì un'altro foro arriverà fino ai potenziometri.
Scasso Manico Scasso Pick-Up Scasso Potenziometri
Fissaggio del Manico
Per posizionare correttamente il ponte bisogna conoscere la scalatura del manico (nel mio caso scala Fender 25,50") e rispettare la distanza ponte- capotasto riportata in questa tabella.Pratichiamo i due fori per fissare il ponte controllando il perfetto allineamento con il manico, senza dimenticare il forellino che servirà per collegare a massa le corde con l' impianto elettrico.Nello scasso dei potenziometri facciamo anche i tre fori passanti per il volume, per il tono e per il selettore.A questo punto possiamo incollare il manico (sempre senza risparmiare su colla e morsetti).Una volta asciugata la colla montiamo il ponte e le corde per controllare che sia tutto a posto.(Vedi Foto 6 e 7)
"Carved Top"
Ora usando lime, carta abrasiva, pialletti e scalpelli vari possiamo realizzare la bombatura sul top e se lo si desidera lo smusso sulla parte posteriore. Terminato il tutto rifiniamo la chitarra con carta abrasiva via via più sottile fino alla 220 per prepararla alla verniciatura.Durante questa fase bisogna eliminare tutti i piccoli difetti tipo ammaccature graffi ecc ecc... per rendere la superficie il più liscia possibile. Ricordiamoci che ogni piccolo difetto risulterà molto più evidente dopo la verniciatura.
Verniciatura
Il necessario per verniciare:- Fondo nitro turapori- Vernice di finitura trasparente lucida allanitrocellulosa- Diluente - Tinte per colorare la vernice- Compressore- Pistola a spruzzo
S' inizia applicando una mano di fondo turapori diluita al 50% in modo che penetri in profondità nel legno e si lascia asciugare per circa un' ora.Dopodiché si scarteggia con carta abrasiva (grana 180) fino a rimuovere tutto lo strato di fondo.Questo è molto importante; infatti il fondo deve rimanere solo all' interno delle venature e dei pori del legno. Questa operazione va ripetuta per almeno 4 volte aggiungendo man mano sempre meno diluente al fondo.Dopo l' ultima mano scarteggiamo sempre con carta 180 per asportare lo strato di turapori e in seguito lisciamo per bene la superficie della chitarra con carta abrasiva grana 400.
La chitarra adesso è pronta per la verniciatura finale.
Prepariamo la quantità sufficiente per una mano di vernice di finitura diluita circa al 20% e aggiungiamo le tinte fino ad ottenere la tonalità desiderata.Prima di verniciare sulla chitarra è meglio provare su un pezzo di legno, per verificare se il colore è quello che vogliamo.Diamo quindi una mano di vernice uniforme su tutta la chitarra tenendo presente che più mani si applicano e più il colore tenderà a scurirsi.Per fare la sfumatura basta scurire la vernice e applicarla solo sui bordi orientando il getto della pistola dall' interno verso l' esterno del corpo.Una volta ottenuto il colore voluto applichiamo 7 o 8 mani di finitura trasparente diluita al 10% aspettando mezz'ora tra una mano e l'altra.
N.d.r: é consigliabile non lasciar passare troppo tempo tra una mano di vernice e l'altra (massimo 25-30 minuti); cosi facndo ogni singolo strato di vernice si 'fonderà' con gli altri, formando un unico strato omogeneo.
Lasciamo la chitarra appesa ad asciugare per almeno 15 giorni prima di passare alla fase di pulitura e lucidatura.
Pulitura e Lucidatura
Una volta asciugata, la vernice si presenta con l' antiestetico effetto a buccia d' arancia che va eliminato per dare alla chitarra la classica finitura a specchio tipica delle chitarre in commercio.
Il necessario per questa fase è il seguente:- Carta abrasiva da carrozziere (quella che si può bagnare) di grana 1500 e 2000.- Tampone in gomma (una gomma per cancellare va benissimo)- Pasta abrasiva fine- Polish leggermente abrasivo di finitura- Platorello di spugna per il trapano- Ovatta
Immergiamo la carta abrasiva 1500 in una bacinella d' acqua e sapone e cominciamo a scarteggiare con il tampone. E' importante bagnare spesso la carta e procedere un pezzettino per volta, delicatamente e senza fare troppa pressione. Lo scopo è quello di spianare la superficie eliminando l' effetto buccia d' arancia ed eventuali granelli di polvere rimasti nella vernice. Ripetere l'operazione con la carta 2000.A questo punto la vernice si presenta con un aspetto opaco e va quindi lucidata. Mettiamo la pasta abrasiva su un batuffolo di cotone e con movimento circolare cominciamo a strofinarlo sulla superficie della vernice fino a quando, come per magia, tornerà lucida.Terminato il lavoro su tutta la chitarra, usiamo il trapano con il platorello di spugna per passare il polish che andrà ad eliminare gli aloni lasciati dalla pasta abrasiva donando alla chitarra uno splendido effetto lucido.
Di seguito le marche dei prodotti che ho utilizzato:- Turapori, Vernice e Diluente: Milesi- Pasta abrasiva: Arexons (Rimuovi graffi)- Polish: Gerson
Impianto elettrico e Set-up
E' quasi ora di suonare! Non rimane che rimontare le meccaniche sulla paletta, il ponte, i pick-up e le relative mascherine, i potenziometri con le manopole, i bottoni per la tracolla, la presa per il jack e munirsi di saldatore e stagno (gentilmente prestati dal Robby) per realizzare l' impianto elettrico.Non essendo un esperto in materia ho copiato di sana pianta questo schema, disponibile sul sito del noto produttore di pick-up. A proposito, i pick-up che ho usato io sono entrambi dei Seymour Duncan, modello Jeff Beck alla tastiera e modello George Lynch al ponte.
Terminato l' impianto elettrico montiamo una nuova muta di corde e procediamo con il set-up.Regoliamo quindi l'altezza delle corde rispetto alla tastiera, l'altezza dei pick-up rispetto alle corde, accordiamo l'ottava tramite le sellette regolabili del ponte e finalmente potremo collegare il cavo all'amplificatore e ascoltare con soddisfazione il suono di una chitarra costruita interamente con le nostre mani.
Facciamo due conti:
Qui trovate tutti i legni che vi servono per costruire la vostra chitarra:per i prezzi si va da 100 a 200 euro, in base alla qualità del legno scelto.
- Parte elettrica:pick-up, potenziometri, selettore, presa jack circa 250 euro. (Con questa cifra, riuscite a comprare 2 pick-up seri vedi Seymour Duncan, Di Marzio, EMG)
- Hardware:Ponte, bloccacorde, meccaniche, corde e affini 100-120 euro.
- Verniciatura:Vernice e affini (turapori, diluente ecc ecc) circa 50/70 euro.
Come costruire maschere di cartapesta
Come costruire maschere facili con materiali "poveri" ed un po' di fantasia?
"La cartapesta 'moderna' viene fatta con colla vinilica con aggiunta di acqua e carta di giornale, materiali poveri, ma unita ad una buona dose di fantasia e il risultato è assicurato.
Occorrente: Vaselina, piatto da cucina,colla vinilica, acqua, colori, forbici e pennelli
Realizzazione: come stampo principale un piatto da cucina:
· Disponete più strati di carta, intrisi di colla, su uno stampo coperto di vasellina (per impedire che il primo strato di carta vi si incolli).
· Diluite in una ciotola due parti di colla con una di acqua e amalgamate perfettamente la miscela.
· Ricavate dai giornali delle strisce lunghe circa cm 30 e larghe 3, separandole in base al colore.
· Spalmate la colla su ogni striscia, poi collocatele sul piatto, sovrapponendole di circa cm 0,5 in modo che le estremità fuoriescano dal bordo e ricoprite l'intera superficie del piatto.
· Applicate ora un secondo strato di strisce di carta del secondo colore disponendole ad angolo retto rispetto alle precedenti. Realizzate altri 4 o 5 strati, comprimete bene e lasciate asciugare per almeno 24 ore.
· Quando la cartapesta sarà totalmente asciutta, capovolgete il piatto e con una matita marcatene il contorno sulle strisce che sporgono.
· Staccate la cartapesta dal piatto, ripulitela da eventuali tracce di vasellina, poi rifilate con le forbici la carta eccedente, tagliando lungo la linea tracciata, disegnate e tagliate occhi e bocca.
· Prendete una striscia di carta (cm 1x30) impregnata di colla: incollatene un'estremità in un punto del bordo del piatto, piegate la sulla faccia inferiore, oltre il bordo e strappatela. Ripetete sovrapponendo i pezzetti l'uno all'altro, fino a coprire i bordi.
· Fate asciugare, scartavetrate e applicate due mani di idropittura. Lasciate asciugare e decorate con materiali e oggetti minuti.
Con questa tecnica si possono fare molte maschere diverse, ad esempio per rendere la maschera più formosa e carina prima di applicare la carta pesta potete aggiungere con il pongo o materiale similare il naso, bocca, baffi, capelli, guance, etc.
Una maschera può essere fatta avendo un palloncino, un vaso, ecc., ma la cosa essenziale è la vostra fantasia.
"La cartapesta 'moderna' viene fatta con colla vinilica con aggiunta di acqua e carta di giornale, materiali poveri, ma unita ad una buona dose di fantasia e il risultato è assicurato.
Occorrente: Vaselina, piatto da cucina,colla vinilica, acqua, colori, forbici e pennelli
Realizzazione: come stampo principale un piatto da cucina:
· Disponete più strati di carta, intrisi di colla, su uno stampo coperto di vasellina (per impedire che il primo strato di carta vi si incolli).
· Diluite in una ciotola due parti di colla con una di acqua e amalgamate perfettamente la miscela.
· Ricavate dai giornali delle strisce lunghe circa cm 30 e larghe 3, separandole in base al colore.
· Spalmate la colla su ogni striscia, poi collocatele sul piatto, sovrapponendole di circa cm 0,5 in modo che le estremità fuoriescano dal bordo e ricoprite l'intera superficie del piatto.
· Applicate ora un secondo strato di strisce di carta del secondo colore disponendole ad angolo retto rispetto alle precedenti. Realizzate altri 4 o 5 strati, comprimete bene e lasciate asciugare per almeno 24 ore.
· Quando la cartapesta sarà totalmente asciutta, capovolgete il piatto e con una matita marcatene il contorno sulle strisce che sporgono.
· Staccate la cartapesta dal piatto, ripulitela da eventuali tracce di vasellina, poi rifilate con le forbici la carta eccedente, tagliando lungo la linea tracciata, disegnate e tagliate occhi e bocca.
· Prendete una striscia di carta (cm 1x30) impregnata di colla: incollatene un'estremità in un punto del bordo del piatto, piegate la sulla faccia inferiore, oltre il bordo e strappatela. Ripetete sovrapponendo i pezzetti l'uno all'altro, fino a coprire i bordi.
· Fate asciugare, scartavetrate e applicate due mani di idropittura. Lasciate asciugare e decorate con materiali e oggetti minuti.
Con questa tecnica si possono fare molte maschere diverse, ad esempio per rendere la maschera più formosa e carina prima di applicare la carta pesta potete aggiungere con il pongo o materiale similare il naso, bocca, baffi, capelli, guance, etc.
Una maschera può essere fatta avendo un palloncino, un vaso, ecc., ma la cosa essenziale è la vostra fantasia.
FINANZIAMENTI AGEVOLATI E A FONDO PERDUTO
La legge 46/82 ed il decreto legge 297 intendono favorire i processi di ricerca e sviluppo attraverso finanziamenti agevolati ed a fondo perduto che coprono fino al 100% dei costi del progetto. Conosciamo meglio tali leggi e scopri se anche tu puoi approfittarne!

Quasi tutte le attività di Innovazione Tecnologica, Ricerca e Sviluppo possono essere oggetto di richieste di finanziamento grazie al decreto legislativo 297 ed alla legge 46/82. Non molti conoscono tali tipi di finanziamento, e sicuramente pochi ne approfittano; la cosa interessante è che ottenere tali finanziamenti è meno difficile di quello che sembra, vediamo perché e se tali finanziamenti possono essere adatti anche alla tua impresa:Chi può accedere a tali finanziamenti?Il decreto legislativo 297, ma soprattutto la legge 42/86, permettono di accedere ai finanziamenti per l’Innovazione Tecnologica, la Ricerca e lo Sviluppo sia alle società e centri di ricerca che vogliono sviluppare prodotti o servizi tecnologici innovativi (tipo società di software, telecomunicazioni, automazione industriale, ecc), sia alle società manifatturiere e/o artigiane che intendono innovare i propri processi produttivi attraverso lo sviluppo/utilizzo di nuovi macchinari/tecnologie di produzione.Prima di scendere nel dettaglio, definiamo alcuni concetti fondamentali per capire al meglio le opportunità offerte:Cosa si intende per Innovazione Tecnologica?Per azioni di innovazione tecnologica si intendono quegli interventi volti a sviluppare nuovi prodotti, servizi o processi aziendali attraverso l’utilizzo o lo sviluppo di una nuova tecnologia. Cosa si intende per Ricerca Industriale?Per Ricerca industriale si intendono quelle attività mirate ad acquisire nuove conoscenze per la messa a punto di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi o per conseguire un notevole miglioramento dei prodotti, processi produttivi o servizi esistenti.Cosa si intende per Sviluppo Precompetitivo?Per Sviluppo Precompetitivo si intendono quei processi volti alla concretizzazione dei risultati della Ricerca Industriale in un piano, un progetto o un disegno … compresa la creazione di un primo prototipo non idoneo a fini commerciali.Quali sono gli strumenti per accedere ai finanziamenti? Tra i Finanziamenti Nazionali per la Ricerca e lo Sviluppo possiamo distinguere due grandi famiglie: 1. I finanziamenti concessi dal Decreto Legge 297, dove sono maggiori le attività di Ricerca Industriale rispetto a quelle di Sviluppo Precompetitivo, che sono gestiti dal F.A.R. (Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca) 2. I finanziamenti concessi dalla Legge 46/82 dove sono maggiori le attività di Sviluppo Precompetitivo rispetto alle attività di Ricerca Industriale, gestiti dal F.I.T. (Fondo per l’Innovazione Tecnologica). La Legge 46/82 Andiamo qui a definire nel dettaglio i finanziamenti concessi attraverso la legge 46/82, gestita dal F.I.T., che sono i finanziamenti più utilizzati dalle imprese, essendo il F.A.R. rivolto ad attività di Ricerca di Base e quindi normalmente rivolto più alle Università ed ai Centri di Ricerca.Quali spese sono finanziabili ?Per la 46/82 sono finanziabili le spese di personale, quelle di attrezzature necessarie per le attività di ricerca e sviluppo, consulenze esterne, beni materiali ed immateriali, ed anche le spese per l’acquisto di fabbricati volti a centri di ricerche. A quanto ammonta il finanziamento?Non esistono limiti al finanziamento richiedibile, anche se richiedendo finanziamenti sotto i 1,5 milioni di euro l’istruttoria finanziaria risulta semplificata. La legge 46/82 finanzia fino al 100% delle spese progettuali ammissibili, con una quota massima del 40% di finanziamento a fondo perduto, ed il 60% di finanziamento agevolato con tasso di interesse pari al 20% del tasso di attualizzazione (quindi attualmente intorno all’1,01%). Il finanziamento agevolato deve essere restituito in un massimo di 10 anni, ed ha come periodo di preammortamento la durata del progetto.Come fare a richiedere il finanziamento?Per ottenere il finanziamento si deve preparare un buon piano del progetto, che dimostri le esigenze da cui nasce l’idea, lo stato dell’arte della tecnologia, le attività che verranno svolte nel progetto e gli sbocchi a cui porteranno i risultati del progetto stesso. Per favorire la richiesta di finanziamento può essere utile l’aiuto di un esperto che conosca bene tali tipi di finanziamenti. La domanda va presentata agli organi gestori, che sono delle Banche che svolgono una istruttoria per conto del Ministero. La modulistica può essere trovata sul sito del Ministero delle Attività Produttive.
Quasi tutte le attività di Innovazione Tecnologica, Ricerca e Sviluppo possono essere oggetto di richieste di finanziamento grazie al decreto legislativo 297 ed alla legge 46/82. Non molti conoscono tali tipi di finanziamento, e sicuramente pochi ne approfittano; la cosa interessante è che ottenere tali finanziamenti è meno difficile di quello che sembra, vediamo perché e se tali finanziamenti possono essere adatti anche alla tua impresa:Chi può accedere a tali finanziamenti?Il decreto legislativo 297, ma soprattutto la legge 42/86, permettono di accedere ai finanziamenti per l’Innovazione Tecnologica, la Ricerca e lo Sviluppo sia alle società e centri di ricerca che vogliono sviluppare prodotti o servizi tecnologici innovativi (tipo società di software, telecomunicazioni, automazione industriale, ecc), sia alle società manifatturiere e/o artigiane che intendono innovare i propri processi produttivi attraverso lo sviluppo/utilizzo di nuovi macchinari/tecnologie di produzione.Prima di scendere nel dettaglio, definiamo alcuni concetti fondamentali per capire al meglio le opportunità offerte:Cosa si intende per Innovazione Tecnologica?Per azioni di innovazione tecnologica si intendono quegli interventi volti a sviluppare nuovi prodotti, servizi o processi aziendali attraverso l’utilizzo o lo sviluppo di una nuova tecnologia. Cosa si intende per Ricerca Industriale?Per Ricerca industriale si intendono quelle attività mirate ad acquisire nuove conoscenze per la messa a punto di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi o per conseguire un notevole miglioramento dei prodotti, processi produttivi o servizi esistenti.Cosa si intende per Sviluppo Precompetitivo?Per Sviluppo Precompetitivo si intendono quei processi volti alla concretizzazione dei risultati della Ricerca Industriale in un piano, un progetto o un disegno … compresa la creazione di un primo prototipo non idoneo a fini commerciali.Quali sono gli strumenti per accedere ai finanziamenti? Tra i Finanziamenti Nazionali per la Ricerca e lo Sviluppo possiamo distinguere due grandi famiglie: 1. I finanziamenti concessi dal Decreto Legge 297, dove sono maggiori le attività di Ricerca Industriale rispetto a quelle di Sviluppo Precompetitivo, che sono gestiti dal F.A.R. (Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca) 2. I finanziamenti concessi dalla Legge 46/82 dove sono maggiori le attività di Sviluppo Precompetitivo rispetto alle attività di Ricerca Industriale, gestiti dal F.I.T. (Fondo per l’Innovazione Tecnologica). La Legge 46/82 Andiamo qui a definire nel dettaglio i finanziamenti concessi attraverso la legge 46/82, gestita dal F.I.T., che sono i finanziamenti più utilizzati dalle imprese, essendo il F.A.R. rivolto ad attività di Ricerca di Base e quindi normalmente rivolto più alle Università ed ai Centri di Ricerca.Quali spese sono finanziabili ?Per la 46/82 sono finanziabili le spese di personale, quelle di attrezzature necessarie per le attività di ricerca e sviluppo, consulenze esterne, beni materiali ed immateriali, ed anche le spese per l’acquisto di fabbricati volti a centri di ricerche. A quanto ammonta il finanziamento?Non esistono limiti al finanziamento richiedibile, anche se richiedendo finanziamenti sotto i 1,5 milioni di euro l’istruttoria finanziaria risulta semplificata. La legge 46/82 finanzia fino al 100% delle spese progettuali ammissibili, con una quota massima del 40% di finanziamento a fondo perduto, ed il 60% di finanziamento agevolato con tasso di interesse pari al 20% del tasso di attualizzazione (quindi attualmente intorno all’1,01%). Il finanziamento agevolato deve essere restituito in un massimo di 10 anni, ed ha come periodo di preammortamento la durata del progetto.Come fare a richiedere il finanziamento?Per ottenere il finanziamento si deve preparare un buon piano del progetto, che dimostri le esigenze da cui nasce l’idea, lo stato dell’arte della tecnologia, le attività che verranno svolte nel progetto e gli sbocchi a cui porteranno i risultati del progetto stesso. Per favorire la richiesta di finanziamento può essere utile l’aiuto di un esperto che conosca bene tali tipi di finanziamenti. La domanda va presentata agli organi gestori, che sono delle Banche che svolgono una istruttoria per conto del Ministero. La modulistica può essere trovata sul sito del Ministero delle Attività Produttive.
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